"Mentre venivo trainato verso la navetta Komusai, riparai il comunicatore dello Zaku, non era un danno grave ed infatti riuscii a farlo funzionare ed a mettermi in contatto con Sophie."
"Voleva essere certo di averla scampata?"
"Già... Sophie mi disse che Probst aveva ricevuto da Lackoc il permesso di raccoglierci, ma viste le condizioni del mio mobile suit, avrei dovuto abbandonarlo prima di salire sul Komusai. Inoltre mi avvisò che a causa di alcune danni subiti dal Komusai durante l'inseguimento, il supporto vitale era danneggiato; avremmo dovuto continuare ad indossare le nostre tute spaziali anche all'interno della navetta. In effetti mentre ci avvicinavamo alla navetta avevo già notato alcuni danni sullo scafo, probabilmente era per quel motivo che viaggiava a velocità ridotta."
" Lei temeva che vi avrebbero lasciato indietro?"
"Era una delle possibilità, su questo erano stati chiari con noi fin dall'inizio. In ogni caso abbandonai il mio Zaku nello spazio augurandomi di non doverci salire sopra mai più  e mi aggrappai alla mano del mobile suit di Sophie, fino a quando fummo ormai dentro al Komusai. Appena arrivati, un sergente ci disse di andare a fare rapporto da Lackoc in sala di pilotaggio. E così facemmo."
"Come si comportò Lackoc durante l'incontro?"
"Non fu duro, anzi si congratulò con noi per aver affrontato il nemico, a volte penso che in cuor suo temesse che saremmo scappati non appena usciti nello spazio. Dopo il rapporto ordinò a me e a Sophie di provare a riparare il sistema di supporto vitale almeno fino a nuovi ordini.
"Perchè proprio a voi due?"
"Io ero un buon meccanico mentre Sophie se la cavava bene coi computer. Ci recammo nella sala macchine ed iniziammo a riparare il macchinario del supporto vitale, non so se il fatto di essere ancora vivo e lontano dai combattimenti influì sulle mie capacità meccaniche, ma nel giro di mezz'ora, riuscimmo ad effettuare la riparazione. Il supporto vitale ricominciò a funzionare e a riciclare ossigeno e potemmo toglierci i caschi e respirare aria fresca. Ricordo che in quell'occasione notai che Sophie aveva un'espressione strana. Le chiesi lumi a riguardo e lei mi disse che mentre eravamo in sala di pilotaggio per il rapporto, aveva buttato un'occhiata sullo schermo del computer di navigazione ed aveva visto che la rotta impostata non era compatibile né con Zeon, né con la nostra base lunare di Granada, in pratica non eravamo diretti là."
"Quindi?"
"Questo fatto mi incuriosì molto, ma non ebbi tempo di pensarci in quanto due soldati vennero ad ordinarci di recarci in sala di pilotaggio per un nuovo briefing con Lackoc e per nuovi ordini. Una volta giunti davanti al capitano, costui ci disse che il punto di incontro con la Gwazine e col colonnello Char era stato raggiunto, avremmo dovuto aspettare in silenzio radio l'arrivo dell'incrociatore che ci avrebbe dovuto portare alla meta ultima del viaggio, data l'importanza della missione non eravamo ancora autorizzati a conoscerla."
"Tipico degli ufficiali: segretezza sempre e comunque!"
"Già, però Lackoc ci permise di riposarci assieme a lui nella cabina di pilotaggio visto che lo spazio nel Komusai era poco e quel poco era stato lasciato a Lady Zenna, sua figlia, la balia e la loro scorta. Mentre eravamo in cabina di pilotaggio ci venne ordinato di mantenere il più assoluto silenzio radio, anche se avremmo dovuto comunque rimanere in ascolto nel caso in cui fossero giunte delle comunicazioni dal comando."
"Quindi dovevate solo aspettare che arrivasse la Gwazine e che vi dicessero dove eravate diretti."
"Mentre aspettavamo avvenne però un evento incredibile."
"Ossia?"
"Erano da poco passate le 2 del 1°gennaio dell'anno 80 del secolo spaziale, quando dal comunicatore laser ci giunse una trasmissione: era preceduta da un nostro codice di identificazione militare, ma non era codificata ed era su tutte le frequenze militari. In quella comunicazione il primo ministro di Zeon Darcia Bakharov in persona, ci informava che: a causa della scomparsa della famiglia Zabi ed in conformità con la costituzione, lui aveva assunto tutti i poteri, pertanto, come primo atto formale, aveva nuovamente instaurato la Repubblica ed aveva siglato con la Federazione Terrestre  la resa di Zeon e la fine delle ostilità. Bakharov ordinava a tutti i soldati di terminare ogni ostilità nei confronti della Federazione e consegnarsi disarmati alle forze federali più vicine."
"Certo, ora ricordo: subito dopo la caduta di A Baoa Qu Zeon firmò quel trattato presso la base di Zeon, Granada!"
"La fine della guerra, quello che avevo sempre sognato."
"Tutto bene quindi!"
"No, niente affatto..."
"Come? Cosa intende?"

14 - IL PROCLAMA DI BAKHAROV.

