- Come va Yuri? - chiede Lina premurosamente.
- Meglio, grazie. - risponde il russo - Tuttavia, ho lasciato nella mia stanza il PC e la radio...
- Sei riuscito a ripararla? - chiede Joe - Beh, valli a prendere...
Il volto di Yuri diventa improvvisamente ancora più pallido: - Non... non voglio tornare di là...
- Dai, sii serio! Siamo talmente stanchi che hai fatto un sogno ad occhi aperti, ma quello che hai visto non può essere vero! Non c'è nessun pericolo! - minimizza Joe.
- Era tutto vero! Non ho sognato! Mio padre era davanti a me, mi ha parlato! - ribatte Yuri, reagendo con veemenza alle parole di Joe.
- Joe, lascia perdere, non importa - dice Rudy pacatamente - Andremo Greg ed io a prendere la radio e il computer.
- A me questo posto piace sempre meno, mi mette i brividi - sussurra Greg. Quindi afferra il suo shotgun, portato al motel in uno dei sacchi: - Pensatela come volete, ma se davvero suo padre è nei dintorni e ci vuole mettere i bastoni tra le ruote, io lo impallino!
Pochi minuti dopo Rudy e Greg sono già nella camera di Yuri. Tutto è come il russo l'aveva lasciato. Presi PC e radio, i due escono dalla stanza.
Una volta richiusa la porta, però, Greg si ferma.
- L'hai sentito? - chiede a Rudy.
- No, cosa? - chiede il veterano con sguardo interrogativo.
- Era come un... lamento... un lamento soffocato. Veniva dalla stanza qui accanto...
Gli occhi dei due si posano sulla porta della camera vicina, su cui è apposta la targhetta numero 316.
- Ah ah ah... Greg, brutto ubriacone, hai anche tu le traveggole, sei suggestionato! - esclama Rudy, cercando di sdrammatizzare. Tuttavia, la risata gli si strozza in gola quando alle sue orecchie giunge nitido il singhiozzare di un pianto femminile. Martinez guarda incredulo il compagno.
Con un movimento rapido impugna la pistola, quindi di schiaccia contro il muro al lato della porta 316, indicando a Greg di fare lo stesso dall'altra parte.
Greg esegue, ma il suo volto esangue è imperlato di sudori freddi. Trema di paura, quella paura irrazionale che ti afferra lo stomaco e ti impedisce di ragionare, quella paura con cui, a differenza dell'ex minatore, Rudy è molto più a suo agio.
- Tieniti pronto, sfondo la porta - dice il militare, rivolto al compagno.
Ma Greg lo ascolta sì e no, in preda ai suoi fantasmi. Le sue gambe percepiscono uno spiffero gelido provenire da sotto la porta. Il respiro di Greg si fa affannoso, frequente e agitato: la sensazione di un qualcosa di terribile dietro quell'uscio è per lui una certezza, e i suoi occhi guardano nel vuoto davanti a sé. Il suo cervello, i suoi pensieri rivivono i ricordi del suo passato. Vorrebbe stordirsi di whisky per smettere di rimembrare, di sentire i lamenti di quella donna rimbombargli nella testa.

