
- Yuri!
Il giovane russo posa gli occhi sgranati e increduli sul compagno, la cui vista sembra riportarlo alla realtà.
- E' fuggito! Dalla finestra! - urla il russo, ancora agitato.
Rudy arriva dinanzi alla finestra. Il giardino interno, con la sua fontana, è completamente ricoperto dal manto bianco, illuminato dalla debole luce che viene dal corridoio. Ad ogni modo, Yuri non mente: delle orme partono proprio sotto il davanzale e si perdono nell'oscurità.
Insospettito, il veterano scavalca e esce, con la propria colt in pugno. I suoi piedi affondano nella neve, le sue gambe sprofondano fino al ginocchio... esattamente come fuori dal motel, pensa.
Eppure un brivido gli percorre la nuca. C'è qualcosa di irrazionale in ciò che vede: le impronte dinanzi a lui non sprofondano più di quindici-venti centimetri. Nessun uomo è così leggero. Che spiegazione può dare alle orme, se non il fatto che siano lì da ore? La sua attenzione viene immediatamente carpita dalle parole di Yuri, che nel frattempo Joe e Greg stanno cercando di calmare.
Il ragazzo farfuglia continuamente di aver visto suo padre, di aver provato a sparargli. Pur non riuscendo a capire, i compagni evitano di fare troppe domande. E' evidente che la stanchezza sta davvero giocando brutti scherzi. Yuri non è più lucido e non deve dormire da solo.
Tutti assieme tornano verso la stanza di Jerry. Rudy apre la porta della reception, trovandosi inaspettatamente davanti la signora Sterling, immobile come una statua. Subito il volto dell'anziana donna esibisce un largo sorriso.
- Che è successo, cari? Ho sentito un botto tanto forte che mi ha svegliato! Va tutto bene?
Rudy cerca di rispondere, ma il senso di inquietudine provato poc'anzi gli smorza le parole in bocca.
- Va tutto bene, signora. - interviene Joe - Era solo un petardo, per festeggiare il Natale...
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P.S.: la sciura inzia a starmi un po' sugli zebedei mi sa che per il cognome voto quello suggerito da Dario!