"Il mio piano è ancora valido, anzi lo è più di prima!" esclama Sam con determinazione "Avete visto che casino c'è in questa casa? Come lo spiegheremo alle autorità? Gente sciolta come il burro fuso, un tizio ucciso con due colpi di pistola ma non si sa da chi e poi c'è il pezzo forte che abbiamo chiuso giù in cantina! Rifletteteci: un bell'incendio è l'unico modo per sistemare tutto, le fiamme faranno sparire sia le schifezze disseminate qua dentro sia le prove di un nostro coinvolgimento nella faccenda. Credetemi ne usciremo candidi come delle vergini!"
Il discorso di Sam accende l'interesse di Madeline che dopo essersi ripresa dal ritrovamento del cadavere di Rose, sta pensando a come salvarsi dalla terribile situazione in cui si ritrova. Quelle parole stanno però involontariamente risvegliando altri ricordi nella mente della donna.
"Ricordo che Alistair una volta mi aveva chiesto se ero mai stata con un uomo, intendendo fisicamente, sono subito arrossita e mi sono sentita offesa per quella domanda così impertinente. Ad un'altra persona avrei tirato un schiaffo in faccia, ma con Alistair era diverso, non avrei mai potuto. Gli risposi di no, quasi vergognandomene, come se la cosa potesse fargli perdere qualsiasi interesse nei miei confronti. Invece mi sorrise soddisfatto, anzi da allora mi volle sempre accanto a sé anticipandomi che avrei avuto un ruolo fondamentale nel rito che si sarebbe compiuto questa notte. Io subito non capii ma... mi ricordo che stasera mentre stavamo celebrando il rito, prima di uccidere Rose mi ha sussurrato qualcosa guardandomi negli occhi... ma cosa? Se solo riuscissi a ricordare..."
Madeline scuote il capo, la sua mente cerca di rivivere quegli istanti terribili, anche se quel che resta della sua sanità mentale le implora di non continuare, ma è ormai troppo tardi: l'ultimo paravento che nascondeva la verità è caduto. Madeline ricorda i sussurri di Alistair, e ciò che la sua memoria restituisce è pura follia. Le parole dell'uomo tornano dall'oblio per tormentarla e tentarla: "Ora deve morire un uomo, poi tu ti taglierai i palmi delle mani e la dea Shub Niggurat, il nero capro dei boschi dai mille cuccioli, tornerà in terra a possedere la vergine... a possedere te Madeline!”
"Il rito, non è stato portato a termine a causa della morte di Alistair ma ciò non significa che sia spezzato" intuisce Madeline, "è solo sospeso: se ora morisse un uomo ed io mi tagliassi i palmi delle mani il rito si completerebbe ed io ospiterei dentro di me la dea di cui mi parlava Alistair!"
La consapevolezza del significato di quest'ultima rivelazione investe Madeline come uno schiaffo, lasciandola interdetta e confusa: "far rivivere una divinità in me... diventare una dea io stessa...non... ci avevo mai pensato... non so... quante cose potrei fare...".
La mano della donna tocca il contenuto della blusa del suo abito: il coltello rituale usato per uccidere Rose è sempre lì dove lei l'ha nascosto, quando è fuggita in preda al panico dalla camera del sacrificio dopo la morte di Alistair finendo per incontrare Ray e Sam. Madeline non aveva avuto il tempo di ragionare e valutare la situazione, aveva agito d'istinto prendendo con sé quell'arma: magari l'avrebbe usata per difendersi, o forse voleva già farla sparire alla prima buona occasione.
Il tempo si ferma mentre la donna valuta il da farsi "Se fossi un dio potrei far sì che gli eventi di stanotte non siano mai accaduti... lo vorrei tanto, è l'unica cosa che voglio ora... ma dovrebbe morire un'altra persona ed io non ce la posso fare ad uccidere qualcuno, non dopo stanotte... e se poi non fosse vero niente? Se Alistair ci avesse ingannati tutti... se ci avesse usati per i suoi scopi... Alistair non mi aveva detto cosa sarebbe accaduto ai miei amici, e lui lo sapeva... sì l'ha sempre saputo... maledetto... no è meglio lasciare stare, quel ch'è fatto è fatto, dovrò trovare il modo di far sparire il coltello ed uscire sana e salva da questo incubo... effettivamente il piano di Sam è il sistema migliore per salvarmi da questa situazione, potrebbe anche fornirmi un alibi e poi la mia famiglia è ricca e potente e lui avrebbe tutto da guadagnare nell'aiutarmi. Potrei coinvolgere anche Ray non mi sembra il tipo che si fa troppi scrupoli quando c'è di mezzo del denaro... sì faro così."
La mano di Madeline si allontana lentamente dal coltello nella tasca del suo abito.
"Ok Sam" esordisce la donna con un tono insolitamente sicuro, "dammi una penna ed il tuo contratto di compravendita: ti cedo questa dannata casa e tutti gli orrori che contiene, sono tuoi ora!"