"Mentre venivo trainato verso la navetta Komusai, riparai il comunicatore dello Zaku, non era un danno grave ed infatti riuscii a farlo funzionare ed a mettermi in contatto con Sophie."
"Voleva essere certo di averla scampata?"
"Già... Sophie mi disse che Probst aveva ricevuto da Lackoc il permesso di raccoglierci, ma viste le condizioni del mio mobile suit, avrei dovuto abbandonarlo prima di salire sul Komusai. Inoltre mi avvisò che a causa di alcune danni subiti dal Komusai durante l'inseguimento, il supporto vitale era danneggiato; avremmo dovuto continuare ad indossare le nostre tute spaziali anche all'interno della navetta. In effetti mentre ci avvicinavamo alla navetta avevo già notato alcuni danni sullo scafo, probabilmente era per quel motivo che viaggiava a velocità ridotta."
" Lei temeva che vi avrebbero lasciato indietro?"
"Era una delle possibilità, su questo erano stati chiari con noi fin dall'inizio. In ogni caso abbandonai il mio Zaku nello spazio augurandomi di non doverci salire sopra mai più  e mi aggrappai alla mano del mobile suit di Sophie, fino a quando fummo ormai dentro al Komusai. Appena arrivati, un sergente ci disse di andare a fare rapporto da Lackoc in sala di pilotaggio. E così facemmo."
"Come si comportò Lackoc durante l'incontro?"
"Non fu duro, anzi si congratulò con noi per aver affrontato il nemico, a volte penso che in cuor suo temesse che saremmo scappati non appena usciti nello spazio. Dopo il rapporto ordinò a me e a Sophie di provare a riparare il sistema di supporto vitale almeno fino a nuovi ordini.
"Perchè proprio a voi due?"
"Io ero un buon meccanico mentre Sophie se la cavava bene coi computer. Ci recammo nella sala macchine ed iniziammo a riparare il macchinario del supporto vitale, non so se il fatto di essere ancora vivo e lontano dai combattimenti influì sulle mie capacità meccaniche, ma nel giro di mezz'ora, riuscimmo ad effettuare la riparazione. Il supporto vitale ricominciò a funzionare e a riciclare ossigeno e potemmo toglierci i caschi e respirare aria fresca. Ricordo che in quell'occasione notai che Sophie aveva un'espressione strana. Le chiesi lumi a riguardo e lei mi disse che mentre eravamo in sala di pilotaggio per il rapporto, aveva buttato un'occhiata sullo schermo del computer di navigazione ed aveva visto che la rotta impostata non era compatibile né con Zeon, né con la nostra base lunare di Granada, in pratica non eravamo diretti là."
"Quindi?"
"Questo fatto mi incuriosì molto, ma non ebbi tempo di pensarci in quanto due soldati vennero ad ordinarci di recarci in sala di pilotaggio per un nuovo briefing con Lackoc e per nuovi ordini. Una volta giunti davanti al capitano, costui ci disse che il punto di incontro con la Gwazine e col colonnello Char era stato raggiunto, avremmo dovuto aspettare in silenzio radio l'arrivo dell'incrociatore che ci avrebbe dovuto portare alla meta ultima del viaggio, data l'importanza della missione non eravamo ancora autorizzati a conoscerla."
"Tipico degli ufficiali: segretezza sempre e comunque!"
"Già, però Lackoc ci permise di riposarci assieme a lui nella cabina di pilotaggio visto che lo spazio nel Komusai era poco e quel poco era stato lasciato a Lady Zenna, sua figlia, la balia e la loro scorta. Mentre eravamo in cabina di pilotaggio ci venne ordinato di mantenere il più assoluto silenzio radio, anche se avremmo dovuto comunque rimanere in ascolto nel caso in cui fossero giunte delle comunicazioni dal comando."
"Quindi dovevate solo aspettare che arrivasse la Gwazine e che vi dicessero dove eravate diretti."
"Mentre aspettavamo avvenne però un evento incredibile."
"Ossia?"
"Erano da poco passate le 2 del 1°gennaio dell'anno 80 del secolo spaziale, quando dal comunicatore laser ci giunse una trasmissione: era preceduta da un nostro codice di identificazione militare, ma non era codificata ed era su tutte le frequenze militari. In quella comunicazione il primo ministro di Zeon Darcia Bakharov in persona, ci informava che: a causa della scomparsa della famiglia Zabi ed in conformità con la costituzione, lui aveva assunto tutti i poteri, pertanto, come primo atto formale, aveva nuovamente instaurato la Repubblica ed aveva siglato con la Federazione Terrestre  la resa di Zeon e la fine delle ostilità. Bakharov ordinava a tutti i soldati di terminare ogni ostilità nei confronti della Federazione e consegnarsi disarmati alle forze federali più vicine."
"Certo, ora ricordo: subito dopo la caduta di A Baoa Qu Zeon firmò quel trattato presso la base di Zeon, Granada!"
"La fine della guerra, quello che avevo sempre sognato."
"Tutto bene quindi!"
"No, niente affatto..."
"Come? Cosa intende?"

4 commenti:

andrea ha detto...

"Perchè proprio a voi due?"

Perché sono i protagonisti, ovviamente =D

Mr. Mist ha detto...

XD

Nicholas ha detto...

LA guerra è finita ma non per tutti.
Sta astronave sembra uno di quegli uboot che fuggirono dopo la resa della Germania.

Mr. Mist ha detto...

... portando con sè importanti personalità del regime nazista!
Bravo Nicholas, hai colto nel segno! ;) Nella saga di Gundam i riferimenti storici alla WWII sono molti e questo èuno di questi.
Quanto alla tua affermazione iniziale hai anticipato un tema che sarà trattato in seguito nella narrazione!