"Un briefing effettuato sul filo del rasoio, col nemico alle porte!"
"Letteralmente Kai, s'immagini che mentre raggiungevamo gli altri ufficiali, incrociammo gruppi di soldati che si affrettavano a sigillare e minare tutte le porte che dall'interno della fortezza conducevano all'hangar, eravamo confusi e spaventati, solo Char sembrava apparentemente calmo e rilassato."
"Magari lo era davvero!"
"Probabilmente sì, comunque arrivammo al briefing, e Char ci aggiornò sul piano di fuga che aveva preparato assieme agli altri ufficiali lì presenti: il tenente colonnello Heiss ed il capitano Lackoc. Il piano era semplice ma temerario: l'incrociatore Gwazine comandato da Heiss assieme al Gelgoog pilotato da Char, sarebbero usciti per primi dalla docking bay, attirando su di loro tutti i mezzi delle forze federali presenti nel settore. Alcuni minuti dopo il Komusai con a bordo Lady Zenna, sua figlia Mineva e la loro scorta personale sarebbe uscito dall'hangar dirigendosi lontano da A Baoa Qu scortato dai nostri Zaku. Con un po' di fortuna la nostra uscita sarebbe passata inosservata, qualora invece fossimo stati attaccati o inseguiti, noi avremmo dovuto impegnare il nemico per favorire la fuga del Komusai."
"Accidenti vi avevano buttato sulle spalle la vita della giovane principessa, una bella responsabilità davvero!"
"Dovevano pensarlo anche gli altri due ufficiali, perchè vidi chiaramente che nutrivano seri dubbi sulle nostre capacità, e come dare loro torto, molti sapevano che la preparazione dei giovani piloti era, nel migliore dei casi, approssimativa. Infatti il Colonnello Char intuendo la cosa, disse loro che avrebbero dovuto avere fiducia negli uomini che avevano combattuto con coraggio in difesa di A Baoa Qu. Inoltre il fatto che fossimo sopravvissuti fino ad ora dimostrava che sapevamo cavarcela in combattimento. Ricordo che dopo queste parole i due ufficiali sembrarono rincuorati, e credo che lo fossimo anche noi."
"Char sapeva essere davvero convincente quando ci si metteva!"
"Non fu solo merito di Char, dal Komusai ricevemmo una comunicazione nelle radio dei nostri caschi, da parte di Lady Zenna, che lodava il nostro coraggio, ci ringraziava e ci augurava buona fortuna."
"Ehm mi scusi Willy, vorrei capire alcune cose che non mi sono ancora chiare: primo sapevate dove andare e cosa fare? Il Komusai se non sbaglio era un mezzo con un'autonomia limitata. Secondo quanto detto da Char precedentemente, i mobile suit operativi della vostra squadra erano solo due, il terzo era troppo danneggiato per essere utilizzato efficacemente, ne avevate trovato un altro in extremis?"
"Le rispondo andando per ordine: Char ci spiegò che il Komusai doveva allontanarsi il più possibile dalla zona di guerra e raggiungere un punto di incontro in una zona segreta e relativamente tranquilla, lì i due Zaku di scorta, se ancora presenti, sarebbero dovuti rientrare all'interno del Komusai. La mossa successiva era aspettare la Gwazine, che sarebbe arrivata da un'altra rotta e che ci avrebbe a sua volta raccolti e portati verso una località segreta e protetta. Quanto all'altra sua osservazione  la scorta era composta solo da due Zaku, uno di noi tre piloti non avrebbe preso parte alla missione, non nella veste di pilota di mobile suit almeno.
Il capitano Lackoc ordinò infatti a Probst di seguirlo, mentre stavamo preparandoci alla partenza. Lackoc era riuscito a scaricare il database del servizio matricola ed aveva trovato e letto i nostri fascicoli personali. Lì aveva scoperto che Probst era l'unico che aveva anche un brevetto di pilota di astronavi, con una valutazione di 8 su 10. All'equipaggio del Komusai serviva un secondo pilota e a lui venne quindi affidato quell'incarico, mentre Sophie avrebbe pilotato il suo Zaku."
"Eh eh, il suo commilitone ci sarà rimasto male, lui che voleva a tutti i costi combattere con Char per impressionarlo alla fine dovette accontentarsi di pilotare una navetta in fuga!"
"A Probst piaceva mettersi in mostra coi superiori, per lui fare bella figura con un capitano era comunque importante e non si dimentichi che a bordo della navetta c'erano gli ultimi superstiti della famiglia Zabi, riuscire nell'impresa per lui sarebbe stato comunque un grosso passo avanti per una promozione o almeno per un encomio. No, tra tutti quello più deluso ero io, avrei voluto davvero tanto prendere il posto di Probst pur di non dover più combattere e rischiare di morire o di uccidere ancora!"

