Greg si ricorda poco di quella notte, quella notte che era stata il punto più basso della sua lenta discesa all'inferno.
Tutto era cominciato cinque anni prima.
Greg lavorava presso una cava di rame nel Montana, era addetto agli esplosivi. Aveva anni di esperienza alle spalle, un posto sicuro, un bello stipendio. Era stimato dai colleghi, dagli amici del bar, aveva una bella casa con giardino, e due cani. Ma soprattutto c'era lei, Sue Ann, sua moglie. Sorridente, affascinante, invidiata da tutti.
Greg aveva tutto ciò che potesse desiderare, era felice.
Poi accadde l'imprevedibile.
Era un lunedì piovoso. Greg aveva fatto piazzare gli esplosivi, con la solita dovizia, con la solita cura. La sequenza di scoppio era calcolata per avvenire in totale sicurezza.
Eppure qualcosa andò storto, i tempi non furono rispettati, il cedimento fu più ampio del previsto e nella direzione sbagliata. Nella frana persero la vita cinque lavoratori, seppelliti dalle rocce. Cinque colleghi, cinque amici.
Si sa come vanno le cose quando succedono queste disgrazie: comincia la caccia al colpevole, il rimpallo di responsabilità. La firma sui permessi di lavoro di cantiere era la sua.
Il suo datore di lavoro che finora l'aveva trattato a grandi sorrisi e pacche sulle spalle, come uno "di famiglia", non perse tempo a scaricare tutte le colpe su Greg, pur di evitare una causa lunga e costosa che avrebbe gravato pesantemente sui bilanci della società.
Gli avvocati dell'azienda mineraria riuscirono a dimostrare che quei permessi non potevano essere autorizzati, complici alcuni cavilli burocratici di cui Greg nemmeno conosceva l'esistenza.
Il risultato fu che Greg venne licenziato in tronco. Senza lavoro, dovette inoltre far fronte alle spese legali per difendersi nel seguente processo per omicidio colposo plurimo.
Greg vedeva la situazione che lentamente gli sfuggiva sempre più di mano: i soldi andavano esaurendosi, gli amici gli voltavano le spalle, ed ogni giorno che passava si ritrovava sempre più solo, nervoso e irascibile.
La complicità con sua moglie si consumava inesorabile, sostituita sempre più dalle incomprensioni, dalle sfuriate, dagli alterchi.
Le notti insonni gli divoravano l'anima, e solo la bottiglia di whisky riusciva a stordire i pensieri, a placare i fantasmi.
Sue Ann lo aveva trovato diverse volte incosciente sul divano, con la bottiglia ancora in grembo e la televisione accesa, mentre il sole dell'alba lo baciava attraverso le ampie vetrate. Lei lo aiutava a rialzarsi, a rimettersi a letto, pregando che reagisse al baratro in cui stava sprofondando. Ma Greg in tutta risposta, la insultava. Non poteva sopportare di essere ripreso da lei, cui aveva dato tutto, una bella casa, una bella vita. Cosa pretendeva di saperne, lei, di quello che stava passando?
Continuò così, per diversi mesi, sulla strada dell'autodistruzione. Fino a quando nessuno venne più ad aiutarlo quando albeggiava. Sue Ann l'aveva lasciato.
Il vortice della solitudine, inesorabile, s'era concluso. Anche l'ultima persona che l'aveva sostenuto se n'era andata.
L'abbandono da parte della moglie catalizzò in Greg una nuova rabbia, contro colei che gli aveva voltato le spalle per ultima. Ma non era un odio contro la persona, era un odio contro il genere femminile, che pretendeva di sapere tutto, di sapere sempre cosa dire, cosa fare, come comportarsi. Le donne non sbagliano mai, loro. E che ne sanno, di responsabilità? Per forza non sbagliano mai! Non lavorano in cave di rame, loro, al massimo puliscono casa e badano ai figli!

