Il gruppo si ferma e fa campo lungo la strada.
Il generatore inizia a ronzare mentre per la prima volta da diversi giorni viene preparato un pasto non razionato.
Le luci illuminano la notte.
Quasi tutti sono molto stanchi e pochi parlano attorno al rancio.
Piu tardi, mentre gli altri dormono, il capitano è nella sua tenda a esaminare le sue mappe insieme a Kovacs e a Klaus.
La ferita al petto brucia ancora ma adesso riesce di nuovo a camminare e muoversi quasi come prima.
“Siamo qui” dice indicando un punto a sud di Campulung  “abbiamo coperto parecchia strada, siamo circa a metà”.
Il suo dito scorre seguendo la mappa del 1941.
“Prenderemo la deviazione per Curtea de Arges” il dito segue una stradina che taglia attraverso le colline collegando le due strade principali che vanno da nord a sud “e quindi punteremo Ramnicu Valcea, da li passava un’importante linea ferroviaria, se tutto va bene troveremo un viadotto che ci riporti in Ungheria e da li a riconnetterci con il resto della colonna”.
Gli altri annuiscono.
Klaus prende la parola.
“Per ora abbiamo cibo e carburante, quello che inizia a scarseggiare sono le munizioni, dobbiamo fare attenzione a evitare altri scontri o, in alternativa, dobbiamo procurarcene altre”.
“Certo, ma affronteremo un emergenza alla volta, per ora siamo riusciti a supplire i problemi di cibo e medicinali, i problemi maggiori sono nelle vicinanze delle grandi città dove-”
I lembi della tenda si aprono.
Heinz fa capolino.
“C’è del movimento fuori”.

63 - PUNTO DELLA SITUAZIONE

Il gruppo si ferma e fa campo lungo la strada.
Il generatore inizia a ronzare mentre per la prima volta da diversi giorni viene preparato un pasto non razionato.
Le luci illuminano la notte.
Quasi tutti sono molto stanchi e pochi parlano attorno al rancio.
Piu tardi, mentre gli altri dormono, il capitano è nella sua tenda a esaminare le sue mappe insieme a Kovacs e a Klaus.
La ferita al petto brucia ancora ma adesso riesce di nuovo a camminare e muoversi quasi come prima.
“Siamo qui” dice indicando un punto a sud di Campulung  “abbiamo coperto parecchia strada, siamo circa a metà”.
Il suo dito scorre seguendo la mappa del 1941.
“Prenderemo la deviazione per Curtea de Arges” il dito segue una stradina che taglia attraverso le colline collegando le due strade principali che vanno da nord a sud “e quindi punteremo Ramnicu Valcea, da li passava un’importante linea ferroviaria, se tutto va bene troveremo un viadotto che ci riporti in Ungheria e da li a riconnetterci con il resto della colonna”.
Gli altri annuiscono.
Klaus prende la parola.
“Per ora abbiamo cibo e carburante, quello che inizia a scarseggiare sono le munizioni, dobbiamo fare attenzione a evitare altri scontri o, in alternativa, dobbiamo procurarcene altre”.
“Certo, ma affronteremo un emergenza alla volta, per ora siamo riusciti a supplire i problemi di cibo e medicinali, i problemi maggiori sono nelle vicinanze delle grandi città dove-”
I lembi della tenda si aprono.
Heinz fa capolino.
“C’è del movimento fuori”.

5 commenti:

Nicholas ha detto...

Perdorso fatto fin'ora
https://goo.gl/N60WBI

Percorso ipotizzato dal capitano
https://goo.gl/nyp33K

Nicholas ha detto...

Tra l'altro l'immagine del post era la reale mappa consegnata al giocatore del capitano a inizio avventura.

andrea ha detto...

I momenti di quiete e progettazione sono sempre interessanti. Nei vostri gruppi, i giocatori quanto tempo impiegano a progettare o pensare ad un piano?

Nel mio caso, beh... Boston Criminale dovrebbe essere esemplificativo XD

Mr. Mist ha detto...

Bella domanda Andrea, la progettazione di un piano è qualcosa che da giocatore mi è sempre piaciuta, nella mia esperianza da master molto è dipeso da quali giocatori erano seduti al tavolo, alcuni erano accorti ma ci hanno messo poco tempo, altri diventavano troppo accorti fino quasi alla paranoia, del tipo che a progettazione quasi ultimata saltava fuori quello che dice: "... e se poi...?" e allora tutto andava in frantumi e si perdeva quasi un'intera sessione.
Ho notato che molto dipende da quali informazioni sono in possesso i giocatori, ed in base a ciò quanto loro pensino sia facile o complessa l'impresa per cui va pensato il piano. Come master mi è anche capitato una volta di non essere riuscito a dare gli indizi giusti, e questo ha poi reso più difficile la pianificazione.

Nicholas ha detto...

Si, i giocatori spesso discutono molto ma di solito a un certo punto do un taglio alle discussioni, se ci sono condizioni "ambientali" utili uso quelle (eg. sta arrivando il nemico quindi devono decidere qualcosa in fretta), altrimenti dico "quindi cosa avete deciso?" per focalizzare un po' la discussione.

Cmq questa era una oneshot quindi sebbene ci fossero decisioni anche importanti erano molto meno che in una campagna (e molto più definite e incentrate sul "qui e ora"), inoltre il capitano aveva ovviamente l'ultima parola, di conseguenza non ci sono mai state lunghe discussioni e in generale, sulle strategie, i giocatori erano quasi sempre d'accordo.