Ray si volta verso Sam ed approfittando della sua attuale “indisposizione” afferra la torcia elettrica con cui illuminare meglio la stanza.  Il cuore dell'investigatore batte all'impazzata non tanto per l'orrendo spettacolo che gli si para di fronte, ma per il crescente senso di disagio ed angoscia che lo attanaglia unito alla consapevolezza di essere già stato in questo luogo.
Muovendosi con attenzione Ray entra nella stanza evitando di avvicinarsi troppo alle due disgustose pozzanghere che una volta probabilmente erano due esseri umani, si dirige invece verso le pareti in corrispondenza delle strane bruciature, le tocca: sono fredde. "Non è possibile" pensa "cosa può aver causato questa combustione... ed inoltre non c'è puzza di fumo, nemmeno un accenno." L'attenzione di Ray si concentra invece su di un altro tipo di odore a lui famigliare: cordite, altrimenti conosciuta come polvere da sparo.
Il senso d'angoscia aumenta, Ray suda freddo, meccanicamente si dirige verso il tavolo, i suoi occhi incrociano per un attimo quelli della povera ragazza che vi si trova distesa, ma subito distoglie lo sguardo: "Poveretta" pensa scacciando il pesante disagio che prova.
Superato il tavolo Ray osserva con l'aiuto della torcia la sagoma nera distesa sul pavimento, è un uomo vestito con uno strano abito cerimoniale nero simile ad una tunica, il particolare interessante è che costui indossa un paio di scarpe abbastanza comuni. "L'unico della combriccola con le scarpe... a quanto pare abbiamo trovato il famoso Alistair." pensa continuando ad osservare il corpo dell'uomo. Ad un tratto la vista di qualcosa fa sobbalzare Ray, le mani dell'uomo strette sulla tunica all'altezza del petto mostrano chiaramente due fori di proiettile. Per un attimo Ray è vittima di un capogiro e deve tenersi con una mano al tavolo per non cadere per terra.
"No... no non è possibile!" pensa mentre nuovi ricordi ed immagini iniziano a formarsi nella sua mente, "Quando io e Sam ci siamo separati sono salito per le scale, attirato dalla strana nenia che proveniva da questa stanza, non avevo più la mia torcia e mi muovevo lentamente per non inciampare, ero spaventato per la piega che avevano preso gli eventi e per questo ho estratto la mia calibro 38. Sono arrivato alla porta di questa stanza ed ho sentito urlare, l'ho aperta con il revolver spianato e la prima cosa che ho visto è stata quest'uomo vestito di scuro che urlava davanti al cadavere della ragazza sgozzata... Dio ricordo ancora il sangue che le schizzava fuori dalla ferita... poi ho notato che c'erano altre persone che mi fissavano confuse... ed ho sentito due colpi di pistola... la ... mia ... pistola, e  ho visto l'uomo cadere all'indietro!"
Sconvolto Ray porta il polsino della giacca a contatto col naso ed annusa attentamente, poi lascia cadere nuovamente il braccio sul tavolo: anche sul polsino c'è un lieve odore di di cordite. "Allora non è un incubo" pensa sconvolto, poi la mano corre alla tasca interna della giacca, ma subito desiste dal suo intento, mentre sente dentro di lui montare la rabbia e la disperazione, "è inutile controllare la pistola, di sicuro mancheranno due colpi dal tamburo eppoi non voglio che quegli altri due mi vedano, no.... certo che...una bell'accusa di omicidio è proprio quello che mi mancava!  Merda, merda,  MERDAAAA.....!"