11 - IL PIANO DI CHAR.

"Un briefing effettuato sul filo del rasoio, col nemico alle porte!"
"Letteralmente Kai, s'immagini che mentre raggiungevamo gli altri ufficiali, incrociammo gruppi di soldati che si affrettavano a sigillare e minare tutte le porte che dall'interno della fortezza conducevano all'hangar, eravamo confusi e spaventati, solo Char sembrava apparentemente calmo e rilassato."
"Magari lo era davvero!"
"Probabilmente sì, comunque arrivammo al briefing, e Char ci aggiornò sul piano di fuga che aveva preparato assieme agli altri ufficiali lì presenti: il tenente colonnello Heiss ed il capitano Lackoc. Il piano era semplice ma temerario: l'incrociatore Gwazine comandato da Heiss assieme al Gelgoog pilotato da Char, sarebbero usciti per primi dalla docking bay, attirando su di loro tutti i mezzi delle forze federali presenti nel settore. Alcuni minuti dopo il Komusai con a bordo Lady Zenna, sua figlia Mineva e la loro scorta personale sarebbe uscito dall'hangar dirigendosi lontano da A Baoa Qu scortato dai nostri Zaku. Con un po' di fortuna la nostra uscita sarebbe passata inosservata, qualora invece fossimo stati attaccati o inseguiti, noi avremmo dovuto impegnare il nemico per favorire la fuga del Komusai."
"Accidenti vi avevano buttato sulle spalle la vita della giovane principessa, una bella responsabilità davvero!"
"Dovevano pensarlo anche gli altri due ufficiali, perchè vidi chiaramente che nutrivano seri dubbi sulle nostre capacità, e come dare loro torto, molti sapevano che la preparazione dei giovani piloti era, nel migliore dei casi, approssimativa. Infatti il Colonnello Char intuendo la cosa, disse loro che avrebbero dovuto avere fiducia negli uomini che avevano combattuto con coraggio in difesa di A Baoa Qu. Inoltre il fatto che fossimo sopravvissuti fino ad ora dimostrava che sapevamo cavarcela in combattimento. Ricordo che dopo queste parole i due ufficiali sembrarono rincuorati, e credo che lo fossimo anche noi."
"Char sapeva essere davvero convincente quando ci si metteva!"
"Non fu solo merito di Char, dal Komusai ricevemmo una comunicazione nelle radio dei nostri caschi, da parte di Lady Zenna, che lodava il nostro coraggio, ci ringraziava e ci augurava buona fortuna."
"Ehm mi scusi Willy, vorrei capire alcune cose che non mi sono ancora chiare: primo sapevate dove andare e cosa fare? Il Komusai se non sbaglio era un mezzo con un'autonomia limitata. Secondo quanto detto da Char precedentemente, i mobile suit operativi della vostra squadra erano solo due, il terzo era troppo danneggiato per essere utilizzato efficacemente, ne avevate trovato un altro in extremis?"
"Le rispondo andando per ordine: Char ci spiegò che il Komusai doveva allontanarsi il più possibile dalla zona di guerra e raggiungere un punto di incontro in una zona segreta e relativamente tranquilla, lì i due Zaku di scorta, se ancora presenti, sarebbero dovuti rientrare all'interno del Komusai. La mossa successiva era aspettare la Gwazine, che sarebbe arrivata da un'altra rotta e che ci avrebbe a sua volta raccolti e portati verso una località segreta e protetta. Quanto all'altra sua osservazione  la scorta era composta solo da due Zaku, uno di noi tre piloti non avrebbe preso parte alla missione, non nella veste di pilota di mobile suit almeno.
Il capitano Lackoc ordinò infatti a Probst di seguirlo, mentre stavamo preparandoci alla partenza. Lackoc era riuscito a scaricare il database del servizio matricola ed aveva trovato e letto i nostri fascicoli personali. Lì aveva scoperto che Probst era l'unico che aveva anche un brevetto di pilota di astronavi, con una valutazione di 8 su 10. All'equipaggio del Komusai serviva un secondo pilota e a lui venne quindi affidato quell'incarico, mentre Sophie avrebbe pilotato il suo Zaku."
"Eh eh, il suo commilitone ci sarà rimasto male, lui che voleva a tutti i costi combattere con Char per impressionarlo alla fine dovette accontentarsi di pilotare una navetta in fuga!"
"A Probst piaceva mettersi in mostra coi superiori, per lui fare bella figura con un capitano era comunque importante e non si dimentichi che a bordo della navetta c'erano gli ultimi superstiti della famiglia Zabi, riuscire nell'impresa per lui sarebbe stato comunque un grosso passo avanti per una promozione o almeno per un encomio. No, tra tutti quello più deluso ero io, avrei voluto davvero tanto prendere il posto di Probst pur di non dover più combattere e rischiare di morire o di uccidere ancora!"

