Sotto i soldati stanno buttando i resti dei morti su quelli che stanno ancora bruciando e aspettano che gli arti e i tronchi si consumino fino alle ossa.
Un fumo nero, acre e grasso riempie l’aria.
“Bene, andiamo a vedere cosa nascondevano in questo bunker” ordina Otto.
I tedeschi entrano accendendo le torce elettriche.
Oltre la porta c’è un ampio spazio in cemento rinforzato.
Letti e brandine di metallo sono rovesciati un po’ ovunque.
Ci sono scansie con medicinali ancora intatti, bende, cibo in scatola e anche alcune taniche di gasolio per un generatore di emergenza.
Otto osserva i ripiani ordinati e intatti.

Devono essersi nascosti qui quasi subito, ma qualcuno è morto e in breve c’è stato un massacro.
Si guarda intorno.
Non sapevano come affrontare i morti. Non avevano possibilità.
“Uomini raccogliete tutto il materiale utile e caricatelo sui camion” ordina.
Raccoglie da terra un caricatore di una luger vuoto.
Tutti abbiamo perso la testa durante il Risveglio, tutti abbiamo fatto qualsiasi cosa pur di sopravvivere.
Pochi minuti dopo il convoglio riparte, Otto da ordine di dirigersi verso le colline da cui sono arrivati.
“Ci ritiriamo capitano?” chiede Klaus.
“Passeremo la notte fuori dalla città, siamo troppo vulnerabili in un territorio che non conosciamo, domani troveremo il modo di raggiungere le montagne”.

104 - IL BUNKER

Sotto i soldati stanno buttando i resti dei morti su quelli che stanno ancora bruciando e aspettano che gli arti e i tronchi si consumino fino alle ossa.
Un fumo nero, acre e grasso riempie l’aria.
“Bene, andiamo a vedere cosa nascondevano in questo bunker” ordina Otto.
I tedeschi entrano accendendo le torce elettriche.
Oltre la porta c’è un ampio spazio in cemento rinforzato.
Letti e brandine di metallo sono rovesciati un po’ ovunque.
Ci sono scansie con medicinali ancora intatti, bende, cibo in scatola e anche alcune taniche di gasolio per un generatore di emergenza.
Otto osserva i ripiani ordinati e intatti.

Devono essersi nascosti qui quasi subito, ma qualcuno è morto e in breve c’è stato un massacro.
Si guarda intorno.
Non sapevano come affrontare i morti. Non avevano possibilità.
“Uomini raccogliete tutto il materiale utile e caricatelo sui camion” ordina.
Raccoglie da terra un caricatore di una luger vuoto.
Tutti abbiamo perso la testa durante il Risveglio, tutti abbiamo fatto qualsiasi cosa pur di sopravvivere.
Pochi minuti dopo il convoglio riparte, Otto da ordine di dirigersi verso le colline da cui sono arrivati.
“Ci ritiriamo capitano?” chiede Klaus.
“Passeremo la notte fuori dalla città, siamo troppo vulnerabili in un territorio che non conosciamo, domani troveremo il modo di raggiungere le montagne”.

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Al giorno d'oggi con tutti i film sugli zombie e affini che circolano, tutti saprebbero, o crederebbero di sapere, come gestire un'apocalisse del genere, nel '44 invece...
A questo punto dell'avventura, dopo la morte di Marcus, c'era ancora chi voleva mettersi in pista per una missione di salvataggio?

Nicholas ha detto...

No, e cmq senza Marcus nessuno riusciva a far funzionare la radio, quindi la missione diventava praticamente impossibile senza riuscire a contattare il gruppo di Pitesti.
È diventato anche più difficile il ricongiungimento visto che almeno prima a sprazzi Marcus riusciva a dare la posizione della colonna principale.

Anyway il Risveglio ha fatto rivivere TUTTI i morti nello stesso momento, e i morti di SR sono molto ostici, di conseguenza quasi tutti gli stati sono collassati.
Questo piccolo bunker non aveva cmq chance.

andrea ha detto...

Effettivamente, i morti di Sine Requie sono dannatamente difficili da eliminare.
Sotto certi aspetti preferisco giocare a Ultima Forsan =P