Uno scantinato, in cemento armato, illuminato da una lampadina che ogni tanto "sfarfalla" rendendo la stanza quasi surreale, ci sono tre persone: sono due uomini ed una donna, sono trafelati come dopo un lunga corsa e si guardano sconvolti e confusi. Un serie di colpi incessanti viene da dietro l'unica porta visibile, dall'altra parte qualcosa sta tentando di  entrare.
Uno dei tre tiene la porta chiusa col peso del suo corpo, ma lo sforzo sembra costargli molto.
"Ehi ma che sta succedendo? Cosa ci facciamo qui, chi siete, cosa c'è dietro quella porta?" Chiede tutto d'un fiato uno degli uomini.
"Che ne dite di smetterla con le domande idiote e venirmi a dare una mano?" Sbotta il tipo che tiene la porta. "Qualcosa qua dietro sta cercando di entrare e a giudicare dal fatto che ci siamo barricati, direi proprio che non è una cosa che vogliamo incontrare, trovate qualcosa per tener chiusa la porta la spalla mi fa un male cane..."
"Visto che ci siamo potremmo vedere se in giro ci sono le mie scarpe?" chiede la donna con tono petulante. "Ho un po' di freddo ai piedi!"
Ne segue un po' di trambusto, l'uomo e la donna smuovono un po' di mobili coperti da lenzuoli, fino a riuscire a spostarne uno abbastanza pesante da bloccare la porta, nel frattempo ciò che si trova dall'altra parte continua a battere incessantemente e ad intervalli regolari...
"Adesso che abbiamo un po' di tranquillità" esordisce l'uomo robusto che teneva la porta. "Che ne dite di dirmi chi siete e cosa ci facciamo qui?!"
"Io mi chiamo Sam e mi occupo di intermediazioni immobiliari, so che dovevo essere qui per concludere un affare molto importante ma non ricordo altro."
"Io mi chiamo Angelica..." Esordisce la donna con voce squillante. "...e l'unica cosa che ricordo è una strana litania: Shab Nabat.... o  forse: Sug gurat.... non mi ricordo altro..."
"A giudicare da come sei vestita direi che eri qui per una festa o un evento importante" commenta Sam osservando l'abito da sera molto costoso di Angelica.
"Beh io sono Raymond , ma potete chiamarmi Ray, sono un investigatore privato...." Si presenta l'uomo che bloccava la porta. " ....e... direi proprio che mi sembra di conoscerti Sam..."
"Anch'io credo di conoscerti Ray, forse io e te forse abbiamo lavorato insieme, ma non mi chiedere quando per favore... ho un gran casino in testa."
"Qualcuno sa cosa c'è dietro quella porta?" Insiste Angelica. " Sta continuando a battere e mi mette i brividi, senza contare che non ho le mie scarpe e ho i piedi ghiacciati!"
"Qualcosa mi dice che dobbiamo cercare un'altra uscita, non possiamo stare qua dentro in eterno e poi la luce sembra che debba andarsene da un momento all'altro."
"Sono d'accordo con te  Ray, anche perché credo di aver smarrito da qualche parte la mia borsa con dei documenti importanti."
I tre iniziano a frugare lo scantinato mentre dalla porta continua la sequenza di colpi, non abbastanza forte da smuovere la porta ma inquietante e snervante!
"Uffa" piagnucola Angelica "non sono riuscita a trovare le mie scarpe come farò adesso?"
"Ehi bellezza la pianti di frignare? Abbiamo cose più importanti a cui pensare, trovato nulla Sam?"
"Bah a parte delle vecchie riviste assolutamente inutili, niente... ehi però che ne dici di salirci sopra Angelica, così i tuoi piedi non si raffredderanno!"
"Evviva grazie Sam!" risponde Angelica raggiante come se tutti i suoi problemi si fossero d'un tratto risolti.
I due uomini all'ennesima esternazione della donna si guardano attoniti: che ci fa una tipica snob dell'alta società in un posto simile?
"Ehi ragazzi, guardate cosa ho trovato" afferma trionfante Sam mostrando un pesante piede di porco. "Con questo possiamo aprire tutte le porte che vogliamo!"
"Si!" replica Ray "Ma vedi per caso altre porte? No eh? Merda, mi sa che l'unica porta per uscire è l'unica che non vorremmo aprire!"
"Beh intanto che ne dici di usare tu il piede di porco, sembra abbastanza grande e pesante da essere usato anche come arma, sempre che tu investigatore non ne abbia già una!" Ammicca Sam.
"Dallo a me, beh... sì dovrebbe andare." Sbuffa Ray.
"Ok va bene ma adesso che facciamo?" chiede preoccupata Angelica.
"Beh qui non possiamo restare, la lampadina sfarfalla sempre di più e rischiamo di trovarci al buio, cosa che vorrei evitare!" dice Ray grattandosi la testa.
"Eh allora...non vorrai...?" chiede Sam angosciato.
"Si.... hai indovinato Sam." risponde Ray con uno sguardo terreo "dobbiamo riaprire quella porta..."

