
Si alza dal duro, freddo pavimento di pietra.
Fa per appoggiarsi ma ricade malamente.
Dannazione pensa guardandosi il braccio amputato.
Sul fondo dell’officina un vecchio camion dell’esercito romeno emette nuvole di fumo azzurrino mentre il motore si scalda.
Alla guida c’è Klaus mentre Racz controlla il cofano aperto.
Il giovane ungherese alza il pollice e Klaus spegne il motore.
Il capitano si avvicina ai due.
“Funziona! Con questo potremmo muoverci tutti su mezzi e lasciare indietro i morti” commenta Klaus di buon umore.
“Ottimo, finalmente una buona notizia”.
Il campo viene smontato.
Mentre il gruppo si prepara, Heinz compie una ricognizione all’esterno constatando che i morti si sono aggirati tutta la notte intorno al magazzino,
Il marconista è alla sua radio cercando di comunicare con la colonna prima di partire, il capitano controlla le sue mappe e gli appunti dell’esplorazione in città di due giorni addietro.
“Il nostro obiettivo è Ramnicu Valcea, abbiamo visto una strada che esce dalla città quando siamo saliti sul campanile, era abbastanza sgombra, una volta raggiunta Ramnicu Valcea da li possiamo seguire la ferrovia che attraversa le montagne, con un po’ di fortuna troveremo un valico intatto” dice Otto a Klaus e Kovacs.
“Capitano!”
Le teste si girano.
Il marconista è in piedi fuori dal camion.
“Che succede?”
“Ho ricevuto un SOS”.
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Questa volta è stato un segnale del tutto inaspettato.
A Courtea de Arges sono state prese molte decisioni, da molti personaggi, che hanno influenzato grandemente i successivi eventi della colonna.