Falmouth, Gennaio 13, 1929, Pomeriggio

- Tutto chiaro?
- Sì.
- Certo.
- Siamo d’accordo.
- Ok, abbiamo a che fare con gente pericolosa, nervi saldi.

McCormack distribuisce le armi.
Lui e Tony hanno le loro automatiche, Ryan prende la calibro .38.
- Dobbiamo solo trovare qualche prova ok?
Tutti annuiscono, quindi scendono dal furgone e si dirigono verso il retro del Roxy Bar.

La mattinata è stata poco utile, ma un’interessante informazione l’hanno trovata: il capanno bruciato apparteneva a un certo O’Haley, pescatore abbastanza conosciuto a Falmouth ormai ritiratosi dal giro… Attualmente gestisce il Roxy Bar.
Il Roxy Bar è dove è stato visto Hamley, dove bazzicano Axman e Jod Line, da dove proviene il misterioso uomo che frugava la baracca di Reed e più tardi cercava la loro pensione, dove il proprietario, Thomas O’Haley, possedeva un capanno ora bruciato dai suoi complici, un capanno dove forse Reed e Hamley sono morti, e soprattutto, il cui nome è stato l’ultimo lascito di un morto.

Il gruppo si acquatta nel bosco dietro al locale.
Ryan fa cenno di fermarsi e si muove in avanscoperta.
Pochi metri bastano a riportarlo indietro di 12 anni, alla vigilia di Natale del 1917...
Davanti a lui i cannoni devastavano la piana e le mitragliatrici tedesche spazzavano il campo di battaglia.
C'era la neve anche quella volta.
Strisciare e scegliere un percorso nascosto faceva la differenza tra la vita e la morte.
Questo l'ha imparato bene.
Scivola tra i pochi avvallamenti, invisibile, raggiunge il muro di cinta.
Pochi istanti ed è nel cortiletto.
Si guarda intorno con circospezione.
Deserto.
Avanza fino alla porta di ingresso.
Ripensa a De Lello, il meccanico della compagnia. "Bisogna sapersi arrangiare" diceva sempre.
Armeggia con la serratura.
E' tornato in patria prima di lui, sifilide, il mal francese lo chiamavano.
Oggi sarà morto o peggio.
La serratura scatta con un colpo secco.
Entra e si chiude la porta alle spalle.

26 - INCURSIONE AL ROXY BAR

Falmouth, Gennaio 13, 1929, Pomeriggio

- Tutto chiaro?
- Sì.
- Certo.
- Siamo d’accordo.
- Ok, abbiamo a che fare con gente pericolosa, nervi saldi.

McCormack distribuisce le armi.
Lui e Tony hanno le loro automatiche, Ryan prende la calibro .38.
- Dobbiamo solo trovare qualche prova ok?
Tutti annuiscono, quindi scendono dal furgone e si dirigono verso il retro del Roxy Bar.

La mattinata è stata poco utile, ma un’interessante informazione l’hanno trovata: il capanno bruciato apparteneva a un certo O’Haley, pescatore abbastanza conosciuto a Falmouth ormai ritiratosi dal giro… Attualmente gestisce il Roxy Bar.
Il Roxy Bar è dove è stato visto Hamley, dove bazzicano Axman e Jod Line, da dove proviene il misterioso uomo che frugava la baracca di Reed e più tardi cercava la loro pensione, dove il proprietario, Thomas O’Haley, possedeva un capanno ora bruciato dai suoi complici, un capanno dove forse Reed e Hamley sono morti, e soprattutto, il cui nome è stato l’ultimo lascito di un morto.

Il gruppo si acquatta nel bosco dietro al locale.
Ryan fa cenno di fermarsi e si muove in avanscoperta.
Pochi metri bastano a riportarlo indietro di 12 anni, alla vigilia di Natale del 1917...
Davanti a lui i cannoni devastavano la piana e le mitragliatrici tedesche spazzavano il campo di battaglia.
C'era la neve anche quella volta.
Strisciare e scegliere un percorso nascosto faceva la differenza tra la vita e la morte.
Questo l'ha imparato bene.
Scivola tra i pochi avvallamenti, invisibile, raggiunge il muro di cinta.
Pochi istanti ed è nel cortiletto.
Si guarda intorno con circospezione.
Deserto.
Avanza fino alla porta di ingresso.
Ripensa a De Lello, il meccanico della compagnia. "Bisogna sapersi arrangiare" diceva sempre.
Armeggia con la serratura.
E' tornato in patria prima di lui, sifilide, il mal francese lo chiamavano.
Oggi sarà morto o peggio.
La serratura scatta con un colpo secco.
Entra e si chiude la porta alle spalle.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi, bello i vostro blog. Anche io mioccupo di giochi di ruolo e vorrei sapere se posso scrivervi via mail per proporvi una cosa...a preso! Marco

Nicholas ha detto...

il capo-blog è Ale (se pigi sul suo profilo ti da anche la mail, cmq è sussurrodieven at altervista.org), io sono solo uno scribacchino occasionale, cmq la mi a mail è nicholas.eyl at gmail.com