Sono passati tre giorni dal giorno dell’incidente, ma Sara è ancora indispettita per il presunto sgarbo di Franco.
La sera a casa di lei, i due cenano senza fame.
– Te l’ho già detto Sara, e mi sono già scusato un centinaio di volte. Sarà per via delle pratiche per il divorzio, ma ultimamente mi sento parecchio stanco e stressato, e purtroppo la cosa mi sta giocando dei brutti scherzi.
Sara fa spallucce infilzando un paio di zucchine, come a intendere che è acqua passata, ma il broncio sul suo volto dice l’esatto contrario.
– Comunque hanno usato delle foto orribili per quel pezzo. Ne ho parlato ieri con Giovanni, e dirla tutta ha liquidato la cosa velocemente,  era un pezzo di poco conto e l’ha assegnato a Federico.
– Se mi avessi chiamato non sarebbe stato un articolo da nulla, e probabilmente avrebbero usato foto migliori! ¬– risponde stizzita Sara – Quell’imbecille di Giovanni non ha ancora capito che è la cronaca locale che tiene in piedi il quotidiano, e lui cosa fa? Appioppa questi articoli ad uno dei peggiori redattori del giornale!
Sara molla le posate nel piatto e si alza.
– Esco a fumare una sigaretta, tu sparecchia per favore.
Franco scuote la testa, valle a capire le donne. Sara è impulsiva e focosa, ed è questo quello che gli piace di lei. Ma il rovescio della medaglia sono queste reazioni sproporzionate ed eccessive.
Raccoglie meccanicamente gli avanzi perso nei suoi pensieri.
Il giudizio di Sara riguardo a Giovanni gli rimbomba nella mente. Il capo non è uno stupido sa benissimo che la cronaca locale conta nell’economia della testata.
Possibile che abbia intenzionalmente assegnato una notizia potenzialmente interessante a qualcuno che sapeva non ne avrebbe cavato fuori niente?
Franco scaccia subito quella riflessione paranoica. Ma che diavolo mi viene in mente? Forse ho davvero bisogno di una pausa…

Un paio d’ore più tardi rientra a casa. Sara ha sbollito un po’, ma non era il caso di restare da lei a dormire.
Non ha sonno, e quindi fa la cosa peggiore per chi dovrebbe accingersi a riposare: accende il PC.
L’intenzione è di dare un’occhiata alla posta elettronica e a Facebook, ma poi si ritrova ad aprire il browser e digitare “TPK autotrasporti” nel motore di ricerca. Ricerca che nonostante tutto non dà risultati apprezzabili.

SCENA 10

Sono passati tre giorni dal giorno dell’incidente, ma Sara è ancora indispettita per il presunto sgarbo di Franco.
La sera a casa di lei, i due cenano senza fame.
– Te l’ho già detto Sara, e mi sono già scusato un centinaio di volte. Sarà per via delle pratiche per il divorzio, ma ultimamente mi sento parecchio stanco e stressato, e purtroppo la cosa mi sta giocando dei brutti scherzi.
Sara fa spallucce infilzando un paio di zucchine, come a intendere che è acqua passata, ma il broncio sul suo volto dice l’esatto contrario.
– Comunque hanno usato delle foto orribili per quel pezzo. Ne ho parlato ieri con Giovanni, e dirla tutta ha liquidato la cosa velocemente,  era un pezzo di poco conto e l’ha assegnato a Federico.
– Se mi avessi chiamato non sarebbe stato un articolo da nulla, e probabilmente avrebbero usato foto migliori! ¬– risponde stizzita Sara – Quell’imbecille di Giovanni non ha ancora capito che è la cronaca locale che tiene in piedi il quotidiano, e lui cosa fa? Appioppa questi articoli ad uno dei peggiori redattori del giornale!
Sara molla le posate nel piatto e si alza.
– Esco a fumare una sigaretta, tu sparecchia per favore.
Franco scuote la testa, valle a capire le donne. Sara è impulsiva e focosa, ed è questo quello che gli piace di lei. Ma il rovescio della medaglia sono queste reazioni sproporzionate ed eccessive.
Raccoglie meccanicamente gli avanzi perso nei suoi pensieri.
Il giudizio di Sara riguardo a Giovanni gli rimbomba nella mente. Il capo non è uno stupido sa benissimo che la cronaca locale conta nell’economia della testata.
Possibile che abbia intenzionalmente assegnato una notizia potenzialmente interessante a qualcuno che sapeva non ne avrebbe cavato fuori niente?
Franco scaccia subito quella riflessione paranoica. Ma che diavolo mi viene in mente? Forse ho davvero bisogno di una pausa…

Un paio d’ore più tardi rientra a casa. Sara ha sbollito un po’, ma non era il caso di restare da lei a dormire.
Non ha sonno, e quindi fa la cosa peggiore per chi dovrebbe accingersi a riposare: accende il PC.
L’intenzione è di dare un’occhiata alla posta elettronica e a Facebook, ma poi si ritrova ad aprire il browser e digitare “TPK autotrasporti” nel motore di ricerca. Ricerca che nonostante tutto non dà risultati apprezzabili.

8 commenti:

Nicholas ha detto...

Googlewhack!

Cmq pessima scelta davvero per un paranoico, è come cercare perchè ti fa male il ditone del piede su google -> cancro al cervello.

Nicholas ha detto...

Mmmm http://www.techpark.de/tpk/inhalt/nav/homepage.xml?ceid=115062&page=home

Perchè Ale ha scelto un'azienda vera?
Sto diventando paranoico come Franco.

Mr. Mist ha detto...

Perchè facendo un innocente collegamento conla realtà ha mandato un inquietante messaggio... °_°'

Nicholas ha detto...

Mmm cosa ci dovremmo aspettare domenica?

Ale ha detto...

Dottor Google ti uccide anche se hai un'unghia incarnita!

@Nicholas hai trovato la TPK! L'azienda dove tutti i gruppi di lavoro vengono sterminati dal titolare! :D

Nicholas ha detto...

"Trovato"...
Sono nel CDA! :D

Ale ha detto...

:D :D
Oserei dire meritatamente!

andrea ha detto...

Immagino che l'elezione sia stata portata avanti come con le primarie... ad eliminazione diretta... =D