“Una storia?” chiede Otto incredulo.
“Si una specie di leggenda”.
“E cosa racconta?”
Varga cambia posizione sul giaciglio, mentre anche gli altri soldati tedeschi si avvicinano cercando di ascoltare le sue parole.
“Pare che quando questa cattedrale venne edificata, molto tempo fa, ogni notte le parti costruite crollassero costringendo a rifare il lavoro ogni mattina.
Una notte l’architetto sognò che l’unico modo per evitare che la cattedrale crollasse fosse murare al suo interno la plrima donna, moglie o sorella, che il giorno dopo fosse arrivata per portare il pranzo al proprio marito o fratello.
L’architetto riferì del sogno ai carpentieri e ai muratori e tutti accettarono di compiere tale efferato gesto, convinti che un'opera di così grande valore ed importanza necessitasse anche un grande sacrificio.”
“Ma in che stronzate credono questi subumani?” chiede qualcuno da dietro.
Untermenschen la parola colpisce Varga come un pugno.
Stringe i denti.
“Silenzio!” ordina Otto “vai avanti con il racconto”.
Varga fa un lungo respiro, poi ricomincia a raccontare.
“Il giorno seguente c'era frenesia in attesa della prima donna che sarebbe arrivata.
Ad un certo punto l’architetto, da lontano, riconobbe la propria moglie incinta.”
Varga si interrompe per un momento, quindi riprende.
“La moglie dell’architetto, fu l'unica quel giorno a portare il pranzo perché gli altri si erano premurati di avvisare le proprie mogli o sorelle di non presentarsi.
A questo punto l’architetto non potè tirarsi indietro, la donna venne quindi murata all'interno dell'edificio ed il giorno successivo la chiesa era ancora in piedi.”
“Che cazzo di storia” commenta qualcuno.
“Stupidi romeni” risponde un altro.
“Non è ancora finita” dice Varga.
I soldati si zittiscono e lo guardano in attesa.

“Negru Vodă, colui che aveva commissionato l’opera, felice per la bellezza della cattedrale decise che nessun altro edificio così bello avrebbe mai dovuto essere costruito e diede ordine ai lavoratori di togliere l’impalcatura mentre l’architetto era ancora sul tetto a rifinire la cupola, imprigionandolo a trenta metri da terra.
Ma l’architetto non si diede per vinto e provò a salvarsi costruendo delle ali con del legname rimasto.
Quando, una notte, provò a lanciarsi le ali non funzionarono, precipitò poco distante e morì.
La leggenda si conclude dicendo che, commossa per il gesto ed addolorata per quello che era accaduto, la terra stessa fece spuntare un filo di acqua, una lacrima nel punto dove cadde l’architetto e da quel giorno, in quel punto, si trova una fontana”.
Cala il silenzio.
Fuori il vento sibila, colpi secchi rimbombano di tanto in tanto sulle pareti di lamiera.

“Tutto qui? Una leggenda? Io speravo sapesse qualcosa di utile” commenta Otto.
“La fontana c’è ancora” dice Klaus “è ancora li nella piazza e mi sembra che ci fosse acqua dentro”.
“C’è qualcosa di più grave capitano” continua Varga “Kovacs e gli altri ungheresi pensano che questo gruppo sia stato maledetto, per questo i morti non ci danno tregua,  e sono convinti che l’unico modo per scacciare la maledizione è bere l’acqua sacra della fontana”.
Otto sta per ribattere quando, da dietro, si alza la voce di Heinz.
“Non è quella la cosa più grave, la cosa più grave è che se qualcuno è stato murato vivo nella cattedrale, dopo il Risveglio e i bombardamenti è uscito da quel luogo”.
Un colpo secco sulla porta del magazzino fa girare tutti di scatto.
I soldati trattengono il fiato per alcun secondi.
Fuori la tempesta di neve continua a imperversare mentre le parole del soldato scelto tingono di luce sinistra il misterioso comportamento dei morti nella piazza della cattedrale.

