I tre tedeschi prendono alcune bombe e scorte di munizione e si incamminano per Fieni nella notte stellata.
Seguono la massicciata ferroviaria e raggiungono i primi sobborghi coperti di neve.
Le strade sono silenziose e tranquille.
Controllano alcuni edifici minori, trovando un po’ di cibo in scatola, quindi si muovono verso la stazione.
La stazione è stata centrata da una bomba, buona parte è crollata e ci sono i resti di un treno distrutto.
I vagoni sono ridotti a ammassi di lamiera contorta tranne uno che è ancora piombato e sopra ci sono scritte in romeno.
“Dovevamo portarci l’ungherese, quello che sa il tedesco” borbotta Heinz.
“Varga” risponde Klaus “si chiama Varga, conviene che te lo ricordi visto che è l’unico tramite che abbiamo con Kovacs e i suoi”.
Il marconista inizia a forzare l’apertura piombata quando all’improvviso qualcosa esplode davanti alla sua faccia lanciando schegge ovunque.
L’uomo indietreggia osservando il foro di un proiettile mentre il suono della detonazione rimbalza tra gli edifici.
Alle loro spalle, dalla vecchia sala d’attesa escono quattro morti e iniziano ad avanzare verso i soldati.
“Al riparo!” urla Heinz.
I tre si danno alla fuga verso una banchina crollata.
Un secondo colpo rimbomba tra le vie deserte ma il proiettile si perde nella notte.
Arrivati alla banchina il marconista si gira e vede che il soldato scelto è caduto nel buio e i morti si stanno avvicinando a lui.
Rapido prende una bomba a mano "Granate!" urla e la tira.
Heinz rotola dietro un vagone.
Il tiro è preciso, l’esplosione spazza via i quattro morti, alcune schegge colpiscono il vagone di Heinz di striscio con dei tocchi sordi.
L’uomo si rialza e barcolla verso il riparo.
“Cos’abbiamo?” chiede a voce troppo alta, ancora assordato dall’esplosione.
Kluas si abbassa al riparo del muriciattolo.
“Un fottuto cecchino”.

17 - ESPLORAZIONE

I tre tedeschi prendono alcune bombe e scorte di munizione e si incamminano per Fieni nella notte stellata.
Seguono la massicciata ferroviaria e raggiungono i primi sobborghi coperti di neve.
Le strade sono silenziose e tranquille.
Controllano alcuni edifici minori, trovando un po’ di cibo in scatola, quindi si muovono verso la stazione.
La stazione è stata centrata da una bomba, buona parte è crollata e ci sono i resti di un treno distrutto.
I vagoni sono ridotti a ammassi di lamiera contorta tranne uno che è ancora piombato e sopra ci sono scritte in romeno.
“Dovevamo portarci l’ungherese, quello che sa il tedesco” borbotta Heinz.
“Varga” risponde Klaus “si chiama Varga, conviene che te lo ricordi visto che è l’unico tramite che abbiamo con Kovacs e i suoi”.
Il marconista inizia a forzare l’apertura piombata quando all’improvviso qualcosa esplode davanti alla sua faccia lanciando schegge ovunque.
L’uomo indietreggia osservando il foro di un proiettile mentre il suono della detonazione rimbalza tra gli edifici.
Alle loro spalle, dalla vecchia sala d’attesa escono quattro morti e iniziano ad avanzare verso i soldati.
“Al riparo!” urla Heinz.
I tre si danno alla fuga verso una banchina crollata.
Un secondo colpo rimbomba tra le vie deserte ma il proiettile si perde nella notte.
Arrivati alla banchina il marconista si gira e vede che il soldato scelto è caduto nel buio e i morti si stanno avvicinando a lui.
Rapido prende una bomba a mano "Granate!" urla e la tira.
Heinz rotola dietro un vagone.
Il tiro è preciso, l’esplosione spazza via i quattro morti, alcune schegge colpiscono il vagone di Heinz di striscio con dei tocchi sordi.
L’uomo si rialza e barcolla verso il riparo.
“Cos’abbiamo?” chiede a voce troppo alta, ancora assordato dall’esplosione.
Kluas si abbassa al riparo del muriciattolo.
“Un fottuto cecchino”.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Cecchino nascosto tra gli edifici bombardati, una gran brutta gata da pelare! Speriamo sia solo uno e non sia abile come quello de:"Il nemico alle porte"!

Nicholas ha detto...

Il cecchino tra le macerie è un grande clichè, ma sempre d'effetto.

Ale ha detto...

Evvai io li adoro questi cliché! Non finiscono mai di avere il loro fascino

andrea ha detto...

Almeno finché non inizia a sparare ad effetto... =D

Comunque un cecchino in mezzo ad una città morta. Mi viene in mente un "PNG" (forse è meglio chiamarlo mostro) di Sine Requie... mmm... spero non sia lui. Per il bene dei 3 soldati, più che altro.