Kovacs conta i suoi accorgendosi che manca il soldato Takash.
Aiutato da Varga spiega che i colpi da fuoco e le esplosioni hanno spinto diversi soldati a prepararsi per intervenire, può essere che Takash sia andato in avanscoperta.
Il capitano ordina di creare un gruppo per trovarlo ma pochi minuti dopo Takash riappare lungo la strada.
Inizia a parlare fittamente e Varga traduce “Era di vedetta avanzata lungo la strada, ha visto delle esplosioni, è sceso verso la città per vedere se poteva portare aiuto”.
“Tutto qui quello che ha da dire?”
Takash aggiunge alcune parole.
Varga lo guarda, poi si gira verso il capitano.
“Si”.
Otto scruta Varga per un lungo istante.
“Va bene, ci sono faccende più urgenti da capire” va verso i camion “soldato scelto Heinz, interroga Racz”.
L’uomo non se lo fa ripetere e fa cenno a Varga di tradurre.
Si piazza davanti al giovane ungherese e fa scrocchiare le nocche.
“Hai sabotato tu il camion?”
“No!”.
La risposta è così secca che la traduzione è superflua.
“”No” come non ti opporresti mai al Reich vero? Magari a Budapest, magari l’estate di due anni fa”.
Heinz sorride cattivo.
Varga lo guarda senza capire.
“Traduci”.
Racz sbianca e risponde veloce.
“Non nega quello ha fatto, ma dice che era roba senza importanza” riporta Varga “e che non saboterebbe mai dei mezzi militari, soprattutto in una situazione come questa dove rischiano tutti di morire”.
Heinz riflette qualche secondo.
“D’accordo”.
Fa cenno a Racz di levarsi di torno.

Varga prende da parte Otto.
“Capitano, se c’è un sabotatore è qualcuno sicuro di cavarsela anche se tutto va in malora, e Racz non mi sembra il tipo da aver preparato un piano così complesso”.
Heinz si avvicina e si dice anche lui convinto che Racz sia innocente “Forse nasconde qualcosa ma non è così stupido da condannare a morte se stesso e tutto il gruppo sabotando mezzi militari.
Da come si comporta c’è qualcosa a cui tiene, forse semplicemente la sua vita o forse altro ma non mi sembra uno che voglia rischiare”.
Il capitano ascolta le loro conclusioni.
“Va bene, occhi aperti allora, Heinz stabilisci i turni per stanotte”.
Quindi si dirige verso la sua tenda.

Mentre cammina, Marcus lo raggiunge e avanza anche lui una proposta: far controllare se ci sono altri mezzi sabotati.
“L’unico che potrebbe farlo è Racz e questo significherebbe lasciargli la possibilità di mettere le mani nei motori dei nostri camion…” replica Otto.
“Già ma forse è l’unica possibilità che abbiamo di evitare altri sabotaggi”.
“Si, forse hai ragione, domani mattina mentre noi andremo in città a ripulire la strada Racz controllerà i camion, spero di non pentirmi di questa scelta”.
Guarda la città buia in fondo alla valle.
“Ora vai pure a dormire, io devo controllare le mappe e le annotazioni portatemi da Heinz per trovare la strada migliore.”

24 - SOSPETTI

Kovacs conta i suoi accorgendosi che manca il soldato Takash.
Aiutato da Varga spiega che i colpi da fuoco e le esplosioni hanno spinto diversi soldati a prepararsi per intervenire, può essere che Takash sia andato in avanscoperta.
Il capitano ordina di creare un gruppo per trovarlo ma pochi minuti dopo Takash riappare lungo la strada.
Inizia a parlare fittamente e Varga traduce “Era di vedetta avanzata lungo la strada, ha visto delle esplosioni, è sceso verso la città per vedere se poteva portare aiuto”.
“Tutto qui quello che ha da dire?”
Takash aggiunge alcune parole.
Varga lo guarda, poi si gira verso il capitano.
“Si”.
Otto scruta Varga per un lungo istante.
“Va bene, ci sono faccende più urgenti da capire” va verso i camion “soldato scelto Heinz, interroga Racz”.
L’uomo non se lo fa ripetere e fa cenno a Varga di tradurre.
Si piazza davanti al giovane ungherese e fa scrocchiare le nocche.
“Hai sabotato tu il camion?”
“No!”.
La risposta è così secca che la traduzione è superflua.
“”No” come non ti opporresti mai al Reich vero? Magari a Budapest, magari l’estate di due anni fa”.
Heinz sorride cattivo.
Varga lo guarda senza capire.
“Traduci”.
Racz sbianca e risponde veloce.
“Non nega quello ha fatto, ma dice che era roba senza importanza” riporta Varga “e che non saboterebbe mai dei mezzi militari, soprattutto in una situazione come questa dove rischiano tutti di morire”.
Heinz riflette qualche secondo.
“D’accordo”.
Fa cenno a Racz di levarsi di torno.

Varga prende da parte Otto.
“Capitano, se c’è un sabotatore è qualcuno sicuro di cavarsela anche se tutto va in malora, e Racz non mi sembra il tipo da aver preparato un piano così complesso”.
Heinz si avvicina e si dice anche lui convinto che Racz sia innocente “Forse nasconde qualcosa ma non è così stupido da condannare a morte se stesso e tutto il gruppo sabotando mezzi militari.
Da come si comporta c’è qualcosa a cui tiene, forse semplicemente la sua vita o forse altro ma non mi sembra uno che voglia rischiare”.
Il capitano ascolta le loro conclusioni.
“Va bene, occhi aperti allora, Heinz stabilisci i turni per stanotte”.
Quindi si dirige verso la sua tenda.

Mentre cammina, Marcus lo raggiunge e avanza anche lui una proposta: far controllare se ci sono altri mezzi sabotati.
“L’unico che potrebbe farlo è Racz e questo significherebbe lasciargli la possibilità di mettere le mani nei motori dei nostri camion…” replica Otto.
“Già ma forse è l’unica possibilità che abbiamo di evitare altri sabotaggi”.
“Si, forse hai ragione, domani mattina mentre noi andremo in città a ripulire la strada Racz controllerà i camion, spero di non pentirmi di questa scelta”.
Guarda la città buia in fondo alla valle.
“Ora vai pure a dormire, io devo controllare le mappe e le annotazioni portatemi da Heinz per trovare la strada migliore.”

5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Intanto saltano fuori fatti di due anni prima... Cosa sarà mai successo?

andrea ha detto...

Sarei curioso di sapere cos'è successo a Budapest... ma penso dovremo aspettare la pubblicazione dell'avventura.

Comunque il sabotatore deve veramente avercela a morte con i nazisti, perché distruggere l'unica via di fuga da una "landa morta" è decisamente una scelta suicida.

andrea ha detto...

@MrMist: abbiamo avuto lo stesso pensiero nello stesso momento XD

Mr. Mist ha detto...

@ Andrea: mi sa che siamo stati veramente separati all'asilo! ;D

Nicholas ha detto...

Le ammissioni del soldato scelto hanno stupito un po' tutti in effetti.