La marcia riprende.
Per tutto il pomeriggio il gruppo segue la larga strada fino a che appaiono in lontananza gli edifici di Campulung.
Le strutture appaiono scure nel candore della neve.
Tetti sfondati, mura annerite e case crollate testimoniano i pesanti bombardamenti subiti sul finire della guerra.
La colonna procede.
Dopo alcuni minuti, al centro della strada, appare un grosso cratere, dalla neve spuntano le alette di coda di  una bomba aerea da 200 kg, inesplosa.
Il gruppo la sorpassa.
Un paio di kilometri dopo, facendo attenzione alla segnaletica arrugginita, viene individuata la strada che taglia fuori il centro della città.
Il gruppo devia.
Mentre il convoglio avanza a passo d’uomo, Heinz lo precede di qualche centinaio di metri per individuare eventuali minacce.
La strada attraversa alcune aree residenziali scarsamente edificate, piccole case e baracche, i pochi morti presenti si muovono lenti e il gruppo li supera senza problemi.
Quindi davanti a loro appaiono alcuni condomini alti una decina di piani.
Uno è crollato a causa delle bombe ma altri 3 svettano ai due lati della strada.
Heinz fa ampi cenni e il convoglio si ferma.
Si ricongiunge al gruppo.
“Un posto ottimo per un agguato” dice.
“Già” risponde Klaus, prende il binocolo e osserva i palazzi con attenzione.
Alla base individua subito i resti di un carro armato Tiger inclinato su un fianco ma con gli sportelli ancora chiusi.
Controlla i piani più alti.
Un luccichio attira la sua attenzione.
Alcuni bagliori, il sole che si riflette su qualcosa.
Segnali.
Sposta veloce la visuale verso Campulung.
Una serie di bagliori proviene dalla città, da un edificio poco lontano dal ponte che attraversa il fiume.
Merda.
“Ci hanno visto!”.

60 - CAMPULUNG

La marcia riprende.
Per tutto il pomeriggio il gruppo segue la larga strada fino a che appaiono in lontananza gli edifici di Campulung.
Le strutture appaiono scure nel candore della neve.
Tetti sfondati, mura annerite e case crollate testimoniano i pesanti bombardamenti subiti sul finire della guerra.
La colonna procede.
Dopo alcuni minuti, al centro della strada, appare un grosso cratere, dalla neve spuntano le alette di coda di  una bomba aerea da 200 kg, inesplosa.
Il gruppo la sorpassa.
Un paio di kilometri dopo, facendo attenzione alla segnaletica arrugginita, viene individuata la strada che taglia fuori il centro della città.
Il gruppo devia.
Mentre il convoglio avanza a passo d’uomo, Heinz lo precede di qualche centinaio di metri per individuare eventuali minacce.
La strada attraversa alcune aree residenziali scarsamente edificate, piccole case e baracche, i pochi morti presenti si muovono lenti e il gruppo li supera senza problemi.
Quindi davanti a loro appaiono alcuni condomini alti una decina di piani.
Uno è crollato a causa delle bombe ma altri 3 svettano ai due lati della strada.
Heinz fa ampi cenni e il convoglio si ferma.
Si ricongiunge al gruppo.
“Un posto ottimo per un agguato” dice.
“Già” risponde Klaus, prende il binocolo e osserva i palazzi con attenzione.
Alla base individua subito i resti di un carro armato Tiger inclinato su un fianco ma con gli sportelli ancora chiusi.
Controlla i piani più alti.
Un luccichio attira la sua attenzione.
Alcuni bagliori, il sole che si riflette su qualcosa.
Segnali.
Sposta veloce la visuale verso Campulung.
Una serie di bagliori proviene dalla città, da un edificio poco lontano dal ponte che attraversa il fiume.
Merda.
“Ci hanno visto!”.

5 commenti:

rocco ha detto...

per curiosità...un sistema di allerta del genere, in cui da un palazzo si inviano segnali luminosi ad un altro edificio in città (probabilmente per richiedere rinforzi per un attacco) presuppongono una intelligenza superiore a quella normale dei morti presenti nell'ambientazione...devono essere vivi questi, no?

Nicholas ha detto...

Di norma si, nel senso che i pg hanno subito capito che potevano essere i banditi che occupano Campulung.
Esistono in SR dei morti senzienti ma sono molto rari e sono solitari (e non si preoccupano di fare segnali).

Qui la mappa della marcia
https://goo.gl/fN6bHt

Mr. Mist ha detto...

Mi sa che la breve parentesi delle trattative diplomatiche è terminata definitivamente!

Nicholas ha detto...

Le grandi città sono sempre luoghi pericolosi, una delle scelte strategiche ricorrenti nel gioco era: evitiamo la città perchè è pericolosa o la esploriamo alla ricerca di rifornimenti?
Qui hanno deciso di tagliare perchè avevano ancora benzina e cibo e diversi feriti e quindi hanno preferito cercare di evitare scontri diretti.

andrea ha detto...

Il Tiger con gli sportelli chiusi è un must! =D

Certo che si sono infilati proprio in una bella situazione, due potenziali fronti e movimento praticamente in campo aperto. Vedremo come va a finire (e soprattutto quanti morti ci saranno).