Londra, Sera.

Il pub è quasi deserto.
Una coppia siede a un tavolo d’angolo intenta a bere e a ridere, giovani, vestiti moderni, la ragazza ha i capelli sciolti.

Tony torna a ascoltare il professore.
- Il libro fu, ai suoi tempi, un piccolo caso letterario e visse una seconda giovinezza quando quanto raccontato fu confermato dal disastro del Titanic.
- Confermato in che senso? - chiede.
- Bhe ci sono parecchie somiglianze, oltre al nome delle due imbarcazioni, le ho raccolte qui.

Connor inizia a enumerarle seguendo la lista su un foglio.
- Anche il Titan del romanzo viene costruito in Inghilterra, le sue dimensioni sono 244 metri per 45000 tonnellate di stazza, il vero Titanic era lungo 269 e stazzava 52.000 tonnellate. Anche nel romanzo il Titan è considerato inaffondabile dai suoi costruttori grazie ai suoi 19 compartimenti stagni, 16 nel Titanic reale, che quindi decidono di limitare il numero di scialuppe al minimo legale ossia 24 che sono meno della metà di quelle necessarie per i suoi 3.000 passeggeri. Tutti sappiamo cosa successe nel 1912, il Titanic considerato inaffondabile portava il minimo legale di scialuppe 20 per i suoi 3.500 passeggeri.

Gli altri lo osservano ammutoliti.

- Ma non finisce qui, nel romanzo il Titan colpisce un iceberg a tribordo mentre naviga a 25 nodi e si trova a circa 400 km da Terranova, lo stesso accadde al Titanic, un iceberg a tribordo, viaggiava a 23 nodi circa e si trovava a 400 km da Terranova… L’ora stessa coincide, mezzanotte per il Titan e le 23,40 per il Titanic.
Connor tace caricandosi la pipa.

- C’è altro?
- Poco altro, il numero di eliche e di alberi motore è identico, la potenza delle caldaie è pressoché uguale (40.000 hp per il Titan e 46.000 per il Titanic) e altri piccoli dettagli.
- Questo Stead aveva previsto il disastro?
- Non lo so, non credo, ma di sicuro conosceva molto bene le grandi navi e volete sapere un altro dettaglio curioso?

Gli altri lo osservano senza saper bene cosa aspettarsi ancora.

- Stead viveva a Embleton, a nord, verso la Scozia…

60 - COINCIDENZE

Londra, Sera.

Il pub è quasi deserto.
Una coppia siede a un tavolo d’angolo intenta a bere e a ridere, giovani, vestiti moderni, la ragazza ha i capelli sciolti.

Tony torna a ascoltare il professore.
- Il libro fu, ai suoi tempi, un piccolo caso letterario e visse una seconda giovinezza quando quanto raccontato fu confermato dal disastro del Titanic.
- Confermato in che senso? - chiede.
- Bhe ci sono parecchie somiglianze, oltre al nome delle due imbarcazioni, le ho raccolte qui.

Connor inizia a enumerarle seguendo la lista su un foglio.
- Anche il Titan del romanzo viene costruito in Inghilterra, le sue dimensioni sono 244 metri per 45000 tonnellate di stazza, il vero Titanic era lungo 269 e stazzava 52.000 tonnellate. Anche nel romanzo il Titan è considerato inaffondabile dai suoi costruttori grazie ai suoi 19 compartimenti stagni, 16 nel Titanic reale, che quindi decidono di limitare il numero di scialuppe al minimo legale ossia 24 che sono meno della metà di quelle necessarie per i suoi 3.000 passeggeri. Tutti sappiamo cosa successe nel 1912, il Titanic considerato inaffondabile portava il minimo legale di scialuppe 20 per i suoi 3.500 passeggeri.

Gli altri lo osservano ammutoliti.

- Ma non finisce qui, nel romanzo il Titan colpisce un iceberg a tribordo mentre naviga a 25 nodi e si trova a circa 400 km da Terranova, lo stesso accadde al Titanic, un iceberg a tribordo, viaggiava a 23 nodi circa e si trovava a 400 km da Terranova… L’ora stessa coincide, mezzanotte per il Titan e le 23,40 per il Titanic.
Connor tace caricandosi la pipa.

- C’è altro?
- Poco altro, il numero di eliche e di alberi motore è identico, la potenza delle caldaie è pressoché uguale (40.000 hp per il Titan e 46.000 per il Titanic) e altri piccoli dettagli.
- Questo Stead aveva previsto il disastro?
- Non lo so, non credo, ma di sicuro conosceva molto bene le grandi navi e volete sapere un altro dettaglio curioso?

Gli altri lo osservano senza saper bene cosa aspettarsi ancora.

- Stead viveva a Embleton, a nord, verso la Scozia…

2 commenti:

jamila ha detto...

Forse mi è sfuggito qualcosa (sono vittima dell'influenza e quindi non lucidissima): ma se aveva letto il libro, perché il tizio si è imbarcato proprio sul Titanic? La pelle prima di tutto...

Nicholas ha detto...

In realtà è la stessa domanda che si sono fatti i pg...
Ma non ti spoilerò nulla ;)