1.26 - STANZA 316

- Come va Yuri? - chiede Lina premurosamente.
- Meglio, grazie. - risponde il russo - Tuttavia, ho lasciato nella mia stanza il PC e la radio...
- Sei riuscito a ripararla? - chiede Joe - Beh, valli a prendere...
Il volto di Yuri diventa improvvisamente ancora più pallido: - Non... non voglio tornare di là...
- Dai, sii serio! Siamo talmente stanchi che hai fatto un sogno ad occhi aperti, ma quello che hai visto non può essere vero! Non c'è nessun pericolo! - minimizza Joe.
- Era tutto vero! Non ho sognato! Mio padre era davanti a me, mi ha parlato! - ribatte Yuri, reagendo con veemenza alle parole di Joe.
- Joe, lascia perdere, non importa - dice Rudy pacatamente - Andremo Greg ed io a prendere la radio e il computer.
- A me questo posto piace sempre meno, mi mette i brividi - sussurra Greg. Quindi afferra il suo shotgun, portato al motel in uno dei sacchi: - Pensatela come volete, ma se davvero suo padre è nei dintorni e ci vuole mettere i bastoni tra le ruote, io lo impallino!
Pochi minuti dopo Rudy e Greg sono già nella camera di Yuri. Tutto è come il russo l'aveva lasciato. Presi PC e radio, i due escono dalla stanza.
Una volta richiusa la porta, però, Greg si ferma.
- L'hai sentito? - chiede a Rudy.
- No, cosa? - chiede il veterano con sguardo interrogativo.
- Era come un... lamento... un lamento soffocato. Veniva dalla stanza qui accanto...
Gli occhi dei due si posano sulla porta della camera vicina, su cui è apposta la targhetta numero 316.
- Ah ah ah... Greg, brutto ubriacone, hai anche tu le traveggole, sei suggestionato! - esclama Rudy, cercando di sdrammatizzare. Tuttavia, la risata gli si strozza in gola quando alle sue orecchie giunge nitido il singhiozzare di un pianto femminile. Martinez guarda incredulo il compagno.
Con un movimento rapido impugna la pistola, quindi di schiaccia contro il muro al lato della porta 316, indicando a Greg di fare lo stesso dall'altra parte.
Greg esegue, ma il suo volto esangue è imperlato di sudori freddi. Trema di paura, quella paura irrazionale che ti afferra lo stomaco e ti impedisce di ragionare, quella paura con cui, a differenza dell'ex minatore, Rudy è molto più a suo agio.
- Tieniti pronto, sfondo la porta - dice il militare, rivolto al compagno.
Ma Greg lo ascolta sì e no, in preda ai suoi fantasmi. Le sue gambe percepiscono uno spiffero gelido provenire da sotto la porta. Il respiro di Greg si fa affannoso, frequente e agitato: la sensazione di un qualcosa di terribile dietro quell'uscio è per lui una certezza, e i suoi occhi guardano nel vuoto davanti a sé. Il suo cervello, i suoi pensieri rivivono i ricordi del suo passato. Vorrebbe stordirsi di whisky per smettere di rimembrare, di sentire i lamenti di quella donna rimbombargli nella testa.

12 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Ci manca solo di sentire una vocina che dice: "redrum ... redrum ... redrum " e poi siamo a posto!

Anonimo ha detto...

Appunto... meglio i 2 metri di neve e l'assideramento!
J.

Ale ha detto...

ma noooo.......
... è solo la stanchezza... non vi farete impressionare da queste piccole suggestioni... ihihih...

Mr. Mist ha detto...

@ Jamila: io la carta: "Pernottamento nella neve con rischio assideramento" me la giocherei quando scattano le corse con l'ascia!

@ Ale: già hai ragione è solo stanchezza, qui ci vuole una bella notte di riposo, e poi domani sveglia presto che: il mattino ha l'oro in bocca!

jamila ha detto...

@Mr Mist: prevenire è meglio che curare!
Quando scatta la corsa con l'ascia è già troppo tardi.

Mr. Mist ha detto...

Il motto, peraltro corretto, "prevenire e meglio che curare" non vorrei che qui si traducesse in "suicidati prima che ti amazzino"!
In ogni caso anche il suicidio in molti film-romanzi horror diventa un'opzione da considerare!

Ale ha detto...

ma... ma... perchè fate queste illazioni? non è ancora successo niente!

jamila ha detto...

@ALe: Eh, non ancora...
@Mr Mist: potrebbe essere un'opzione da considerare.

HowlingWolf ha detto...

...rimembrare?

Ale ha detto...

Sì, rimembrare è il verbo giusto (a meno che non ho fatto errori di sintassi/ortografia)...
Capirai col prossimo post! :)

HowlingWolf ha detto...

No, non contestavo il significato del verbo, mi sembrava un tantino aulica la scelta della parola, tutto qui...

Ale ha detto...

rileggendo, non hai tutti i torti....