Embleton, Sera

- Ho già capito come andrà a finire.
Tony sta togliendo le lische da alcuni pesci che ha preso poche ore prima.
Chiacchierare con i pescatori può essere sempre utile e dopo pranzo è andata meglio che al mattino riguardo ai pesci.
Seduto fuori dalla pensione il suo affilato coltello scorre avanti e indietro.
Alcuni gatti si aggirano intorno alle teste e alle interiora che getta poco distanti.

A fianco a lui Ryan riflette sui prossimi passi.
McCormac ha mandato un telegramma a Londra, più che altro per lavarsi la coscienza, sa bene come entreranno nella casa di Stead.
Da quando è iniziato questo viaggio ha sempre dovuto usare le sue abilità per intrufolarsi da qualche parte: un bar, un museo e ora una casa abbandonata.
Non si sente particolarmente in colpa, il concetto di colpa lo ha abbandonato sulle Fiandre, insieme a quello di pietà.
Eppure la ricerca della via più diretta per ora li ha sempre messi nei guai, non vorrebbe ripetere l’esperienza.
Tony taglia una testa con colpi secchi e la butta nell’erba, quindi sventra il pesce e estrae le interiora gettando anche queste.
È concentrato, metodico, diverso dal solito ragazzo irruento.

Saranno di nuovo loro due, sta iniziando ad abituarsi a lavorare in coppia con lui.
La casa è fuori dal paese, il mare dovrebbe coprire eventuali rumori.
È rimasta chiusa da 17 anni, da quando Stead partì per l’America sul Titanic.
Perlenbacher verrà con loro a fare da palo, gli altri aspetteranno pronti a partire se qualcosa andasse storto.

Tony pulisce la lama seghettata dalle scaglie verde-grigie e la ripone nella tasca del giubbotto.
- Sei pronto?
- Sono pronto.
Tony apre appena la giacca, sotto si intravede il calcio di un grosso revolver, la pistola di McCormac, deve essere riuscito a farsela prestare…
Tony si sente nudo senza un arma addosso pensa, eppure devono solo fare un sopralluogo.
Questa è la differenza tra un dilettante e un professionista: più importante di saper sparare e saper quando tirare fuori un’arma.
Si alza.
- Posa quell’affare e andiamo.
- Porto dentro i pesci e ti seguo.
- La pistola te la porti stanotte.
Tony lo guarda storto ma quando esce di nuovo, la pistola è scomparsa.

63 - SOPRALLUOGO

Embleton, Sera

- Ho già capito come andrà a finire.
Tony sta togliendo le lische da alcuni pesci che ha preso poche ore prima.
Chiacchierare con i pescatori può essere sempre utile e dopo pranzo è andata meglio che al mattino riguardo ai pesci.
Seduto fuori dalla pensione il suo affilato coltello scorre avanti e indietro.
Alcuni gatti si aggirano intorno alle teste e alle interiora che getta poco distanti.

A fianco a lui Ryan riflette sui prossimi passi.
McCormac ha mandato un telegramma a Londra, più che altro per lavarsi la coscienza, sa bene come entreranno nella casa di Stead.
Da quando è iniziato questo viaggio ha sempre dovuto usare le sue abilità per intrufolarsi da qualche parte: un bar, un museo e ora una casa abbandonata.
Non si sente particolarmente in colpa, il concetto di colpa lo ha abbandonato sulle Fiandre, insieme a quello di pietà.
Eppure la ricerca della via più diretta per ora li ha sempre messi nei guai, non vorrebbe ripetere l’esperienza.
Tony taglia una testa con colpi secchi e la butta nell’erba, quindi sventra il pesce e estrae le interiora gettando anche queste.
È concentrato, metodico, diverso dal solito ragazzo irruento.

Saranno di nuovo loro due, sta iniziando ad abituarsi a lavorare in coppia con lui.
La casa è fuori dal paese, il mare dovrebbe coprire eventuali rumori.
È rimasta chiusa da 17 anni, da quando Stead partì per l’America sul Titanic.
Perlenbacher verrà con loro a fare da palo, gli altri aspetteranno pronti a partire se qualcosa andasse storto.

Tony pulisce la lama seghettata dalle scaglie verde-grigie e la ripone nella tasca del giubbotto.
- Sei pronto?
- Sono pronto.
Tony apre appena la giacca, sotto si intravede il calcio di un grosso revolver, la pistola di McCormac, deve essere riuscito a farsela prestare…
Tony si sente nudo senza un arma addosso pensa, eppure devono solo fare un sopralluogo.
Questa è la differenza tra un dilettante e un professionista: più importante di saper sparare e saper quando tirare fuori un’arma.
Si alza.
- Posa quell’affare e andiamo.
- Porto dentro i pesci e ti seguo.
- La pistola te la porti stanotte.
Tony lo guarda storto ma quando esce di nuovo, la pistola è scomparsa.

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