Quella notte Greg era al bar, come tutte le altre notti, ad affogare la sua vita nell'alcol. Era da poco passata la mezzanotte quando uscì dal locale, ma la notte era lunga e decise di fermarsi ad un supermarket notturno per fare un "rifornimento".
Voleva del whisky, ma quella dannata cassiera si rifiutava di venderglielo. Diceva che era troppo ubriaco e non voleva averlo sulla coscienza.
Greg insisteva, ma quella continuava a rifiutarsi, minacciando di chiamare le forze dell'ordine. Un'altra donna che pretendeva di dirgli cosa doveva fare...
Greg non si ricorda cosa scattò in lui. Tutta la rabbia e la repressione di quegli anni si sfogarono su quell'ignara malcapitata in cinque minuti di terrore. Ricorda di averla presa a pugni, poi a calci. Ricorda i suoi pianti, i suoi lamenti. Quindi aveva afferrato qualche bottiglia ed era scappato.
Cos'era diventato?

I successivi cinque mesi trascorsero in prigione, fino a quando Jerry non venne a fargli visita. Al tempo Mulcachey era uno sconosciuto, ma disse di aver seguito la sua vicenda sui giornali, sin dall'incidente alla cava.
Aveva bisogno di uno come lui. Jerry si sobbarcò il pagamento della cauzione, tirando fuori Greg dalla cella merdosa dov'era stato rinchiuso. In cambio della sua esperienza, c'erano milioni di dollari ad aspettarlo, milioni con cui si sarebbe pagato i migliori avvocati per difendersi nel processo sulla morte dei suoi colleghi. Il suo nome sarebbe stato riabilitato.

1.27 - GREG FOULKS

Greg si ricorda poco di quella notte, quella notte che era stata il punto più basso della sua lenta discesa all'inferno.
Tutto era cominciato cinque anni prima.
Greg lavorava presso una cava di rame nel Montana, era addetto agli esplosivi. Aveva anni di esperienza alle spalle, un posto sicuro, un bello stipendio. Era stimato dai colleghi, dagli amici del bar, aveva una bella casa con giardino, e due cani. Ma soprattutto c'era lei, Sue Ann, sua moglie. Sorridente, affascinante, invidiata da tutti.
Greg aveva tutto ciò che potesse desiderare, era felice.
Poi accadde l'imprevedibile.
Era un lunedì piovoso. Greg aveva fatto piazzare gli esplosivi, con la solita dovizia, con la solita cura. La sequenza di scoppio era calcolata per avvenire in totale sicurezza.
Eppure qualcosa andò storto, i tempi non furono rispettati, il cedimento fu più ampio del previsto e nella direzione sbagliata. Nella frana persero la vita cinque lavoratori, seppelliti dalle rocce. Cinque colleghi, cinque amici.
Si sa come vanno le cose quando succedono queste disgrazie: comincia la caccia al colpevole, il rimpallo di responsabilità. La firma sui permessi di lavoro di cantiere era la sua.
Il suo datore di lavoro che finora l'aveva trattato a grandi sorrisi e pacche sulle spalle, come uno "di famiglia", non perse tempo a scaricare tutte le colpe su Greg, pur di evitare una causa lunga e costosa che avrebbe gravato pesantemente sui bilanci della società.
Gli avvocati dell'azienda mineraria riuscirono a dimostrare che quei permessi non potevano essere autorizzati, complici alcuni cavilli burocratici di cui Greg nemmeno conosceva l'esistenza.
Il risultato fu che Greg venne licenziato in tronco. Senza lavoro, dovette inoltre far fronte alle spese legali per difendersi nel seguente processo per omicidio colposo plurimo.
Greg vedeva la situazione che lentamente gli sfuggiva sempre più di mano: i soldi andavano esaurendosi, gli amici gli voltavano le spalle, ed ogni giorno che passava si ritrovava sempre più solo, nervoso e irascibile.
La complicità con sua moglie si consumava inesorabile, sostituita sempre più dalle incomprensioni, dalle sfuriate, dagli alterchi.
Le notti insonni gli divoravano l'anima, e solo la bottiglia di whisky riusciva a stordire i pensieri, a placare i fantasmi.
Sue Ann lo aveva trovato diverse volte incosciente sul divano, con la bottiglia ancora in grembo e la televisione accesa, mentre il sole dell'alba lo baciava attraverso le ampie vetrate. Lei lo aiutava a rialzarsi, a rimettersi a letto, pregando che reagisse al baratro in cui stava sprofondando. Ma Greg in tutta risposta, la insultava. Non poteva sopportare di essere ripreso da lei, cui aveva dato tutto, una bella casa, una bella vita. Cosa pretendeva di saperne, lei, di quello che stava passando?
Continuò così, per diversi mesi, sulla strada dell'autodistruzione. Fino a quando nessuno venne più ad aiutarlo quando albeggiava. Sue Ann l'aveva lasciato.
Il vortice della solitudine, inesorabile, s'era concluso. Anche l'ultima persona che l'aveva sostenuto se n'era andata.
L'abbandono da parte della moglie catalizzò in Greg una nuova rabbia, contro colei che gli aveva voltato le spalle per ultima. Ma non era un odio contro la persona, era un odio contro il genere femminile, che pretendeva di sapere tutto, di sapere sempre cosa dire, cosa fare, come comportarsi. Le donne non sbagliano mai, loro. E che ne sanno, di responsabilità? Per forza non sbagliano mai! Non lavorano in cave di rame, loro, al massimo puliscono casa e badano ai figli!

