Halifax, Gennaio 25, 1929, Mattino

Macchie di sugo incrostato sono rapprese tra le assi del tavolo, alcune strisce gialle piene di mosche morte penzolano da un vecchio ventilatore a pale sul soffitto, la finestra è opaca di polvere.
L’unico vantaggio di questa bettola è la visuale: il porto di Halifax.
Perlenbacher e Connor sono stati 2 giorni di seguito a spulciare libroni e riviste, è ora di fare il punto della situazione.
Il professore prende la parola.
- Tra gli incartamenti del museo ho trovato un paio di cose interessanti, la prima è un permesso per operazioni di campionamento geologico redatto per Seman Neuvelle e Martin Morat, il permesso è del novembre 1911.
La torcia che il nostro giornalista ha trovato sott'acqua fa parte degli effetti della spedizione eppure la lista di oggetti che la contiene l’ho trovata nei registri della spedizione del 1902.
Pare che qualcuno si sia premunito di far scomparire le voci riguardanti questa spedizione sparpagliandole tra le altre.
C’è quindi stata un sesta spedizione, sul finire del 1911, uno dei partecipanti l’avete trovato sul fondo del pozzo con una fiocina nella pancia, il tesoro di Teach sembra scomparso.
Nel 1912 un giornalista sostiene questa tesi annunciando di voler scrivere un libro, sappiamo che è scomparso ma le date tornano. Qualcuno ha voluto insabbiare questa spedizione, l’unica che ha avuto successo. Oliver?

Perlenbacher si alza come al solito e inizia ad esporre.

- Le cronache “recenti” riportano un paio di fatti curiosi, sul finire del 1911 due “geologi” Neuvelle e Morat sono accusati di “furto di reperti storici”, i giornali cavalcano un po’ la notizia, pare che i due siano stati denunciati dagli abitanti di un paesino canadese non meglio specificato per la sottrazione di alcuni antichi reperti indiani.
La cosa non dovrebbe sollevare troppo scalpore invece sembra che le autorità abbiano emesso un mandato di cattura internazionale. Da quanto emerge dagli articoli i due hanno fatto perdere le loro tracce ripiegando negli Stati Uniti, da li sono riusciti a imbarcarsi in qualche modo per la vecchia Inghilterra...

Scartabella un po' tra le carte e tira fuori un giornale ingiallito.

- Ecco qua, secondo questo articolo, pare che i due siano partiti da New York con il translatlantico "Olympic".
Ora, ci sono diversi punti poco chiari. La fuga è compatibile con le date del permesso che abbiamo trovato. Ipotizzo che i due siano riusciti ad impossessarsi del tesoro solo che Morat è rimasto in fondo al pozzo. Neuvelle invece è fuggito e si è imbarcato per l’Europa.
Doveva avere con se un bel po’ di roba ma evidentemente l’ha fatta franca.
Non mi torna tanto la storia del mandato di arresto. McCormac mi ha confermato che la legge non è così severa in questi casi, quindi devono essere state fatte delle pressioni e la storia dei manufatti indiani è una balla bella e buona.
L’ultimo appunto che ho trovato riguardo alla vicenda (circa un mese dopo) racconta di come Neuvelle abbia affermato che sarebbe tornato negli USA per sottoporsi al processo, ma non ho trovato annotazioni di tale procedimento, o non è mai stato fatto, o Neuvelle non è mai tornato.

Il fischio di una sirena copre ogni altro discorso.
- La nave sta per partire.
- Andiamo, prendete i bagagli.

I cinque raccolgono le loro poche cose.

Fuori la gente si sta incolonnando per salire su un immenso transatlantico.
- Presentare i biglietti e dirigersi al proprio ingresso! - gracchia la voce degli altoparlanti.
Tony mostra il biglietto all’ufficiale sulla passerella.
Southampton, recita l’intestazione.