11 - LA VERSIONE DI RAY

Ray si volta verso Sam ed approfittando della sua attuale “indisposizione” afferra la torcia elettrica con cui illuminare meglio la stanza.  Il cuore dell'investigatore batte all'impazzata non tanto per l'orrendo spettacolo che gli si para di fronte, ma per il crescente senso di disagio ed angoscia che lo attanaglia unito alla consapevolezza di essere già stato in questo luogo.
Muovendosi con attenzione Ray entra nella stanza evitando di avvicinarsi troppo alle due disgustose pozzanghere che una volta probabilmente erano due esseri umani, si dirige invece verso le pareti in corrispondenza delle strane bruciature, le tocca: sono fredde. "Non è possibile" pensa "cosa può aver causato questa combustione... ed inoltre non c'è puzza di fumo, nemmeno un accenno." L'attenzione di Ray si concentra invece su di un altro tipo di odore a lui famigliare: cordite, altrimenti conosciuta come polvere da sparo.
Il senso d'angoscia aumenta, Ray suda freddo, meccanicamente si dirige verso il tavolo, i suoi occhi incrociano per un attimo quelli della povera ragazza che vi si trova distesa, ma subito distoglie lo sguardo: "Poveretta" pensa scacciando il pesante disagio che prova.
Superato il tavolo Ray osserva con l'aiuto della torcia la sagoma nera distesa sul pavimento, è un uomo vestito con uno strano abito cerimoniale nero simile ad una tunica, il particolare interessante è che costui indossa un paio di scarpe abbastanza comuni. "L'unico della combriccola con le scarpe... a quanto pare abbiamo trovato il famoso Alistair." pensa continuando ad osservare il corpo dell'uomo. Ad un tratto la vista di qualcosa fa sobbalzare Ray, le mani dell'uomo strette sulla tunica all'altezza del petto mostrano chiaramente due fori di proiettile. Per un attimo Ray è vittima di un capogiro e deve tenersi con una mano al tavolo per non cadere per terra.
"No... no non è possibile!" pensa mentre nuovi ricordi ed immagini iniziano a formarsi nella sua mente, "Quando io e Sam ci siamo separati sono salito per le scale, attirato dalla strana nenia che proveniva da questa stanza, non avevo più la mia torcia e mi muovevo lentamente per non inciampare, ero spaventato per la piega che avevano preso gli eventi e per questo ho estratto la mia calibro 38. Sono arrivato alla porta di questa stanza ed ho sentito urlare, l'ho aperta con il revolver spianato e la prima cosa che ho visto è stata quest'uomo vestito di scuro che urlava davanti al cadavere della ragazza sgozzata... Dio ricordo ancora il sangue che le schizzava fuori dalla ferita... poi ho notato che c'erano altre persone che mi fissavano confuse... ed ho sentito due colpi di pistola... la ... mia ... pistola, e  ho visto l'uomo cadere all'indietro!"
Sconvolto Ray porta il polsino della giacca a contatto col naso ed annusa attentamente, poi lascia cadere nuovamente il braccio sul tavolo: anche sul polsino c'è un lieve odore di di cordite. "Allora non è un incubo" pensa sconvolto, poi la mano corre alla tasca interna della giacca, ma subito desiste dal suo intento, mentre sente dentro di lui montare la rabbia e la disperazione, "è inutile controllare la pistola, di sicuro mancheranno due colpi dal tamburo eppoi non voglio che quegli altri due mi vedano, no.... certo che...una bell'accusa di omicidio è proprio quello che mi mancava!  Merda, merda,  MERDAAAA.....!"

5 commenti:

andrea ha detto...

Altri ricordi che riaffiorano! =)

Ok, quindi lui e Sam erano insieme già da prima. Ray ha sparato (divertente l'idea di dover gestire un'eventuale accusa di omicidio...) e... poi?

Cavolo, che curioso che sono!

rocco ha detto...

io non mi preoccuperei affatto di un eventuale accusa di omicidio...non mi sarebbe neanche venuto in mente il problema...Ray ha beccato un tipo armato che stava sgozzando una ragazza legata...ci sono un bel po' di circostanze attenuanti direi! invece mi piacerebbe proprio sapere di più del coinvolgimento nel tutto della nostra cara madeline...

andrea ha detto...

Per me il giocatore ha interpretato magistralmente la paura (fondata) di poter essere accusato di omicidio!

La consistenza di un personaggio per me sta soprattutto in questi dettagli, che rendono vivo il personaggio e non lo fanno sembrare il protagonista di un videogame: esiste un mondo "vivo" e "reale" attorno a lui ed esistono le regole. Le conseguenze sono reali, per quel PG!

Ed io trovo fantastico questo grado di immedesimazione: prima scatta la paura (quella primordiale, scatenata dall'istinto di conservazione), poi arriva la ragione con le sue analisi.
Basta basarsi sulla realtà: CHIUNQUE, prima di pensare a "ci sono delle attenuanti", viene investito dal pensiero "ODDIO, cosa ho fatto?!?!?" (tranne nei rari casi di sociopatici e killer di professione).

Per me è la differenza sostanziale tra "tattica" e "interpretazione"... =)

Nicholas ha detto...

Concordo con Andrea, i giocatori sono stati tutti bravissimi nonostante il tempo ristretto e la brevità della one-sht.
Inoltre ci sono anche cose nei bkg dei personaggi che aiutano a rendere più chiara la situazione.
Ma bisognerà aspettare la disclosure dell'avventura.

Mr. Mist ha detto...

Innanzitutto grazie Nicholas per i complimenti, ma il merito èanche tuo di come ci hai calati subito in ambientazione.
Mi piacciono molto le riflessioni che stanno uscendo dai commenti!
Sono d'accordo con Andrea, in questo caso l'immedesimazione ed anche un po' l'angoscia ti venivano dal meccanismo introdotto da Nicholas: fatto di dover srotolare un pezzo della tua scheda e leggere la rivelazione, ti assicuro che già dopo la prima, il pensiero di averne delle altre ti faceva trattenere il fiato quando le leggevi.