Le scarpe risuonano ad ogni atterraggio sul pavimento metallico del tunnel, dopo ogni lungo balzo ad un sesto della gravità normale. I tre avanzano veloci sfruttando l'attrazione ridotta, finché una momentanea riattivazione dei sistemi non trae Isaac in fallo.
L'ingegnere crolla a terra dolorante tenendosi una caviglia: "Me la sono slogata!! Aaaah... che male!!"
Travis rotea gli occhi spazientito, poi si avvicina e lo solleva di peso: "Vedi di camminare e darti una mossa che non abbiamo molto tempo."
"Questo lo so anch'io..."

"Ecco la Centrale finalmente!" esclama Isaac mentre avanza zoppicando vistosamente. "Mi fa un male cane..."
Passano per l'ingresso, le porte sono sbloccate. Nella guardiania non c'è nessuno.

"Il tuo infortunio ci è costato almeno dieci minuti persi" gli rinfaccia Travis, "che assieme a quelli persi prima per la tua pessima condizione fisica sono probabilmente ciò che farà la differenza se ci restiamo secchi."
"Smettila Travis, non è il momento!" sbotta April.
"Cristo, è passata quasi un'ora e mezza dallo scoppio, e noi non siamo ancora su uno shuttle!"
"Siamo in Centrale, vedrete che sistemerò tutto, ne sono sicuro. I sistemi sono vecchi ma se li conosci consentono procedure d'emergenza per risolvere anche i guasti più complessi" dice Isaac, cercando di smorzare la discussione con un'iniezione di fiducia. "Il punto è che non ce la faccio più con la caviglia. Aiutatemi, giù da quelle scale. Ci sono degli spogliatoi vicino al tragitto che porta ai reattori, dove c'è una cassetta di pronto soccorso."
Le scale sono uno strazio per l'ingegnere, poi finalmente gli agognati spogliatoi. Al piano inferiore c'è un pungente odore di metallo fuso, e la temperatura è sensibilemnte più alta che negli altri ambienti.
Isaac crolla su una panchina vicino agli armadietti degli operatori, chiude gli occhi per qualche istante cercando di isolare il dolore. Poi una sensazione di freddo gli sottolinea il pulsare ritmico della sua caviglia gonfia.
April china su di lui ha appena applicato un icy-pack e lo sta avvolgendo con una fasciatura. Isaac non si rende nemmeno conto di non essere imbarazzato in quella situazione. E' il dolore a comandare. Poco dopo tuttavia il rilascio di freddo e antidolorifico via dermale fanno il loro dovere, e l'ingegnere realizza. Arrossisce e balbetta un "grazie" impacciato.
April non fa in tempo a replicare, interrotta da uno stridente rumore metallico e dal tintinnare a terra di un lucchetto. Travis ha appena forzato un armadietto.
"E questa che cazzo di tuta è?"
"Una anti-rad" replica Isaac.
"Mmm?"
"Antiradiazioni, le usiamo per accedere ai reattori."
Con un paio di pedate Travis apre un altro armadietto: "Ce n'è una anche qua."
"C'è più caldo qua sotto, specie vicino a quella porta" afferma April.
"Sì, e non è un buon segno. Di là si accede ai reparti operativi e quindi ai reattori. Non è sicuro  andarci prima di aver scoperto esattamente cosa sta accadendo."
Isaac si alza a fatica, ma la caviglia va molto meglio.
"Torniamo di sopra, dobbiamo parlare con Rai Astasi."

11 - INFORTUNIO

Le scarpe risuonano ad ogni atterraggio sul pavimento metallico del tunnel, dopo ogni lungo balzo ad un sesto della gravità normale. I tre avanzano veloci sfruttando l'attrazione ridotta, finché una momentanea riattivazione dei sistemi non trae Isaac in fallo.
L'ingegnere crolla a terra dolorante tenendosi una caviglia: "Me la sono slogata!! Aaaah... che male!!"
Travis rotea gli occhi spazientito, poi si avvicina e lo solleva di peso: "Vedi di camminare e darti una mossa che non abbiamo molto tempo."
"Questo lo so anch'io..."

