Il mattino dopo il capitano Otto ordina un’esplorazione all’officina meccanica osservata il giorno prima dal campanile.
“Verranno Racz e Varga, come soldati verranno Klaus, Wolf e i soldati scelti Heinz e Juhazs” i soldati chiamati iniziano a prendere le loro cose.
“Kovacs avrà il comando fino al mio ritorno, prenderemo il camion voi terrete la mitragliatrice nel caso di attacchi”.
Dopo che tutti sono saliti, Klaus fa partire il pesante camion militare, esce dal magazzino e avanza nella neve.
La strada fino all’area industriale sorpassa alcune basse case in muratura, i pochi morti si girano attirati dalla presenza di vivi ma vengono lasciati indietro.
La zona  industriale invece è deserta.
Il camion passa a fianco a due stabilimenti bombardati di cui rimangono solo muri distrutti e travi metalliche che si fanno strada tra i tetti crollati.
Il pilota guida il mezzo intorno alla struttura.
Dalla neve affiorano i resti di fortificazioni fatte con sacchi di sabbia e filo spinato.
“Non vedo altre entrate”.
“Controllate dalle finestre” ordina Otto.
I due soldati scelti balzano a terra e si dividono a controllare dalle varie inferriate.
Dentro ci sono i resti di alcuni mezzi militari smontati, pile di copertoni, attrezzi, un paio di carriponte.
“Libero!”
“Libero!”
I due tornano sul camion.
Il pilota parcheggia il camion nel cortile antistante all’entrata, anche qui ci sono alcuni veicoli militari smontati.
La pesante porta di ferro è bloccata e inoltre chiusa con una spessa catena aggiuntiva.
“Se non altro siamo sicuri che nessuno sia entrato qui” commenta Otto.
Varga si fa a avanti e prova a controllare la serratura.
Quindi scuote la testa.
“Non posso aprirla”.
“È troppo spessa per la mia accetta” commenta Klaus.
“Fatevi da parte che ho la chiave universale del Reich” dice Heinz tirando fuori una bomba a mano dallo zaino.
La pianta a terra, toglie la sicura e corre.
Pochi secondi e un’esplosione getta in aria neve e detriti.
Quando il fumo si dirada le due ante della porta di ferro sono spalancate e deformate.
“Andiamo!”
I soldati irrompono all’interno.
“Niente morti!”
“Nemmeno qui!”
“Bene” commenta il capitano “Klaus tu vai sul tetto a controllare la zona, Varga chiama Racz e digli di controllare i mezzi, tutti gli altri setaccino questo luogo!”.
Gli uomini si sparpagliano eseguire gli ordini.

81 - L'OFFICINA MECCANICA

Il mattino dopo il capitano Otto ordina un’esplorazione all’officina meccanica osservata il giorno prima dal campanile.
“Verranno Racz e Varga, come soldati verranno Klaus, Wolf e i soldati scelti Heinz e Juhazs” i soldati chiamati iniziano a prendere le loro cose.
“Kovacs avrà il comando fino al mio ritorno, prenderemo il camion voi terrete la mitragliatrice nel caso di attacchi”.
Dopo che tutti sono saliti, Klaus fa partire il pesante camion militare, esce dal magazzino e avanza nella neve.
La strada fino all’area industriale sorpassa alcune basse case in muratura, i pochi morti si girano attirati dalla presenza di vivi ma vengono lasciati indietro.
La zona  industriale invece è deserta.
Il camion passa a fianco a due stabilimenti bombardati di cui rimangono solo muri distrutti e travi metalliche che si fanno strada tra i tetti crollati.
Il pilota guida il mezzo intorno alla struttura.
Dalla neve affiorano i resti di fortificazioni fatte con sacchi di sabbia e filo spinato.
“Non vedo altre entrate”.
“Controllate dalle finestre” ordina Otto.
I due soldati scelti balzano a terra e si dividono a controllare dalle varie inferriate.
Dentro ci sono i resti di alcuni mezzi militari smontati, pile di copertoni, attrezzi, un paio di carriponte.
“Libero!”
“Libero!”
I due tornano sul camion.
Il pilota parcheggia il camion nel cortile antistante all’entrata, anche qui ci sono alcuni veicoli militari smontati.
La pesante porta di ferro è bloccata e inoltre chiusa con una spessa catena aggiuntiva.
“Se non altro siamo sicuri che nessuno sia entrato qui” commenta Otto.
Varga si fa a avanti e prova a controllare la serratura.
Quindi scuote la testa.
“Non posso aprirla”.
“È troppo spessa per la mia accetta” commenta Klaus.
“Fatevi da parte che ho la chiave universale del Reich” dice Heinz tirando fuori una bomba a mano dallo zaino.
La pianta a terra, toglie la sicura e corre.
Pochi secondi e un’esplosione getta in aria neve e detriti.
Quando il fumo si dirada le due ante della porta di ferro sono spalancate e deformate.
“Andiamo!”
I soldati irrompono all’interno.
“Niente morti!”
“Nemmeno qui!”
“Bene” commenta il capitano “Klaus tu vai sul tetto a controllare la zona, Varga chiama Racz e digli di controllare i mezzi, tutti gli altri setaccino questo luogo!”.
Gli uomini si sparpagliano eseguire gli ordini.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Un magazzino non depredato, forse la fortuna ha iniziato a girare!

Nicholas ha detto...

La chiave universale del Reich è stata molto divertente.

andrea ha detto...

Mi ha fatto piegare dal ridere =D

Comunque l'esplosione si sarà sentita a chilometri di distanza... mi sa che tra breve arriveranno morti a profusione!