Ray Sam e Madeline fissano le scale davanti a loro, nessuno parla, la mente di ognuno di loro  è focalizzata sulle sensazioni spiacevoli ed i pochi e frammentari ricordi che questo luogo ha risvegliato in loro.
Dopo un respiro profondo è Ray a rompere il silenzio rivolgendosi al resto del gruppo.
"Allora saliamo ok?!"
Madeline e Sam  iniziano a salire i gradini senza rispondere, in modo quasi automatico.
Ad ogni passo l'inquietudine aumenta fino a diventare angoscia. A metà delle scale ciascuno di loro in cuor suo è convinto di aver già salito quelle scale e di averle anche discese di corsa e con terrore. Più forte della paura di ciò che potrebbe esserci al secondo piano di questa casa degli orrori, è però il bisogno di scoprire che cosa è accaduto, perché finora per ogni ricordo ricomparso si sono presentati anche preoccupanti interrogativi su di sé e sulle altre persone presenti.
Il terzetto giunge infine in cima alle scale, il pianerottolo da su alcune porte chiuse. Ray tocca con attenzione le maniglie delle prime tre: sono tutte chiuse a chiave! Sam osserva con attenzione le serrature grattandosi le gambe all'altezza della tasche, "mi sa che dovremo aprirle col paranchino" esclama infine. "Già, preparati" gli fa eco Ray.
L'esplorazione di queste stanze si rivela infruttuosa: sono vecchie camere da letto polverose in cui nessuno non mette più piede da molto tempo ormai.
La serratura della quarta porta risulta invece aperta, Ray si schiarisce la gola, mentre Sam deglutendo rumorosamente da un'occhiata a Madeline che trattiene il respiro.
La porta si apre su di una piccola anticamera assolutamente ordinaria, l'unica cosa fuori posto è un grosso divano spostato per bloccare un'altra porta. Sul divano si trova un impermeabile mezzo spiegazzato. Sam si avvicina rapido all'indumento e lo osserva con attenzione: "Decisamente quest'indumento non è di buona fattura come gli altri che abbiamo trovato di sotto" pensa Sam, "ma cosa c'è qui?" esclama estraendo da una tasca una lettera e leggendola mentalmente: «Ti telefono domani pomeriggio, 5.000 dollari a lavoro concluso.»
"Ridammelo, quello è il mio impermeabile Sam!" ordina furente Ray.
"Eccotelo Ray, pensavo che sotto l'impermeabile ci potesse essere la mia borsa, ti ricordo che la sto ancora cercando, poiché quel che contiene è importante per me." risponde Sam porgendo all'investigatore sia l'impermeabile che la lettera.
Ray afferra l'impermeabile e strappa di mano la lettera a Sam, poi si gira di scatto e si allontana dirigendosi verso il divano.
"Scusa Ray" esordisce Sam dopo breve un istante "dovrei chiederti una cosa: per caso conosci quelli della Famiglia Di Santo?"
"Certo" risponde Ray "Tutti li conoscono a Brooklin, nessuno può fare affari al porto senza chiedere il loro permesso... come mai d'un tratto questa domanda?" Gli occhi di Ray fissano Sam e sono carichi di sospetto.
"Niente di che Ray" risponde Sam sistemandosi i capelli  sulla nuca "io sono in buoni rapporti con loro ci ho pure concluso qualche affare,  sto cercando di ordinare alcuni ricordi che non  mi quadrano, tutto qui... tranquillo!"
Scuotendo il capo Ray rivolge nuovamente la sua attenzione al divano, con l'aiuto di Sam e di Madeline lo sposta senza troppi sforzi. Appena spostato il mobile, la porta, probabilmente tenuta chiusa soltanto da quest'ultimo si apre lentamente rivelando ai tre il contenuto della stanza.
A quella vista Madeline emette un urlo strozzato.
Sam si getta a terra in un angolo mentre il suo stomaco si libera del gamberone che aveva mangiato poco prima.
Ray rimane a bocca aperta: "Ma ... in nome di Dio..." sono le uniche parole che riesce a pronunciare.

