Ad un tratto il vento soffia nuovamente col suo assordante ululato, la casa trema, la luce sembra andarsene, ma stavolta una porta sbatte con violenza aprendosi facendo sobbalzare Sam e Ray ed urlare di spavento Madeline.
"Cos'è stato?" chiede Madeline terrorizzata.
"Dev'essere la porta che dà all'esterno." risponde Ray cercando di rimanere calmo. "Questo vento deve averla aperta, adesso vado e la chiudo così do anche un'occhiata fuori."
Ray si dirige verso la porta aperta, una folata di aria gelida lo investe. Il tempo fuori è terribile: l'oscurità è pressoché totale ed un vento fortissimo fa vorticare in aria fiocchi di neve rendendo la visibilità praticamente nulla.
Ray si stringe meccanicamente le braccia per ripararsi dal freddo che gli entra fin nelle ossa, questo gesto fa riaffiorare il dolore alla spalla. Ray stringe i denti mentre tenta di chiudere la porta, che fatica a restare chiusa.
"Diamine è sfondata!" pensa Ray mentre sta per imprecare... poi ad un tratto nella sua mente riaffiora un ricordo. "Sono stato io a sfondarla... sì... quando sono arrivato qui con Sam, siamo arrivati in macchina ed ho guidato a fari spenti lungo tutto il viale, poi siamo arrivati qui ed abbiamo visto delle luci nella casa, luci e voci, anzi più che voci erano urla. Ho sfondato questa porta e siamo entrati, il tempo di riprendermi dal dolore alla spalla e Sam non c'era già più... mi ha lasciato in questo casino ... da solo..."  Ray si volta piano con gli occhi colmi di sospetto ridotti a due fessure, osserva di sottecchi Sam mentre parla con Madeline.
"Non so a che gioco tu stia giocando Sam ma lo scoprirò e spero per te che tu non stia cercando di fregarmi!" pensa Ray toccando il contenuto della tasca interna della giacca. Il ferro freddo gli conferma che la sua pistola è ancora lì.

06 - RICORDI A GALLA

Ad un tratto il vento soffia nuovamente col suo assordante ululato, la casa trema, la luce sembra andarsene, ma stavolta una porta sbatte con violenza aprendosi facendo sobbalzare Sam e Ray ed urlare di spavento Madeline.
"Cos'è stato?" chiede Madeline terrorizzata.
"Dev'essere la porta che dà all'esterno." risponde Ray cercando di rimanere calmo. "Questo vento deve averla aperta, adesso vado e la chiudo così do anche un'occhiata fuori."
Ray si dirige verso la porta aperta, una folata di aria gelida lo investe. Il tempo fuori è terribile: l'oscurità è pressoché totale ed un vento fortissimo fa vorticare in aria fiocchi di neve rendendo la visibilità praticamente nulla.
Ray si stringe meccanicamente le braccia per ripararsi dal freddo che gli entra fin nelle ossa, questo gesto fa riaffiorare il dolore alla spalla. Ray stringe i denti mentre tenta di chiudere la porta, che fatica a restare chiusa.
"Diamine è sfondata!" pensa Ray mentre sta per imprecare... poi ad un tratto nella sua mente riaffiora un ricordo. "Sono stato io a sfondarla... sì... quando sono arrivato qui con Sam, siamo arrivati in macchina ed ho guidato a fari spenti lungo tutto il viale, poi siamo arrivati qui ed abbiamo visto delle luci nella casa, luci e voci, anzi più che voci erano urla. Ho sfondato questa porta e siamo entrati, il tempo di riprendermi dal dolore alla spalla e Sam non c'era già più... mi ha lasciato in questo casino ... da solo..."  Ray si volta piano con gli occhi colmi di sospetto ridotti a due fessure, osserva di sottecchi Sam mentre parla con Madeline.
"Non so a che gioco tu stia giocando Sam ma lo scoprirò e spero per te che tu non stia cercando di fregarmi!" pensa Ray toccando il contenuto della tasca interna della giacca. Il ferro freddo gli conferma che la sua pistola è ancora lì.

2 commenti:

andrea ha detto...

Bene, cominciano a delinearsi i sospetti... ed è interessante sapere che qualcuno è armato. E che ha fatto di tutto per non farsi scoprire.

Vediamo se si uccideranno tra loro. =)

Mr. Mist ha detto...

Diciamo che è stato aiutato da un generale stto di confusione!