18 - CONVERGENZA D'INTENTI

"Il mio piano è ancora valido, anzi lo è più di prima!" esclama Sam con determinazione "Avete visto che casino c'è in questa casa? Come lo spiegheremo alle autorità? Gente sciolta come il burro fuso, un tizio ucciso con due colpi di pistola ma non si sa da chi e poi c'è il pezzo forte che abbiamo chiuso giù in cantina! Rifletteteci: un bell'incendio è l'unico modo per sistemare tutto, le fiamme faranno sparire sia le schifezze disseminate qua dentro sia le prove di un nostro coinvolgimento nella faccenda. Credetemi ne usciremo candidi come delle vergini!"
Il discorso di Sam accende l'interesse di Madeline che dopo essersi ripresa dal ritrovamento del cadavere di Rose, sta pensando a come salvarsi dalla terribile situazione in cui si ritrova. Quelle parole stanno però involontariamente risvegliando altri ricordi nella mente della donna.
"Ricordo che Alistair una volta mi aveva chiesto se ero mai stata con un uomo, intendendo fisicamente, sono subito arrossita e mi sono sentita offesa per quella domanda così impertinente. Ad un'altra persona avrei tirato un schiaffo in faccia, ma con Alistair era diverso, non avrei mai potuto. Gli risposi di no, quasi vergognandomene, come se la cosa potesse fargli perdere qualsiasi interesse nei miei confronti. Invece mi sorrise soddisfatto, anzi da allora mi volle sempre accanto a sé anticipandomi che avrei avuto un ruolo fondamentale nel rito che si sarebbe compiuto questa notte. Io subito non capii ma... mi ricordo che stasera mentre stavamo celebrando il rito, prima di uccidere Rose mi ha sussurrato qualcosa guardandomi negli occhi... ma cosa? Se solo riuscissi a ricordare..."
Madeline scuote il capo, la sua mente cerca di rivivere quegli istanti terribili, anche se quel che resta della sua sanità mentale le implora di non continuare, ma è ormai troppo tardi: l'ultimo paravento che nascondeva la verità è caduto. Madeline ricorda i sussurri di Alistair, e ciò che la sua memoria restituisce è pura follia. Le parole dell'uomo tornano dall'oblio per tormentarla e tentarla: "Ora deve morire un uomo, poi tu ti taglierai i palmi delle mani e la dea Shub Niggurat, il nero capro dei boschi dai mille cuccioli, tornerà in terra a possedere la vergine... a possedere te Madeline!”
"Il rito, non è stato portato a termine a causa della morte di Alistair ma ciò non significa che sia spezzato" intuisce Madeline, "è solo sospeso: se ora morisse un uomo ed io mi tagliassi i palmi delle mani il rito si completerebbe ed io ospiterei dentro di me la dea di cui mi parlava Alistair!"
La consapevolezza del significato di quest'ultima rivelazione investe Madeline come uno schiaffo, lasciandola interdetta e confusa: "far rivivere una divinità in me... diventare una dea io stessa...non... ci avevo mai pensato... non so... quante cose potrei fare...".
La mano della donna tocca il contenuto della blusa del suo abito: il coltello rituale usato per uccidere Rose è sempre lì dove lei l'ha nascosto, quando è fuggita in preda al panico dalla camera del sacrificio dopo la morte di Alistair finendo per incontrare Ray e Sam. Madeline non aveva avuto il tempo di ragionare e valutare la situazione, aveva agito d'istinto prendendo con sé quell'arma: magari l'avrebbe usata per difendersi, o forse voleva già farla sparire alla prima buona occasione.
Il tempo si ferma mentre la donna valuta il da farsi "Se fossi un dio potrei far sì che gli eventi di stanotte non siano mai accaduti... lo vorrei tanto, è l'unica cosa che voglio ora... ma dovrebbe morire un'altra persona ed io non ce la posso fare ad uccidere qualcuno, non dopo stanotte... e se poi non fosse vero niente? Se Alistair ci avesse ingannati tutti... se ci avesse usati per i suoi scopi... Alistair non mi aveva detto cosa sarebbe accaduto ai miei amici, e lui lo sapeva... sì l'ha sempre saputo... maledetto... no è meglio lasciare stare, quel ch'è fatto è fatto, dovrò trovare il modo di far sparire il coltello ed uscire sana e salva da questo incubo... effettivamente il piano di Sam è il sistema migliore per salvarmi da questa situazione, potrebbe anche fornirmi un alibi e poi la mia famiglia è ricca e potente e lui avrebbe tutto da guadagnare nell'aiutarmi. Potrei coinvolgere anche Ray non mi sembra il tipo che si fa troppi scrupoli quando c'è di mezzo del denaro... sì faro così."
La mano di Madeline si allontana lentamente dal coltello nella tasca del suo abito.
"Ok Sam" esordisce la donna con un tono insolitamente sicuro, "dammi una penna ed il tuo contratto di compravendita: ti cedo questa dannata casa e tutti gli orrori che contiene, sono tuoi ora!"