80 - LA LEGGENDA DELLA CATTEDRALE

“Una storia?” chiede Otto incredulo.
“Si una specie di leggenda”.
“E cosa racconta?”
Varga cambia posizione sul giaciglio, mentre anche gli altri soldati tedeschi si avvicinano cercando di ascoltare le sue parole.
“Pare che quando questa cattedrale venne edificata, molto tempo fa, ogni notte le parti costruite crollassero costringendo a rifare il lavoro ogni mattina.
Una notte l’architetto sognò che l’unico modo per evitare che la cattedrale crollasse fosse murare al suo interno la plrima donna, moglie o sorella, che il giorno dopo fosse arrivata per portare il pranzo al proprio marito o fratello.
L’architetto riferì del sogno ai carpentieri e ai muratori e tutti accettarono di compiere tale efferato gesto, convinti che un'opera di così grande valore ed importanza necessitasse anche un grande sacrificio.”
“Ma in che stronzate credono questi subumani?” chiede qualcuno da dietro.
Untermenschen la parola colpisce Varga come un pugno.
Stringe i denti.
“Silenzio!” ordina Otto “vai avanti con il racconto”.
Varga fa un lungo respiro, poi ricomincia a raccontare.
“Il giorno seguente c'era frenesia in attesa della prima donna che sarebbe arrivata.
Ad un certo punto l’architetto, da lontano, riconobbe la propria moglie incinta.”
Varga si interrompe per un momento, quindi riprende.
“La moglie dell’architetto, fu l'unica quel giorno a portare il pranzo perché gli altri si erano premurati di avvisare le proprie mogli o sorelle di non presentarsi.
A questo punto l’architetto non potè tirarsi indietro, la donna venne quindi murata all'interno dell'edificio ed il giorno successivo la chiesa era ancora in piedi.”
“Che cazzo di storia” commenta qualcuno.
“Stupidi romeni” risponde un altro.
“Non è ancora finita” dice Varga.
I soldati si zittiscono e lo guardano in attesa.

“Negru Vodă, colui che aveva commissionato l’opera, felice per la bellezza della cattedrale decise che nessun altro edificio così bello avrebbe mai dovuto essere costruito e diede ordine ai lavoratori di togliere l’impalcatura mentre l’architetto era ancora sul tetto a rifinire la cupola, imprigionandolo a trenta metri da terra.
Ma l’architetto non si diede per vinto e provò a salvarsi costruendo delle ali con del legname rimasto.
Quando, una notte, provò a lanciarsi le ali non funzionarono, precipitò poco distante e morì.
La leggenda si conclude dicendo che, commossa per il gesto ed addolorata per quello che era accaduto, la terra stessa fece spuntare un filo di acqua, una lacrima nel punto dove cadde l’architetto e da quel giorno, in quel punto, si trova una fontana”.
Cala il silenzio.
Fuori il vento sibila, colpi secchi rimbombano di tanto in tanto sulle pareti di lamiera.

“Tutto qui? Una leggenda? Io speravo sapesse qualcosa di utile” commenta Otto.
“La fontana c’è ancora” dice Klaus “è ancora li nella piazza e mi sembra che ci fosse acqua dentro”.
“C’è qualcosa di più grave capitano” continua Varga “Kovacs e gli altri ungheresi pensano che questo gruppo sia stato maledetto, per questo i morti non ci danno tregua,  e sono convinti che l’unico modo per scacciare la maledizione è bere l’acqua sacra della fontana”.
Otto sta per ribattere quando, da dietro, si alza la voce di Heinz.
“Non è quella la cosa più grave, la cosa più grave è che se qualcuno è stato murato vivo nella cattedrale, dopo il Risveglio e i bombardamenti è uscito da quel luogo”.
Un colpo secco sulla porta del magazzino fa girare tutti di scatto.
I soldati trattengono il fiato per alcun secondi.
Fuori la tempesta di neve continua a imperversare mentre le parole del soldato scelto tingono di luce sinistra il misterioso comportamento dei morti nella piazza della cattedrale.

6 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Dievi punti a Klaus ed al suo ragionamento! Questa leggenda mi ricorda una storia che ho letto su in fumetto anche lì per tenere in piedi un ponte in Serbia si murava dentro una persona che forse era già non morto. Grandi anche i lavoratori della cattedrale: tutti d'accordo per sacrificare una donna, poi però avvertono le loro donne di non venire, superstiziosi sì, scemi no!��

Nicholas ha detto...

I punti sono per heinz, è lui quello del "ci sono storie nel reich...".
La storia tra l'altro è una leggenda esistente, l'ho presa di peso da Wikipedia.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Curtea_de_Arge%C8%99

Ale ha detto...

Bella leggenda, mi ha appena fatto venire in mente una succoso spunto per un'avventura a d&d. I miei giocatori non ne saranno felici...

Anonimo ha detto...

Oppure lo saranno molto :D

andrea ha detto...

Leggenda terribile e ottimo spunto! =O

Nicholas ha detto...

Mentre cercavo info sulle varie città non credevo ai miei occhi, tutto ciò era bellissimo!

PS
Anonimo sopra sono io, non so perchè non mi ha loggato.