I due salgono la passerella di metallo fino al primo ponte.
Si muovono costeggiando la struttura di metallo fino a che Ryan si blocca.
Sbircia da dietro l’angolo.
Tre uomini si riparano acquattati lungo la balaustra.
Uno è seduto con le gambe allargate davanti a lui e la schiena appoggiata la metallo.
Le braccia allungate lungo il corpo e una chiazza di sangue viscido e denso che si allarga sotto di lui.
Sembra li stia fissando, ma deve essere morto ormai da alcuni minuti.
- E adesso che facciamo? - bisbiglia Connor.
- Gli spariamo.
- Ma così? Senza nemmeno provare a farli arrendere? Non ci hanno nemmeno visto.
Ryan ripensa a Baronetto, uno stupido ragazzo ma non meritava di morire, si trovava bene con lui, pensa a Perlenbacher e al suo grande romanzo americano.
- Gli spariamo - ripete.
Si alza in piedi e scarica la sua arma verso i due uomini.
Connor spara anche lui.
I lampi delle armi illuminano il ponte.
Le esplosioni rimbombano tra le fiancate di ferro.
I due uomini hanno appena il tempo di girarsi che i proiettili li raggiungono.
Squarciano i loro giacconi imbottiti, li sbattono contro la balaustra.
Crollano in avanti.
Ryan spara ancora finché il carrello si blocca.
Uno dei due è a terra, metà della faccia portata via, il sangue che fluisce dai fori sulla schiena.
Il secondo è a carponi, trema, vomita sangue cercando di parlare mentre si tiene un braccio lungo il ventre.
Ryan estrae il caricatore che cade con un rumore sordo.
Inserisce un nuovo caricatore.
Connor rimane silenzioso stringendo la sua arma tra le mani.
Altri sette colpi raggiungono il ferito schiantandolo sul ponte, squassandone il corpo.

85 - MASSACRO

I due salgono la passerella di metallo fino al primo ponte.
Si muovono costeggiando la struttura di metallo fino a che Ryan si blocca.
Sbircia da dietro l’angolo.
Tre uomini si riparano acquattati lungo la balaustra.
Uno è seduto con le gambe allargate davanti a lui e la schiena appoggiata la metallo.
Le braccia allungate lungo il corpo e una chiazza di sangue viscido e denso che si allarga sotto di lui.
Sembra li stia fissando, ma deve essere morto ormai da alcuni minuti.
- E adesso che facciamo? - bisbiglia Connor.
- Gli spariamo.
- Ma così? Senza nemmeno provare a farli arrendere? Non ci hanno nemmeno visto.
Ryan ripensa a Baronetto, uno stupido ragazzo ma non meritava di morire, si trovava bene con lui, pensa a Perlenbacher e al suo grande romanzo americano.
- Gli spariamo - ripete.
Si alza in piedi e scarica la sua arma verso i due uomini.
Connor spara anche lui.
I lampi delle armi illuminano il ponte.
Le esplosioni rimbombano tra le fiancate di ferro.
I due uomini hanno appena il tempo di girarsi che i proiettili li raggiungono.
Squarciano i loro giacconi imbottiti, li sbattono contro la balaustra.
Crollano in avanti.
Ryan spara ancora finché il carrello si blocca.
Uno dei due è a terra, metà della faccia portata via, il sangue che fluisce dai fori sulla schiena.
Il secondo è a carponi, trema, vomita sangue cercando di parlare mentre si tiene un braccio lungo il ventre.
Ryan estrae il caricatore che cade con un rumore sordo.
Inserisce un nuovo caricatore.
Connor rimane silenzioso stringendo la sua arma tra le mani.
Altri sette colpi raggiungono il ferito schiantandolo sul ponte, squassandone il corpo.

1 commento:

Mr. Mist ha detto...

Un grave caso di avvelenamento da piombo!