Greg prende la mira e fa fuoco. Il boato profondo che accompagna l'esplosione della rosa di pallettoni è seguito dal guaito degli animali feriti. L'ex minatore apre la canna basculante all'altezza del percussore e sostituisce le cartucce il più rapidamente possibile.
Rudy gli dà supporto col fucile mitragliatore, dall'altra finestra.
- Se ne vanno! - esclama vittorioso il veterano, constatando come le numerose uccisioni stiano mettendo in fuga il branco. Passano lunghissimi minuti, mentre i tre aspettano che i cani siano lontani, invisibili nella foschia che invade la campagna.
- Joe, Greg, forza, andiamo! Ripariamo quel maledetto fuoristrada e andiamocene da questo luogo dimenticato da Dio!
Senza esitare, i tre rimuovono le panche che bloccavano il portone d'ingresso. Armi alla mano escono, e cominciano a correre nella neve giù dalla collinetta, verso il cancello d'ingresso. Il freddo pungente è uno schiaffo, il nevischio sferza le guance.
Improvvisamente un tonfo sordo alle spalle di Greg e Rudy li costringe a fermarsi di colpo. Quando si girano, Joe si agita prono nella neve, tentando di rialzarsi da una maldestra caduta. Nonostante tutto, la scena riesce a strappare una risata di scherno a Martinez: - Ehi, pilota! A furia di andare in macchina hai disimparato a correre? Ah ah ah!
Joe sputa la neve per parlare: - Vaffanculo Rudy! Mi si è impigliata la gamba in qualcosa, qualche cazzo di radice di qualche cazzo di albero!
Con uno strattone Cooper tira l'arto imprigionato per liberarlo. La neve si smuove, e anche il terreno.
Un braccio, sporco di terriccio, violaceo nel bianco manto che ricopre il terreno. Una mano gli stringe la caviglia.
Joe non poteva essere pronto a una simile visione. Il gelo gli riempie la mente, paralizzandogli il respiro. Un terrore ancestrale, la paura allo stato puro, s'insinuano nelle sue vene scatenando l'adrenalina.
- Cazzo! Cazzo! Che cazzo è?!! - d'istinto Joe comincia a percuotere l'arto che l'imprigiona con il candelabro rimediato in chiesa, all'altezza dell'avambraccio.
La pelle si spacca senza sanguinare, il muscolo si lacera come poltiglia, scoprendo le ossa. Una seconda, una terza, una quarta percussione non risparmiano ulna e radio, che si spezzano mentre il braccio si piega molle e innaturale, e la presa viene meno.
Rudy osserva impietrito la scena, mentre Joe si rialza, Greg ha un conato di vomito... il braccio si muove...
- Via, via, via!!! Recuperiamo gli altri e andiamocene!

1.38 - QUA LA MANO

Greg prende la mira e fa fuoco. Il boato profondo che accompagna l'esplosione della rosa di pallettoni è seguito dal guaito degli animali feriti. L'ex minatore apre la canna basculante all'altezza del percussore e sostituisce le cartucce il più rapidamente possibile.
Rudy gli dà supporto col fucile mitragliatore, dall'altra finestra.
- Se ne vanno! - esclama vittorioso il veterano, constatando come le numerose uccisioni stiano mettendo in fuga il branco. Passano lunghissimi minuti, mentre i tre aspettano che i cani siano lontani, invisibili nella foschia che invade la campagna.
- Joe, Greg, forza, andiamo! Ripariamo quel maledetto fuoristrada e andiamocene da questo luogo dimenticato da Dio!
Senza esitare, i tre rimuovono le panche che bloccavano il portone d'ingresso. Armi alla mano escono, e cominciano a correre nella neve giù dalla collinetta, verso il cancello d'ingresso. Il freddo pungente è uno schiaffo, il nevischio sferza le guance.
Improvvisamente un tonfo sordo alle spalle di Greg e Rudy li costringe a fermarsi di colpo. Quando si girano, Joe si agita prono nella neve, tentando di rialzarsi da una maldestra caduta. Nonostante tutto, la scena riesce a strappare una risata di scherno a Martinez: - Ehi, pilota! A furia di andare in macchina hai disimparato a correre? Ah ah ah!
Joe sputa la neve per parlare: - Vaffanculo Rudy! Mi si è impigliata la gamba in qualcosa, qualche cazzo di radice di qualche cazzo di albero!
Con uno strattone Cooper tira l'arto imprigionato per liberarlo. La neve si smuove, e anche il terreno.
Un braccio, sporco di terriccio, violaceo nel bianco manto che ricopre il terreno. Una mano gli stringe la caviglia.
Joe non poteva essere pronto a una simile visione. Il gelo gli riempie la mente, paralizzandogli il respiro. Un terrore ancestrale, la paura allo stato puro, s'insinuano nelle sue vene scatenando l'adrenalina.
- Cazzo! Cazzo! Che cazzo è?!! - d'istinto Joe comincia a percuotere l'arto che l'imprigiona con il candelabro rimediato in chiesa, all'altezza dell'avambraccio.
La pelle si spacca senza sanguinare, il muscolo si lacera come poltiglia, scoprendo le ossa. Una seconda, una terza, una quarta percussione non risparmiano ulna e radio, che si spezzano mentre il braccio si piega molle e innaturale, e la presa viene meno.
Rudy osserva impietrito la scena, mentre Joe si rialza, Greg ha un conato di vomito... il braccio si muove...
- Via, via, via!!! Recuperiamo gli altri e andiamocene!

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

...dammi il cinque!... XD

Dario ha detto...

il candelabro è sempre stata la mia arma preferita!

Ale ha detto...

la prossima volta ti assegnerò il tratto "uso candelabri" a 9!