Quella notte Greg era al bar, come tutte le altre notti, ad affogare la sua vita nell'alcol. Era da poco passata la mezzanotte quando uscì dal locale, ma la notte era lunga e decise di fermarsi ad un supermarket notturno per fare un "rifornimento".
Voleva del whisky, ma quella dannata cassiera si rifiutava di venderglielo. Diceva che era troppo ubriaco e non voleva averlo sulla coscienza.
Greg insisteva, ma quella continuava a rifiutarsi, minacciando di chiamare le forze dell'ordine. Un'altra donna che pretendeva di dirgli cosa doveva fare...
Greg non si ricorda cosa scattò in lui. Tutta la rabbia e la repressione di quegli anni si sfogarono su quell'ignara malcapitata in cinque minuti di terrore. Ricorda di averla presa a pugni, poi a calci. Ricorda i suoi pianti, i suoi lamenti. Quindi aveva afferrato qualche bottiglia ed era scappato.
Cos'era diventato?

I successivi cinque mesi trascorsero in prigione, fino a quando Jerry non venne a fargli visita. Al tempo Mulcachey era uno sconosciuto, ma disse di aver seguito la sua vicenda sui giornali, sin dall'incidente alla cava.
Aveva bisogno di uno come lui. Jerry si sobbarcò il pagamento della cauzione, tirando fuori Greg dalla cella merdosa dov'era stato rinchiuso. In cambio della sua esperienza, c'erano milioni di dollari ad aspettarlo, milioni con cui si sarebbe pagato i migliori avvocati per difendersi nel processo sulla morte dei suoi colleghi. Il suo nome sarebbe stato riabilitato.

6 commenti:

Lotar ha detto...

Da come è raccontata la storia mi sembra di vedere una puntata di lost, con i flashback dei personaggi. Sono troppo curioso quindi lo devo chiedere: ma dopo i personaggi principali hai intenzione di fare il flashback anche della vecchia?

Ale ha detto...

Di solito mi limito ai flashback dei PG, per dar loro spessore agli occhi del lettore, inserendo il loro background nel corso della storia in concomitanza di eventi che si leghino al loro passato. E' un modo semplice per evitare i classici post slegati dalla narrazione all'inizio della vicenda in cui si danno sterili descrizioni dei personaggi.
La vecchia è un PNG, e non credo di dedicarle un flashback, le informazioni su di lei si svilupperanno all'interno della trama stessa... anche se la cosa non è da escludere a priori... :)

jamila ha detto...

Ommamma... il background della vecchia... mi vengono i brividi solo a pensarci!

Mr. Mist ha detto...

...e si scoprì che la vecchia era stata l'amante dell'Andretti...

HowlingWolf ha detto...

Mr. Mist ha detto...

...e si scoprì che la vecchia era stata l'amante dell'Andretti...

...o di AndreOtti...

Ale ha detto...

l'età lo permetterebbe... :)