Il gruppo avanza nell’oscurità.
La caverna si fa più bassa, umida.
La torcia illumina una sterminata distesa di piccole ossa bianche, scheletri di roditori e escrementi di ratti calcificati.
Ogni passo fa scricchiolare il tappeto di ossicini.
Appena fuori dal cerchio di luce si sente lo zampettare delle piccole creature.
Di tanto in tanto alcune polle d’acqua raccolgono l’umidità che filtra e riflettono la luce delle torcia.
“Dove diamine siamo finiti?”
“Non ne ho idea ma dobbiamo allontanarci.”
Il gruppo prosegue.
Qualche roditore si fa più coraggioso e corre attraverso le loro gambe.
Topi grossi come gatti, neri, che si impigliano nei pantaloni di tela.
“Fermi!” dice Wolfgang.
Tutti si girano verso il vecchio baro.
“Laggiù” e indica un punto nel buio.
Ulrich fa qualche passo con la torcia e illumina uno scheletro umano.
I vestiti sono ormai polvere.
Ma le ossa delle gambe sono chiaramente spezzate.
Le altre ossa mostrano segni di rosicchiamento.
A fianco a lui una vecchia lanterna di metallo senza olio e un pugnale arrugginito.
“Questo lo prendo io” dice Ulrich “come hai fatto a vederlo?”.
“Già, come hai fatto?” chiede Mattheus.
“Ho una buona vista” taglia corto Wolfgang.

Per terra, tra le ossa dei topi, ce ne sono alcune spezzate, qualcuno ha camminato qui ben prima di loro, ma questo Wolfgang non lo dice.

2 - TOPI


Il gruppo avanza nell’oscurità.
La caverna si fa più bassa, umida.
La torcia illumina una sterminata distesa di piccole ossa bianche, scheletri di roditori e escrementi di ratti calcificati.
Ogni passo fa scricchiolare il tappeto di ossicini.
Appena fuori dal cerchio di luce si sente lo zampettare delle piccole creature.
Di tanto in tanto alcune polle d’acqua raccolgono l’umidità che filtra e riflettono la luce delle torcia.
“Dove diamine siamo finiti?”
“Non ne ho idea ma dobbiamo allontanarci.”
Il gruppo prosegue.
Qualche roditore si fa più coraggioso e corre attraverso le loro gambe.
Topi grossi come gatti, neri, che si impigliano nei pantaloni di tela.
“Fermi!” dice Wolfgang.
Tutti si girano verso il vecchio baro.
“Laggiù” e indica un punto nel buio.
Ulrich fa qualche passo con la torcia e illumina uno scheletro umano.
I vestiti sono ormai polvere.
Ma le ossa delle gambe sono chiaramente spezzate.
Le altre ossa mostrano segni di rosicchiamento.
A fianco a lui una vecchia lanterna di metallo senza olio e un pugnale arrugginito.
“Questo lo prendo io” dice Ulrich “come hai fatto a vederlo?”.
“Già, come hai fatto?” chiede Mattheus.
“Ho una buona vista” taglia corto Wolfgang.

Per terra, tra le ossa dei topi, ce ne sono alcune spezzate, qualcuno ha camminato qui ben prima di loro, ma questo Wolfgang non lo dice.

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