- Mani in alto! Questa è una rapina!!! - urla Jerry.
L'irruzione ha avuto successo, tutto per ora è andato liscio.
- Ho sempre sognato di dirlo! - bisbiglia Jerry a Martinez, tenendo sotto tiro insieme al veterano del Golfo le guardie giurate.
- Ehi tu, stronzo! Non fare scherzi! - sbraita Jerry, soffocando il tentativo di una guardia di avvicinare la mano alla pistola d'ordinanza - Il primo che si azzarda a fare cazzate, se la vedrà col mitra del mio socio! Forza, muovetevi, tutti qui! - continua rivolgendosi al personale della banca - Faccia a terra e mani dietro la nuca! Fate come dite e tra dieci minuti sarà tutto finito senza che nessuno si faccia male!
Lina, con la pistola puntata sui pochi addetti ancora presenti, fa un cenno con la testa, intimando di eseguire gli ordini di Jerry. Con movimenti impacciati, tremanti per la paura e con le mani in alto, i dipendenti raggiungono l'angolo del salone dove Rudy sta disarmando i tre della sorveglianza.
- Bravissimi, dei dipendenti esemplari! - dice Jerry, con un tono ironicamente rassicurante, come quello che si usa coi bambini - Rudy, perquisiscili, non si sa mai. Yuri, tocca a te.
Il russo non si fa pregare. Con passo sicuro aggira il bancone e si avvia verso l'ufficio del direttore, pistola in una mano, valigetta con il portatile nell'altra.
Con un paio di colpi ben assestati alla porta, Yuri entra nel piccolo ufficio, angusto e buio, con mobili rivestiti in radica lucida. In men che non si dica Yuri è già seduto sull'imponente poltrona in pelle, abbinata alla scrivania su cui si trova il terminale del direttore. Apre la sua valigetta e accende i PC, collegandoli tramite le porte seriali.
Dai suoi calcoli è anche in anticipo sui tempi. Sorride mentre attende l'avvio dei due sistemi DOS e del programma di decrittazione. Aggiusta lo schienale... comoda la poltrona. In compenso l'ufficio fa schifo, sembra quello di un sovietico a Berlino Est. Ci vorrebbe almeno qualche pianta ornamentale...
Madronich viene riportato alla realtà dalle stringhe alfanumeriche che scorrono rapide sullo schermo del portatile. Yuri s'immerge nel suo modo di bit.

- Secondo me quel pivello non ce la fa. - asserisce Greg, poco fiducioso nelle nuove tecnologie - Sarò un tradizionalista, ma dovevamo far saltare entrambe le porte... era più semplice.
Jerry si volta verso il compagno: - Certo! E magari potevamo anche telefonare prima alla polizia per avvisarli del colpo! L'utilità dei codici è proprio per evitare di far scattare gli allarmi prima del tempo: 5 minuti possono fare la differenza tra la nostra fuga e la galera... ecco, arriva Madronich...
Yuri si avvicina senza dire una parola alla porta di sicurezza che conduce al caveau. Digita rapido alcune cifre sul pannello numerico, poi preme "enter". La luce rossa che sovrasta la porta si spegne, quella verde al suo fianco s'illumina.
Yuri si allontana: - Prego Lina, tocca a te.

1.3 - FACCIA A TERRA!

- Mani in alto! Questa è una rapina!!! - urla Jerry.
L'irruzione ha avuto successo, tutto per ora è andato liscio.
- Ho sempre sognato di dirlo! - bisbiglia Jerry a Martinez, tenendo sotto tiro insieme al veterano del Golfo le guardie giurate.
- Ehi tu, stronzo! Non fare scherzi! - sbraita Jerry, soffocando il tentativo di una guardia di avvicinare la mano alla pistola d'ordinanza - Il primo che si azzarda a fare cazzate, se la vedrà col mitra del mio socio! Forza, muovetevi, tutti qui! - continua rivolgendosi al personale della banca - Faccia a terra e mani dietro la nuca! Fate come dite e tra dieci minuti sarà tutto finito senza che nessuno si faccia male!
Lina, con la pistola puntata sui pochi addetti ancora presenti, fa un cenno con la testa, intimando di eseguire gli ordini di Jerry. Con movimenti impacciati, tremanti per la paura e con le mani in alto, i dipendenti raggiungono l'angolo del salone dove Rudy sta disarmando i tre della sorveglianza.
- Bravissimi, dei dipendenti esemplari! - dice Jerry, con un tono ironicamente rassicurante, come quello che si usa coi bambini - Rudy, perquisiscili, non si sa mai. Yuri, tocca a te.
Il russo non si fa pregare. Con passo sicuro aggira il bancone e si avvia verso l'ufficio del direttore, pistola in una mano, valigetta con il portatile nell'altra.
Con un paio di colpi ben assestati alla porta, Yuri entra nel piccolo ufficio, angusto e buio, con mobili rivestiti in radica lucida. In men che non si dica Yuri è già seduto sull'imponente poltrona in pelle, abbinata alla scrivania su cui si trova il terminale del direttore. Apre la sua valigetta e accende i PC, collegandoli tramite le porte seriali.
Dai suoi calcoli è anche in anticipo sui tempi. Sorride mentre attende l'avvio dei due sistemi DOS e del programma di decrittazione. Aggiusta lo schienale... comoda la poltrona. In compenso l'ufficio fa schifo, sembra quello di un sovietico a Berlino Est. Ci vorrebbe almeno qualche pianta ornamentale...
Madronich viene riportato alla realtà dalle stringhe alfanumeriche che scorrono rapide sullo schermo del portatile. Yuri s'immerge nel suo modo di bit.

- Secondo me quel pivello non ce la fa. - asserisce Greg, poco fiducioso nelle nuove tecnologie - Sarò un tradizionalista, ma dovevamo far saltare entrambe le porte... era più semplice.
Jerry si volta verso il compagno: - Certo! E magari potevamo anche telefonare prima alla polizia per avvisarli del colpo! L'utilità dei codici è proprio per evitare di far scattare gli allarmi prima del tempo: 5 minuti possono fare la differenza tra la nostra fuga e la galera... ecco, arriva Madronich...
Yuri si avvicina senza dire una parola alla porta di sicurezza che conduce al caveau. Digita rapido alcune cifre sul pannello numerico, poi preme "enter". La luce rossa che sovrasta la porta si spegne, quella verde al suo fianco s'illumina.
Yuri si allontana: - Prego Lina, tocca a te.

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