24 Dicembre 1991, 20:50
Banca Generale di Chicago, Illinois

Joe parcheggia il furgone sul lato della grande strada deserta, mentre tira l'ultima boccata dalla sua sigaretta. Alcune vetture sfrecciano di fianco: è talmente insolito vedere le vie centrali di Chicago così tranquille. Ma del resto è la vigilia di Natale, un'altra fottuta vigilia di Natale...
- Eccoci arrivati - dice Joe, soffiando fuori il fumo. Abbassa di due dita il finestrino, quanto basta per lanciare fuori il cicco. L'aria gelida gli sfiora la mano, ed entra nell'abitacolo.
Jerry squadra tutti, uno ad uno. La tensione è alle stelle: - Bene, mancano dieci minuti, solo dieci minuti tra noi e dieci milioni di dollari. Il piano è chiaro a tutti, vero?
- Ehi Jerry, non c'è molto da sapere, è piuttosto semplice! L'importante è che il maghetto del computer trovi i codici alla svelta! - dice Joe con fare superficiale.
- Al massimo, se qualcosa va storto, risolveremo con un paio di proiettili ben assestati - sussurra Rudy, mentre controlla che il suo M16 sia perfettamente in ordine.
Yuri osserva i due compagni con occhi di ghiaccio, senza dire nulla; il giovane russo sembra assolutamente privo del senso dell'umorismo.
Jerry interviene riprendendo il controllo della situazione. Ciò che più teme non deve accadere: l'unico punto debole del suo piano sono proprio le persone che ha ingaggiato. Nessuno conosce alcun compagno, e questo gioca a suo sfavore. Ognuno ha motivazioni personali che potrebbero entrare in contrasto con quelle degli altri.
- Joe, non è il momento di fare l'imbecille. Rudy, non voglio finire in gattabuia con un'accusa di omicidio da sommare a quella per rapina a mano armata. Niente vittime inutili, sono stato chiaro? Qua non siamo nel Golfo a sparare agli iracheni...
Il silenzio cala nel furgone. Eppure nessuno teme Jerry. Tutti però lo rispettano. Ha carisma, ha autorità, è il collante che tiene assieme tutto. Il suo ascendente su ognuno dei suoi soci è evidente. Nessuno lo ha mai eletto tale, ma è il capo. Punto e basta.
- Lina, dolcezza, ripercorri per questi caproni senza cervello il piano. Ripassare non farà loro male - dice Jerry con fare ironico.
Joe ridacchia mentre si accende un'altra sigaretta: - Già, tesoro, ripetici la lezioncina, tu che sei la prima della classe!

1.1 - 10 MILIONI TRA 10 MINUTI

24 Dicembre 1991, 20:50
Banca Generale di Chicago, Illinois

Joe parcheggia il furgone sul lato della grande strada deserta, mentre tira l'ultima boccata dalla sua sigaretta. Alcune vetture sfrecciano di fianco: è talmente insolito vedere le vie centrali di Chicago così tranquille. Ma del resto è la vigilia di Natale, un'altra fottuta vigilia di Natale...
- Eccoci arrivati - dice Joe, soffiando fuori il fumo. Abbassa di due dita il finestrino, quanto basta per lanciare fuori il cicco. L'aria gelida gli sfiora la mano, ed entra nell'abitacolo.
Jerry squadra tutti, uno ad uno. La tensione è alle stelle: - Bene, mancano dieci minuti, solo dieci minuti tra noi e dieci milioni di dollari. Il piano è chiaro a tutti, vero?
- Ehi Jerry, non c'è molto da sapere, è piuttosto semplice! L'importante è che il maghetto del computer trovi i codici alla svelta! - dice Joe con fare superficiale.
- Al massimo, se qualcosa va storto, risolveremo con un paio di proiettili ben assestati - sussurra Rudy, mentre controlla che il suo M16 sia perfettamente in ordine.
Yuri osserva i due compagni con occhi di ghiaccio, senza dire nulla; il giovane russo sembra assolutamente privo del senso dell'umorismo.
Jerry interviene riprendendo il controllo della situazione. Ciò che più teme non deve accadere: l'unico punto debole del suo piano sono proprio le persone che ha ingaggiato. Nessuno conosce alcun compagno, e questo gioca a suo sfavore. Ognuno ha motivazioni personali che potrebbero entrare in contrasto con quelle degli altri.
- Joe, non è il momento di fare l'imbecille. Rudy, non voglio finire in gattabuia con un'accusa di omicidio da sommare a quella per rapina a mano armata. Niente vittime inutili, sono stato chiaro? Qua non siamo nel Golfo a sparare agli iracheni...
Il silenzio cala nel furgone. Eppure nessuno teme Jerry. Tutti però lo rispettano. Ha carisma, ha autorità, è il collante che tiene assieme tutto. Il suo ascendente su ognuno dei suoi soci è evidente. Nessuno lo ha mai eletto tale, ma è il capo. Punto e basta.
- Lina, dolcezza, ripercorri per questi caproni senza cervello il piano. Ripassare non farà loro male - dice Jerry con fare ironico.
Joe ridacchia mentre si accende un'altra sigaretta: - Già, tesoro, ripetici la lezioncina, tu che sei la prima della classe!

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