La gamba gli duole ma il peggio è quando si sveglia e sente ancora di averla.
Da fuori vengono pochi suoni, neve schiacciata sotto passi leggeri, qualche rumore dal tetto.
I morti sono arrivati da qualche ora, si aggirano famelici tra i resti dei camion nel cortile, cercano un’entrata mal protetta.
Le ore si trascinano lente accompagnate solo dal ronzare del generatore.
Poi un altro suono.
Confuso, flebile anche nella quiete notturna.
Un organo? Un organo che suona!?
Un brivido corre lungo la schiena del marconista.
Stringe le manopole della mitragliatrice fino sbiancarsi le nocche e osserva l’apertura oltre la quale la neve bianca brilla sotto i raggi della luna.
Commenti
Solo il marconista ha sentito questa musica, al mattino nessuno degli altri soldati di guardia ha sentito nulla di strano.
Stavo ragionando mentre leggevo i vari commenti, ma in una situazione in cui i morti tornano a tormentare i vivi, qual'è la spiegazione più "plausibile"? Il vento che soffiando sulle canne dell'organo produce dei suoni? Un morto più o meno senziente che lo suona? Il marconista a cui inziano a cedere i nervi?
Alla fine io credo che una vale l'altra conviene sperare che sia la meno inquietante!