50 - IN CACCIA

Halifax, Gennaio 25, 1929, Mattino

Macchie di sugo incrostato sono rapprese tra le assi del tavolo, alcune strisce gialle piene di mosche morte penzolano da un vecchio ventilatore a pale sul soffitto, la finestra è opaca di polvere.
L’unico vantaggio di questa bettola è la visuale: il porto di Halifax.
Perlenbacher e Connor sono stati 2 giorni di seguito a spulciare libroni e riviste, è ora di fare il punto della situazione.
Il professore prende la parola.
- Tra gli incartamenti del museo ho trovato un paio di cose interessanti, la prima è un permesso per operazioni di campionamento geologico redatto per Seman Neuvelle e Martin Morat, il permesso è del novembre 1911.
La torcia che il nostro giornalista ha trovato sott'acqua fa parte degli effetti della spedizione eppure la lista di oggetti che la contiene l’ho trovata nei registri della spedizione del 1902.
Pare che qualcuno si sia premunito di far scomparire le voci riguardanti questa spedizione sparpagliandole tra le altre.
C’è quindi stata un sesta spedizione, sul finire del 1911, uno dei partecipanti l’avete trovato sul fondo del pozzo con una fiocina nella pancia, il tesoro di Teach sembra scomparso.
Nel 1912 un giornalista sostiene questa tesi annunciando di voler scrivere un libro, sappiamo che è scomparso ma le date tornano. Qualcuno ha voluto insabbiare questa spedizione, l’unica che ha avuto successo. Oliver?

Perlenbacher si alza come al solito e inizia ad esporre.

- Le cronache “recenti” riportano un paio di fatti curiosi, sul finire del 1911 due “geologi” Neuvelle e Morat sono accusati di “furto di reperti storici”, i giornali cavalcano un po’ la notizia, pare che i due siano stati denunciati dagli abitanti di un paesino canadese non meglio specificato per la sottrazione di alcuni antichi reperti indiani.
La cosa non dovrebbe sollevare troppo scalpore invece sembra che le autorità abbiano emesso un mandato di cattura internazionale. Da quanto emerge dagli articoli i due hanno fatto perdere le loro tracce ripiegando negli Stati Uniti, da li sono riusciti a imbarcarsi in qualche modo per la vecchia Inghilterra...

Scartabella un po' tra le carte e tira fuori un giornale ingiallito.

- Ecco qua, secondo questo articolo, pare che i due siano partiti da New York con il translatlantico "Olympic".
Ora, ci sono diversi punti poco chiari. La fuga è compatibile con le date del permesso che abbiamo trovato. Ipotizzo che i due siano riusciti ad impossessarsi del tesoro solo che Morat è rimasto in fondo al pozzo. Neuvelle invece è fuggito e si è imbarcato per l’Europa.
Doveva avere con se un bel po’ di roba ma evidentemente l’ha fatta franca.
Non mi torna tanto la storia del mandato di arresto. McCormac mi ha confermato che la legge non è così severa in questi casi, quindi devono essere state fatte delle pressioni e la storia dei manufatti indiani è una balla bella e buona.
L’ultimo appunto che ho trovato riguardo alla vicenda (circa un mese dopo) racconta di come Neuvelle abbia affermato che sarebbe tornato negli USA per sottoporsi al processo, ma non ho trovato annotazioni di tale procedimento, o non è mai stato fatto, o Neuvelle non è mai tornato.

Il fischio di una sirena copre ogni altro discorso.
- La nave sta per partire.
- Andiamo, prendete i bagagli.

I cinque raccolgono le loro poche cose.

Fuori la gente si sta incolonnando per salire su un immenso transatlantico.
- Presentare i biglietti e dirigersi al proprio ingresso! - gracchia la voce degli altoparlanti.
Tony mostra il biglietto all’ufficiale sulla passerella.
Southampton, recita l’intestazione.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Scusa Nicholas (a proposito buon anno)non riesco ad aprire l'ultimo post il 51, il sito mi dice che la pagina che cerco non esiste, puoi controllare se è tutto ok per favore?

Nicholas ha detto...

Ciao, il 51 è ancora da postare, io li preparo solo poi Ale li posta compatibilmente con i soi impegni, ieri mentre li scrivevo mi è partito un pubblica forse per quello è apparso per qualche minuto, cmq confermo che l'ultimo per ora è il 50 ;)

Ale ha detto...

Post 51 in arrivo!

Mr. Mist ha detto...

Grazie ragazzi! :-)