09 - L'ARDUA SALITA

Ray Sam e Madeline fissano le scale davanti a loro, nessuno parla, la mente di ognuno di loro  è focalizzata sulle sensazioni spiacevoli ed i pochi e frammentari ricordi che questo luogo ha risvegliato in loro.
Dopo un respiro profondo è Ray a rompere il silenzio rivolgendosi al resto del gruppo.
"Allora saliamo ok?!"
Madeline e Sam  iniziano a salire i gradini senza rispondere, in modo quasi automatico.
Ad ogni passo l'inquietudine aumenta fino a diventare angoscia. A metà delle scale ciascuno di loro in cuor suo è convinto di aver già salito quelle scale e di averle anche discese di corsa e con terrore. Più forte della paura di ciò che potrebbe esserci al secondo piano di questa casa degli orrori, è però il bisogno di scoprire che cosa è accaduto, perché finora per ogni ricordo ricomparso si sono presentati anche preoccupanti interrogativi su di sé e sulle altre persone presenti.
Il terzetto giunge infine in cima alle scale, il pianerottolo da su alcune porte chiuse. Ray tocca con attenzione le maniglie delle prime tre: sono tutte chiuse a chiave! Sam osserva con attenzione le serrature grattandosi le gambe all'altezza della tasche, "mi sa che dovremo aprirle col paranchino" esclama infine. "Già, preparati" gli fa eco Ray.
L'esplorazione di queste stanze si rivela infruttuosa: sono vecchie camere da letto polverose in cui nessuno non mette più piede da molto tempo ormai.
La serratura della quarta porta risulta invece aperta, Ray si schiarisce la gola, mentre Sam deglutendo rumorosamente da un'occhiata a Madeline che trattiene il respiro.
La porta si apre su di una piccola anticamera assolutamente ordinaria, l'unica cosa fuori posto è un grosso divano spostato per bloccare un'altra porta. Sul divano si trova un impermeabile mezzo spiegazzato. Sam si avvicina rapido all'indumento e lo osserva con attenzione: "Decisamente quest'indumento non è di buona fattura come gli altri che abbiamo trovato di sotto" pensa Sam, "ma cosa c'è qui?" esclama estraendo da una tasca una lettera e leggendola mentalmente: «Ti telefono domani pomeriggio, 5.000 dollari a lavoro concluso.»
"Ridammelo, quello è il mio impermeabile Sam!" ordina furente Ray.
"Eccotelo Ray, pensavo che sotto l'impermeabile ci potesse essere la mia borsa, ti ricordo che la sto ancora cercando, poiché quel che contiene è importante per me." risponde Sam porgendo all'investigatore sia l'impermeabile che la lettera.
Ray afferra l'impermeabile e strappa di mano la lettera a Sam, poi si gira di scatto e si allontana dirigendosi verso il divano.
"Scusa Ray" esordisce Sam dopo breve un istante "dovrei chiederti una cosa: per caso conosci quelli della Famiglia Di Santo?"
"Certo" risponde Ray "Tutti li conoscono a Brooklin, nessuno può fare affari al porto senza chiedere il loro permesso... come mai d'un tratto questa domanda?" Gli occhi di Ray fissano Sam e sono carichi di sospetto.
"Niente di che Ray" risponde Sam sistemandosi i capelli  sulla nuca "io sono in buoni rapporti con loro ci ho pure concluso qualche affare,  sto cercando di ordinare alcuni ricordi che non  mi quadrano, tutto qui... tranquillo!"
Scuotendo il capo Ray rivolge nuovamente la sua attenzione al divano, con l'aiuto di Sam e di Madeline lo sposta senza troppi sforzi. Appena spostato il mobile, la porta, probabilmente tenuta chiusa soltanto da quest'ultimo si apre lentamente rivelando ai tre il contenuto della stanza.
A quella vista Madeline emette un urlo strozzato.
Sam si getta a terra in un angolo mentre il suo stomaco si libera del gamberone che aveva mangiato poco prima.
Ray rimane a bocca aperta: "Ma ... in nome di Dio..." sono le uniche parole che riesce a pronunciare.

9 commenti:

jamila ha detto...

Ops!

rocco ha detto...

Siamo tutti in fremente attesa del prossimo post...

Sommo Kuduk ha detto...

ECCO, ci lasciate sempre sul più bello...

Mr. Mist ha detto...

Scusate ma ho imparato dai migliori in questo campo! ;)
Ragazzi non disperate che Ale ha già il post seguente pronto da pubblicare, qualche giorno ancora e la vostra pazienza sarà ricompensata! :)

andrea ha detto...

L'avevo detto, io, che mangiare in quelle situazioni si sarebbe rivelata una brutta scelta! =D

Sono curiosissimo di sapere cosa c'è in quella stanza... ma anche delle "strane" amicizie con la Famiglia mafiosa Di Santo.

Mr. Mist ha detto...

Hai ragione Andrea, ed ora anche Sam ne è convinto!
Per il resto muto come un tomba sugno! XD

andrea ha detto...

Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... avanti col prossimo post, che son curioso!

Mr. Mist ha detto...

Ragazzi ancora un po' di pazienza Ale e Nicholas sono un po' presi ma appena possibile posteranno il seguito!

Nicholas ha detto...

Eccolo eccolo! :P