"Ecco la Centrale finalmente!" esclama Isaac mentre avanza zoppicando vistosamente. "Mi fa un male cane..."
Passano per l'ingresso, le porte sono sbloccate. Nella guardiania non c'è nessuno.

"Il tuo infortunio ci è costato almeno dieci minuti persi" gli rinfaccia Travis, "che assieme a quelli persi prima per la tua pessima condizione fisica sono probabilmente ciò che farà la differenza se ci restiamo secchi."
"Smettila Travis, non è il momento!" sbotta April.
"Cristo, è passata quasi un'ora e mezza dallo scoppio, e noi non siamo ancora su uno shuttle!"
"Siamo in Centrale, vedrete che sistemerò tutto, ne sono sicuro. I sistemi sono vecchi ma se li conosci consentono procedure d'emergenza per risolvere anche i guasti più complessi" dice Isaac, cercando di smorzare la discussione con un'iniezione di fiducia. "Il punto è che non ce la faccio più con la caviglia. Aiutatemi, giù da quelle scale. Ci sono degli spogliatoi vicino al tragitto che porta ai reattori, dove c'è una cassetta di pronto soccorso."
Le scale sono uno strazio per l'ingegnere, poi finalmente gli agognati spogliatoi. Al piano inferiore c'è un pungente odore di metallo fuso, e la temperatura è sensibilemnte più alta che negli altri ambienti.
Isaac crolla su una panchina vicino agli armadietti degli operatori, chiude gli occhi per qualche istante cercando di isolare il dolore. Poi una sensazione di freddo gli sottolinea il pulsare ritmico della sua caviglia gonfia.
April china su di lui ha appena applicato un icy-pack e lo sta avvolgendo con una fasciatura. Isaac non si rende nemmeno conto di non essere imbarazzato in quella situazione. E' il dolore a comandare. Poco dopo tuttavia il rilascio di freddo e antidolorifico via dermale fanno il loro dovere, e l'ingegnere realizza. Arrossisce e balbetta un "grazie" impacciato.
April non fa in tempo a replicare, interrotta da uno stridente rumore metallico e dal tintinnare a terra di un lucchetto. Travis ha appena forzato un armadietto.
"E questa che cazzo di tuta è?"
"Una anti-rad" replica Isaac.
"Mmm?"
"Antiradiazioni, le usiamo per accedere ai reattori."
Con un paio di pedate Travis apre un altro armadietto: "Ce n'è una anche qua."
"C'è più caldo qua sotto, specie vicino a quella porta" afferma April.
"Sì, e non è un buon segno. Di là si accede ai reparti operativi e quindi ai reattori. Non è sicuro  andarci prima di aver scoperto esattamente cosa sta accadendo."
Isaac si alza a fatica, ma la caviglia va molto meglio.
"Torniamo di sopra, dobbiamo parlare con Rai Astasi."

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Sarà ma non credo che questo Rai Astasi abbia delle buone notizie...

andrea ha detto...

... e non è detto che sia ancora vivo!

Nessuno ha pensato di mettersi su comunque le tute? Se non intralciano troppo, potrebbero tornare comode in caso di problemi! E di solito i problemi non sono previsti... =)

Nicholas ha detto...

O_o solo io ho pensato che Rai Astasi fosse un sistema informatico di diagnostica e controllo?

andrea ha detto...

Effettivamente no, non ci avevo pensato... Però il nome è abbastanza strano da poter essere una AI. =D

(ora scatta il toto-acronimo!)

rocco ha detto...

interessante ipotesi, ma secondo me è un tecnico raggiungibile in remoto...molto in remoto...perchè temo che da lì se ne siano scappati tutti da un bel po'...

Ale ha detto...

Ahimè le tute non erano molto pratiche, per questo sono restate momentaneamente al loro posto. Rai Astasi invece è solo un nome strambo (ehi... l'avventura non l'ho scritta io 😂) di una persona in carne ed ossa. Però questa idea della AI non era male...