La primavera era alle porte, ma il bosco restava insolitamente freddo. Piccoli cumuli di neve resistevano all'avanzare della stagione, distesi su un tappeto di foglie morte. Gli alberi ancora spogli parevano non volersi risvegliare dal letargo invernale, renitenti alla nuova vita.
Andrew avanzava sul terreno morbido seguendo il suo fido cane Alf, che col suo fiuto li avrebbe guidati al ritrovamento di Nelly. Mentre scheggiava di quando in quando con la sua ascia la corteccia delle piante per segnare il loro passaggio, pregava che non le fosse successo niente. Lo sperava per lei, per i suoi genitori... Andrew conosceva tutti al Villaggio, era il falegname. Li aveva aiutati a costruire le loro case con le sue mani e con il sudore della sua fronte.
Con lui c'erano gli zii di Nelly: Josephine, la sarta, e suo fratello Jeremiah, il nerboruto maniscalco del paese.
Camminavano silenziosi con la testa piena di preoccupazioni, i loro passi scanditi solo dal periodico rumore delle accettate del falegname
Andrew stava per sferrare l'ennesimo colpo con l'ascia quando si fermò. I suoi occhi avevano notato distrattamente qualcosa di diverso.
Alf smise di annusare e alzò la testa sniffando l'aria con lo sguardo rivolto lontano.
Andrew fece passare le dita sulla corteccia, su cui erano incisi due cerchi concentrici. Qualcuno li aveva scavati, qualcuno era passato di qua. Li fece notare agli altri.
Jeremiah era dannatamente teso. Non poteva nemmeno pensare che fosse accaduto qualcosa di brutto a Nelly. Istintivamente scaricò il nervosismo piantando il suo coltello tra i cerchi sul tronco dell'albero. "E' solo uno stupido scherzo!" disse.
Dalla corteccia sgorgò un liquido rosso e denso. Josephine congiunse le mani a quella vista, ma Andrew la tranquillizzò subito toccando l'icore colloso: "E' resina, soltanto resina."
Alf abbaiò. Una volta, poi altre due con il collo ritto e lo sguardo fisso. Infine scattò.
"Ha fiutato qualcosa!" esultò Andrew correndogli dietro, "Andiamo, forza!" esortò.
Josephine e Jeremiah lo seguirono subito, ma a causa della fretta e dell'agitazione il maniscalco commise una leggerezza di cui si sarebbe in seguito pentito, lasciando il suo coltello piantato nel tronco dell'albero coi cerchi.

Alf si fermò all'improvviso ai margini di una radura. Ansimando con la lingua a penzoloni aspettò l'arrivo del suo padrone e degli altri due. Nel freddo del bosco, il suo respiro condensava in piccole nuvole di fumo.
Andrew fu il primo a raggiungerlo. Ad una prima occhiata non notò nulla, e diede una pacca sul collo di Alf per tranquillizzarlo. Ne sentì i muscoli ancora tesi.
Aveva anche lui un gran fiatone per la corsa, così come Josephine e Jeremiah quando lo raggiunsero. Aspettarono giusto il tempo di riprendersi.
"Cos'hai trovato?" continuava a ripetere Andrew accarezzando Alf. Lo sguardo del cane non si staccava da un preciso punto della radura.
"Vado a vedere" disse Jeremiah, il meno provato dalla corsa.
Non dovette nemmeno spostare le foglie. Si limitò a imprecare mentalmente. A terra c'era una scarpina. Sentì il sangue salirgli alla testa e le pulsazioni aumentare.
"Nelly! Nelly!" gridò d'istinto. "Nelly dove sei?!"
Allarmati anche Andrew e Josephine si avvicinarono. C'erano dei segni di trascinamento nel terreno fangoso vicino alla scarpa, ma sembravano perdersi nel nulla dopo pochi passi.
Puntavano in direzione di un albero, che Josephine si limitò ad indicare senza riuscire proferir parola, tanto il cuore le batteva forte.
Un albero su cui erano incisi due cerchi concentrici.

