“Che cosa devi dirmi?”
Narbondel si guarda attorno, nervoso.
“Sono scappato dal campo base, sono a tutti gli effetti un disertore.”
“Cosa? E perché hai fatto una cosa tanto stupida e soprattutto perché ti sei unito alla nostra pattuglia allora?”
Narbondel si siede su una grossa radice.
Alza gli occhi verso il compagno.
“La notte prima di partire ho ucciso un uomo. Ho ucciso il sergente Frederick”
Otto apre la bocca come per dire qualcosa ma poi rimane in silenzio.
“È stato un incidente te lo giuro! Era venuto a vessarmi come al solito, era ubriaco, io l’ho spinto via e lui è caduto nel fiume.”
Otto rimane silenzioso.
“Ho provato a salvarlo ma è affondato come un sasso.
Non sapevo che fare…
La mattina mi sono unito alla vostra pattuglia.”
“E hai cercato di scappare. Avevo ragione, la notte in cui hai “incontrato” i lupi stavi svignandotela.”
“Si.”
I due rimangono in silenzio.
Nel buio, oltre gli alberi, brilla il fuoco del loro campo.
“Cosa hai intenzione di fare ora che sai tutto?”
Otto fa un profondo respiro.
“Cosa ti succederà quando tornerai al campo base?”
“Sarò impiccato. La mia unica possibilità e scappare in una delle soste che la nave farà mentre ci riporta al campo.”
Otto guarda l’elfo.
“Ti aiuterò.”
“Sul serio?”
“Si, dopotutto ci hai salvato la vita, ma tu dovrai raccontare questa storia al capitano Heinz, lui deciderà cosa fare.”
“Certo… lo farò, ma come facciamo per quell’uomo che è venuto a darmi la caccia?”
“Dirò che sei morto.”
Otto afferra l’arco di Narbondel e lo spezza con un gesto secco.
“Che sei morto e che sono riuscito a riportare indietro solo il tuo arco spezzato.”
Narbondel si alza e i due si stringono la mano.
“Grazie, grazie davvero.”
“Aspetta qui fino a domani mattina, convinceremo il messo dell’esercito che può andarsene.”
Detto questo Otto si allontana con l’arco rotto in mano.

16 - NARBONDEL

“Che cosa devi dirmi?”
Narbondel si guarda attorno, nervoso.
“Sono scappato dal campo base, sono a tutti gli effetti un disertore.”
“Cosa? E perché hai fatto una cosa tanto stupida e soprattutto perché ti sei unito alla nostra pattuglia allora?”
Narbondel si siede su una grossa radice.
Alza gli occhi verso il compagno.
“La notte prima di partire ho ucciso un uomo. Ho ucciso il sergente Frederick”
Otto apre la bocca come per dire qualcosa ma poi rimane in silenzio.
“È stato un incidente te lo giuro! Era venuto a vessarmi come al solito, era ubriaco, io l’ho spinto via e lui è caduto nel fiume.”
Otto rimane silenzioso.
“Ho provato a salvarlo ma è affondato come un sasso.
Non sapevo che fare…
La mattina mi sono unito alla vostra pattuglia.”
“E hai cercato di scappare. Avevo ragione, la notte in cui hai “incontrato” i lupi stavi svignandotela.”
“Si.”
I due rimangono in silenzio.
Nel buio, oltre gli alberi, brilla il fuoco del loro campo.
“Cosa hai intenzione di fare ora che sai tutto?”
Otto fa un profondo respiro.
“Cosa ti succederà quando tornerai al campo base?”
“Sarò impiccato. La mia unica possibilità e scappare in una delle soste che la nave farà mentre ci riporta al campo.”
Otto guarda l’elfo.
“Ti aiuterò.”
“Sul serio?”
“Si, dopotutto ci hai salvato la vita, ma tu dovrai raccontare questa storia al capitano Heinz, lui deciderà cosa fare.”
“Certo… lo farò, ma come facciamo per quell’uomo che è venuto a darmi la caccia?”
“Dirò che sei morto.”
Otto afferra l’arco di Narbondel e lo spezza con un gesto secco.
“Che sei morto e che sono riuscito a riportare indietro solo il tuo arco spezzato.”
Narbondel si alza e i due si stringono la mano.
“Grazie, grazie davvero.”
“Aspetta qui fino a domani mattina, convinceremo il messo dell’esercito che può andarsene.”
Detto questo Otto si allontana con l’arco rotto in mano.

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