Per tutto il giorno il gruppo avanza mentre i pochi cartelli rugginosi segnano l’avvicinarsi di Curtea de Arges.
Verso mezzogiorno iniziano ad apparire in lontananza alcune case.
Il capitano fa fermare il convoglio e osserva la città con il suo binocolo.
Molti edifici sono crollati e ci sono i segni di bombardamenti e incendi sui muri anneriti.
Le uniche strutture che spiccano sopra le altre sono il campanile di una cattedrale, alcune ciminiere e un’antenna radio.

Sposta lo sguardo lungo il fiume seguendo il corso d’acqua e la ferrovia che corre parallela al greto.
La stazione è ancora in piedi, due lunghi treni arrugginiti occupano le banchine, una bandiera sbiadita del III Reich sventola solitaria sulla facciata.
Il suo sguardo scorre seguendo il fiume fino a un ponte che permette l’accesso alla città dalla posizione in cui sono loro.
Il ponte è stato bombardato, una campata è crollata portandosi dietro parte della strada, a metà circa la carreggiata si riduce a una sola corsia pericolante.
Poco oltre inizia la città, alcuni morti si stanno muovendo lenti tra le case, in direzione del gruppo.
Ripone il binocolo.
“Stanno arrivando dei morti”.
“Quanti?” chiede Klaus.
“Una trentina, la cosa migliore è affrontarli sul ponte”.
Otto si gira verso i soldati.
“Raggiungiamo il ponte, liberiamo il punto più stretto dalla neve, posizioniamo il cassone del trattore a bloccare l’accesso e affrontiamo i morti li prima di proseguire.
Preparate alcune molotov”.
I soldati si sparpagliano per eseguire gli ordini.

70 - CURTEA DE ARGES

Per tutto il giorno il gruppo avanza mentre i pochi cartelli rugginosi segnano l’avvicinarsi di Curtea de Arges.
Verso mezzogiorno iniziano ad apparire in lontananza alcune case.
Il capitano fa fermare il convoglio e osserva la città con il suo binocolo.
Molti edifici sono crollati e ci sono i segni di bombardamenti e incendi sui muri anneriti.
Le uniche strutture che spiccano sopra le altre sono il campanile di una cattedrale, alcune ciminiere e un’antenna radio.

Sposta lo sguardo lungo il fiume seguendo il corso d’acqua e la ferrovia che corre parallela al greto.
La stazione è ancora in piedi, due lunghi treni arrugginiti occupano le banchine, una bandiera sbiadita del III Reich sventola solitaria sulla facciata.
Il suo sguardo scorre seguendo il fiume fino a un ponte che permette l’accesso alla città dalla posizione in cui sono loro.
Il ponte è stato bombardato, una campata è crollata portandosi dietro parte della strada, a metà circa la carreggiata si riduce a una sola corsia pericolante.
Poco oltre inizia la città, alcuni morti si stanno muovendo lenti tra le case, in direzione del gruppo.
Ripone il binocolo.
“Stanno arrivando dei morti”.
“Quanti?” chiede Klaus.
“Una trentina, la cosa migliore è affrontarli sul ponte”.
Otto si gira verso i soldati.
“Raggiungiamo il ponte, liberiamo il punto più stretto dalla neve, posizioniamo il cassone del trattore a bloccare l’accesso e affrontiamo i morti li prima di proseguire.
Preparate alcune molotov”.
I soldati si sparpagliano per eseguire gli ordini.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

L'antenna radio mi ha incuriosito, nessuno ha pensato di controllare che fosse utilizzabile per poi usarla per contattre il resto della colonna del Generale Balck?

andrea ha detto...

Più che altro... è ancora in piedi. Se è funzionante, forse c'è qualcun altro in città.

Nicholas ha detto...

Il marconista in realtà riceveva a singhiozzo qualche comunicazione, però l'antenna ha incuriosito un po' tutti.
Non spoilero nulla ma Curtea di Argers sono successe molte cose che hanno condizionato poi il resto della missione.


Ecco qua la mappa
https://goo.gl/y4pqT6

Mr. Mist ha detto...

Hai ragione Andrea altra cosa che mi ha incuriosito è l'edificio con la bandiera del Raich ancora su!