02 - ALBERI

La primavera era alle porte, ma il bosco restava insolitamente freddo. Piccoli cumuli di neve resistevano all'avanzare della stagione, distesi su un tappeto di foglie morte. Gli alberi ancora spogli parevano non volersi risvegliare dal letargo invernale, renitenti alla nuova vita.
Andrew avanzava sul terreno morbido seguendo il suo fido cane Alf, che col suo fiuto li avrebbe guidati al ritrovamento di Nelly. Mentre scheggiava di quando in quando con la sua ascia la corteccia delle piante per segnare il loro passaggio, pregava che non le fosse successo niente. Lo sperava per lei, per i suoi genitori... Andrew conosceva tutti al Villaggio, era il falegname. Li aveva aiutati a costruire le loro case con le sue mani e con il sudore della sua fronte.
Con lui c'erano gli zii di Nelly: Josephine, la sarta, e suo fratello Jeremiah, il nerboruto maniscalco del paese.
Camminavano silenziosi con la testa piena di preoccupazioni, i loro passi scanditi solo dal periodico rumore delle accettate del falegname
Andrew stava per sferrare l'ennesimo colpo con l'ascia quando si fermò. I suoi occhi avevano notato distrattamente qualcosa di diverso.
Alf smise di annusare e alzò la testa sniffando l'aria con lo sguardo rivolto lontano.
Andrew fece passare le dita sulla corteccia, su cui erano incisi due cerchi concentrici. Qualcuno li aveva scavati, qualcuno era passato di qua. Li fece notare agli altri.
Jeremiah era dannatamente teso. Non poteva nemmeno pensare che fosse accaduto qualcosa di brutto a Nelly. Istintivamente scaricò il nervosismo piantando il suo coltello tra i cerchi sul tronco dell'albero. "E' solo uno stupido scherzo!" disse.
Dalla corteccia sgorgò un liquido rosso e denso. Josephine congiunse le mani a quella vista, ma Andrew la tranquillizzò subito toccando l'icore colloso: "E' resina, soltanto resina."
Alf abbaiò. Una volta, poi altre due con il collo ritto e lo sguardo fisso. Infine scattò.
"Ha fiutato qualcosa!" esultò Andrew correndogli dietro, "Andiamo, forza!" esortò.
Josephine e Jeremiah lo seguirono subito, ma a causa della fretta e dell'agitazione il maniscalco commise una leggerezza di cui si sarebbe in seguito pentito, lasciando il suo coltello piantato nel tronco dell'albero coi cerchi.

Alf si fermò all'improvviso ai margini di una radura. Ansimando con la lingua a penzoloni aspettò l'arrivo del suo padrone e degli altri due. Nel freddo del bosco, il suo respiro condensava in piccole nuvole di fumo.
Andrew fu il primo a raggiungerlo. Ad una prima occhiata non notò nulla, e diede una pacca sul collo di Alf per tranquillizzarlo. Ne sentì i muscoli ancora tesi.
Aveva anche lui un gran fiatone per la corsa, così come Josephine e Jeremiah quando lo raggiunsero. Aspettarono giusto il tempo di riprendersi.
"Cos'hai trovato?" continuava a ripetere Andrew accarezzando Alf. Lo sguardo del cane non si staccava da un preciso punto della radura.
"Vado a vedere" disse Jeremiah, il meno provato dalla corsa.
Non dovette nemmeno spostare le foglie. Si limitò a imprecare mentalmente. A terra c'era una scarpina. Sentì il sangue salirgli alla testa e le pulsazioni aumentare.
"Nelly! Nelly!" gridò d'istinto. "Nelly dove sei?!"
Allarmati anche Andrew e Josephine si avvicinarono. C'erano dei segni di trascinamento nel terreno fangoso vicino alla scarpa, ma sembravano perdersi nel nulla dopo pochi passi.
Puntavano in direzione di un albero, che Josephine si limitò ad indicare senza riuscire proferir parola, tanto il cuore le batteva forte.
Un albero su cui erano incisi due cerchi concentrici.

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Fa molto: "Blair witch project"! Bello!!

Ale ha detto...

Beh le atmosfere sono decisamente quelle, infatti il film è citato tra le fonti di ispirazione dell'autore del gdr!