La porta di legno lucido della camera della Sterling cede di schianto, sfondata con fare esperto da Martinez.
La stanza, arredata con vecchi mobili laccati, sembra essersi fermata agli anni cinquanta. Tutto sa di passato: il letto con la testiera intagliata, la specchiera d'ottone, le abatjour con paraluce ricamato.
Al centro della camera, nella penombra creata dalle tende socchiuse, la Sterling bambina guarda verso la porta, in posa ordinata come una scolaretta.
Joe ha un'improvvisa sensazione di smarrimento, ma con estrema freddezza realizza che se la bambina è qui non può essere nella stanza di Jerry, dove ci sono i soldi. Senza esitare il giovane pilota schizza verso la camera con la refurtiva.
Rudy resta faccia a faccia con la bambina. Non sa più a cosa credere. Non dovrebbe essere lì. Non è possibile, ma molte cose che ha visto nelle ultime ore non sono possibili. E sia.
Il veterano alza l'M16, centrando la testa della ragazzina nel mirino. Poi fa fuoco.
Nessun proiettile parte dal fucile. Il grilletto corre a vuoto.
Gli occhi della bambina lo fissano attraverso la lente. Li vede mentre lo penetrano, neri come la pece.
Un improvviso dolore invade l'addome di Rudy. E' un dolore mai provato, soffocante. Il fucile gli cade, le gambe cedono. Istintivamente Martinez porta le braccia al ventre, come se potessero contenere la sofferenza. Con orrore sente le budella contorcersi sotto i suoi avambracci, muoversi come serpenti in una sacca.
Poi il dolore aumenta oltre il possibile, i muscoli si lacerano, la pelle si squarcia. Tentacoli neri schizzano fuori dalla sua pancia, agitandosi sotto i suoi occhi, divorando le sue viscere.
Rudy vede tutto, percepisce tutto, il terrore è assoluto: sta morendo della sua più grande paura, il male dentro di lui. Vorrebbe che tutto finisse subito, ma i sensi non lo abbandonano, il panico lo affianca come un compagno fedele.
Gli occhi si spostano a fatica sulla bambina, che in piedi vicino a lui lo fissa senza mai battere le ciglia.
Fammi morire... fammi morire... ti prego...
Altri tentacoli si fanno strada attraverso gli intestini, spargendo ovunque carne e sangue. Rudy è all'apice della sofferenza. La bocca si apre nello spasmo incapace di gridare, gli occhi si ribaltano all'indietro sanguinanti, le dita stringono le assi del pavimento, le unghie si spezzano perforate dalle schegge di legno.
Il tempo si dilata, diventando per Rudy l'eterna agonia della sua fine.

1.42 - IL MALE DENTRO

La porta di legno lucido della camera della Sterling cede di schianto, sfondata con fare esperto da Martinez.
La stanza, arredata con vecchi mobili laccati, sembra essersi fermata agli anni cinquanta. Tutto sa di passato: il letto con la testiera intagliata, la specchiera d'ottone, le abatjour con paraluce ricamato.
Al centro della camera, nella penombra creata dalle tende socchiuse, la Sterling bambina guarda verso la porta, in posa ordinata come una scolaretta.
Joe ha un'improvvisa sensazione di smarrimento, ma con estrema freddezza realizza che se la bambina è qui non può essere nella stanza di Jerry, dove ci sono i soldi. Senza esitare il giovane pilota schizza verso la camera con la refurtiva.
Rudy resta faccia a faccia con la bambina. Non sa più a cosa credere. Non dovrebbe essere lì. Non è possibile, ma molte cose che ha visto nelle ultime ore non sono possibili. E sia.
Il veterano alza l'M16, centrando la testa della ragazzina nel mirino. Poi fa fuoco.
Nessun proiettile parte dal fucile. Il grilletto corre a vuoto.
Gli occhi della bambina lo fissano attraverso la lente. Li vede mentre lo penetrano, neri come la pece.
Un improvviso dolore invade l'addome di Rudy. E' un dolore mai provato, soffocante. Il fucile gli cade, le gambe cedono. Istintivamente Martinez porta le braccia al ventre, come se potessero contenere la sofferenza. Con orrore sente le budella contorcersi sotto i suoi avambracci, muoversi come serpenti in una sacca.
Poi il dolore aumenta oltre il possibile, i muscoli si lacerano, la pelle si squarcia. Tentacoli neri schizzano fuori dalla sua pancia, agitandosi sotto i suoi occhi, divorando le sue viscere.
Rudy vede tutto, percepisce tutto, il terrore è assoluto: sta morendo della sua più grande paura, il male dentro di lui. Vorrebbe che tutto finisse subito, ma i sensi non lo abbandonano, il panico lo affianca come un compagno fedele.
Gli occhi si spostano a fatica sulla bambina, che in piedi vicino a lui lo fissa senza mai battere le ciglia.
Fammi morire... fammi morire... ti prego...
Altri tentacoli si fanno strada attraverso gli intestini, spargendo ovunque carne e sangue. Rudy è all'apice della sofferenza. La bocca si apre nello spasmo incapace di gridare, gli occhi si ribaltano all'indietro sanguinanti, le dita stringono le assi del pavimento, le unghie si spezzano perforate dalle schegge di legno.
Il tempo si dilata, diventando per Rudy l'eterna agonia della sua fine.

11 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Caspita che bella scena splatter! Complimenti ho sofferto anch'io per il povero Rudy, avevo sperato almeno in una fine rapida! Ora aspetto di sapere chi sarà il prossimo a schiattare!

Ale ha detto...

Eh no, il povero Rudy è rimasto lì in agonia per un bel po', divorato dal suo stesso male...
Comunque, per dovere di cronaca, Rudy è il primo a passare a miglior vita; nonostante l'esplosione dei bulbi oculari, Lina è al momento ancora viva, incosciente, ma viva...

Eheheh... vediamo alla fine di questo survival horror quanti "survival" restano... :)

jamila ha detto...

Se non hai dato loro gli strumenti adatti a fronteggiare la situazione (a parte la possibilità di scegliere il congelamento, che non conta...)sei sleale!

Ale ha detto...

Lo strumento adatto a questo punto era la FUGA! Joe i pezzi di ricambio ce li ha!

jamila ha detto...

ERA! Poveri...
Ma la fuga non equivaleva al congelamento?

Ale ha detto...

non con i pezzi di ricambio per il fuoristrada!

Mr. Mist ha detto...

Spesso in questi frangenti la fuga è l'opzione meno presa in considerazione, anche se è una delle più sagge! Bisogna vedere però se fuggire significava mollare il malloppo nelle grinfie della Sterling, è vero però che per ora sembra che basti controllare che non esca dalla sua stanza per arraffare i soldi e scappare, come penso farà Joe, eppoi non dimentichiamo che Dedo è sempre paladino dentro, lui DOVEVA provare ad accoppare la bastarda che ha ammazzato Jerry e accecato Lina!

Ale ha detto...

"...eppoi non dimentichiamo che Dedo è sempre paladino dentro, lui DOVEVA provare ad accoppare la bastarda..."

Hai fatto centro!!!

MetalDave ha detto...

Nooo! Il mio personaggio preferito!
Ho come l'impressione che da quel maledetto hotel se ne andranno in pochi, o anche meno! :-)

Dario ha detto...

Via dedo, più soldi per chi sopravvive

Ale ha detto...

Credo che Dario abbia assistito nel corso della varie campagne almeno a 5 o 6 "morti onorevoli" del nostro paladino dentro! :)