9 commenti:

rocco ha detto...

oh, una compravendita! tutto mi sarei immaginato in questo casino ma una compravendita...da agente immobiliare mi sento commosso...anche se un po' mi dispiace che non abbia prevalso la sete di potere assoluto...(vuoi vedere che stavolta sopravvivono tutti?)

Mr. Mist ha detto...

Grande dolore, casino e sofferenza possono scaturire da una compravendita immobiliare, te lo dice uuno che sta cercando di comprare casa! ;)

Nicholas ha detto...

@rocco allora saresti fiero di Sam, l'ha acquistata a 1/10 del valore reale.
Anche se era per una truffa assicurativa :P

andrea ha detto...

Ah, la cara vecchia tentazione del supremo potere... brava Madeline, che ha resistito!

Comunque mi fa sorridere l'idea che il primo metodo che viene in mente a tutti per risolvere un problema comprende sempre l'uso del fuoco. C'è della piromania in ognuno di noi, vero?

Rocco, ti ricorda qualcosa? =P

Ale ha detto...

Tutti hanno bruciato almeno una taverna nella loro prima campagna di D&D ! :D

Mr. Mist ha detto...

Vero!

rocco ha detto...

@andrea :è il sempiterno fascino del focolare...(un retaggio dell'età della pietra forse?)comunque vanno forte anche le esplosioni!(avendo il materiale necessario...), qui abbiamo tanto gas e una bella casa piena di legno...IL TOP!

jamila ha detto...

Ma... no. Col mio gruppo mai taverne a fuoco.
Qualche bella rissa però sì

Mr. Mist ha detto...

Sì anche risse, tante, poi è capitato che la rissa sia degenerata e la taverna sia stata incendiata!