01 - VICOLO CIECO

Uno scantinato, in cemento armato, illuminato da una lampadina che ogni tanto "sfarfalla" rendendo la stanza quasi surreale, ci sono tre persone: sono due uomini ed una donna, sono trafelati come dopo un lunga corsa e si guardano sconvolti e confusi. Un serie di colpi incessanti viene da dietro l'unica porta visibile, dall'altra parte qualcosa sta tentando di  entrare.
Uno dei tre tiene la porta chiusa col peso del suo corpo, ma lo sforzo sembra costargli molto.
"Ehi ma che sta succedendo? Cosa ci facciamo qui, chi siete, cosa c'è dietro quella porta?" Chiede tutto d'un fiato uno degli uomini.
"Che ne dite di smetterla con le domande idiote e venirmi a dare una mano?" Sbotta il tipo che tiene la porta. "Qualcosa qua dietro sta cercando di entrare e a giudicare dal fatto che ci siamo barricati, direi proprio che non è una cosa che vogliamo incontrare, trovate qualcosa per tener chiusa la porta la spalla mi fa un male cane..."
"Visto che ci siamo potremmo vedere se in giro ci sono le mie scarpe?" chiede la donna con tono petulante. "Ho un po' di freddo ai piedi!"
Ne segue un po' di trambusto, l'uomo e la donna smuovono un po' di mobili coperti da lenzuoli, fino a riuscire a spostarne uno abbastanza pesante da bloccare la porta, nel frattempo ciò che si trova dall'altra parte continua a battere incessantemente e ad intervalli regolari...
"Adesso che abbiamo un po' di tranquillità" esordisce l'uomo robusto che teneva la porta. "Che ne dite di dirmi chi siete e cosa ci facciamo qui?!"
"Io mi chiamo Sam e mi occupo di intermediazioni immobiliari, so che dovevo essere qui per concludere un affare molto importante ma non ricordo altro."
"Io mi chiamo Angelica..." Esordisce la donna con voce squillante. "...e l'unica cosa che ricordo è una strana litania: Shab Nabat.... o  forse: Sug gurat.... non mi ricordo altro..."
"A giudicare da come sei vestita direi che eri qui per una festa o un evento importante" commenta Sam osservando l'abito da sera molto costoso di Angelica.
"Beh io sono Raymond , ma potete chiamarmi Ray, sono un investigatore privato...." Si presenta l'uomo che bloccava la porta. " ....e... direi proprio che mi sembra di conoscerti Sam..."
"Anch'io credo di conoscerti Ray, forse io e te forse abbiamo lavorato insieme, ma non mi chiedere quando per favore... ho un gran casino in testa."
"Qualcuno sa cosa c'è dietro quella porta?" Insiste Angelica. " Sta continuando a battere e mi mette i brividi, senza contare che non ho le mie scarpe e ho i piedi ghiacciati!"
"Qualcosa mi dice che dobbiamo cercare un'altra uscita, non possiamo stare qua dentro in eterno e poi la luce sembra che debba andarsene da un momento all'altro."
"Sono d'accordo con te  Ray, anche perché credo di aver smarrito da qualche parte la mia borsa con dei documenti importanti."
I tre iniziano a frugare lo scantinato mentre dalla porta continua la sequenza di colpi, non abbastanza forte da smuovere la porta ma inquietante e snervante!
"Uffa" piagnucola Angelica "non sono riuscita a trovare le mie scarpe come farò adesso?"
"Ehi bellezza la pianti di frignare? Abbiamo cose più importanti a cui pensare, trovato nulla Sam?"
"Bah a parte delle vecchie riviste assolutamente inutili, niente... ehi però che ne dici di salirci sopra Angelica, così i tuoi piedi non si raffredderanno!"
"Evviva grazie Sam!" risponde Angelica raggiante come se tutti i suoi problemi si fossero d'un tratto risolti.
I due uomini all'ennesima esternazione della donna si guardano attoniti: che ci fa una tipica snob dell'alta società in un posto simile?
"Ehi ragazzi, guardate cosa ho trovato" afferma trionfante Sam mostrando un pesante piede di porco. "Con questo possiamo aprire tutte le porte che vogliamo!"
"Si!" replica Ray "Ma vedi per caso altre porte? No eh? Merda, mi sa che l'unica porta per uscire è l'unica che non vorremmo aprire!"
"Beh intanto che ne dici di usare tu il piede di porco, sembra abbastanza grande e pesante da essere usato anche come arma, sempre che tu investigatore non ne abbia già una!" Ammicca Sam.
"Dallo a me, beh... sì dovrebbe andare." Sbuffa Ray.
"Ok va bene ma adesso che facciamo?" chiede preoccupata Angelica.
"Beh qui non possiamo restare, la lampadina sfarfalla sempre di più e rischiamo di trovarci al buio, cosa che vorrei evitare!" dice Ray grattandosi la testa.
"Eh allora...non vorrai...?" chiede Sam angosciato.
"Si.... hai indovinato Sam." risponde Ray con uno sguardo terreo "dobbiamo riaprire quella porta..."

4 commenti:

Nicholas ha detto...

Gran scena iniziale, sopratutto l'occhiata tra Ray e Sam alle parole "Mi ricordo solo una litania Shab qualcosa..."

Mr. Mist ha detto...

Gli sguardi stupiti/atterriti/confusi tra i giocatori sono tra i momenti più belli di una sessione di gioco :)

Mr. Mist ha detto...

Comunicazione di servizio: perdonate i refusi! :S

P.s. grazie Kuduk

andrea ha detto...

Come inizio promette molto bene! =D