7 commenti:

Mr. Mist ha detto...

... e dopo averne tanto parlato ecco a voi il mitico Char Aznable! ;)

andrea ha detto...

Un piano decisamente rischioso: dover scortare una navetta con bassa autonomia non è il massimo in caso sia necessaria una fuga, e dover poi attendere un'altra astronave per il recupero... che potrebbe non arrivare mai...

... l'intero piano si basava sulla fortuna, o sbaglio?

Mr. Mist ha detto...

La situazione era disperata e... sì, ci si è affidati molto al fattore "C", anche perchè, come giustamente hai fatto notare Andrea, per la riuscita dell'operazione tutti e due i gruppi dovevano sfuggire all'accerchiamento federale, e poteva benissimo accadere che l'incrociatore mancasse l'appuntamento condannando l'equipaggio del piccolo shuttle ad una brutta fine.

Nicholas ha detto...

:o
Questo piano è rischiosissimo!

Tra l'altro mi ricorda un aspetto poco conosciuto di Pearl Harbor: i giapponesi per evitare di rischiare la loro flotta a causa della reazione dell'aviazione americana, lanciarono i loro aereosiluranti in prossimità dell'obiettivo, poi la flotta si allontanò molto velocemente verso un punto prestabilito.
Gli aerei giapponesi quindi volarono per un breve tempo e attaccarono per poi ritirarsi su una rotta più lunga e ricongiungersi alle portaerei, gli aerei americani invece dovettero volare sulla rotta lunga (e calcolare di poterla rifare all'indietro) limitando di molto la loro autonomia operativa.
Il che è uno dei motivi per cui i giapponesi la sfangarono anche se l'aviazione americana aveva individuato la loro flotta.

Ecco trovarsi in mezzo al pacifico è un po' come trovarsi in mezzo allo spazio :D

Mr. Mist ha detto...

In effetti il piano era molto rischioso ma i fattori a favore erano:
la Gwazine era una delle navi spaziali più potenti del conflitto (forse anche la più potente) e poteva giocarsela a viso aperto con più di una nave federale ed in più in supporto c'era Char, un asso pilota molto abile e soprattutto temuto dai federali a bordo di un mobile suit ad alte prestazioni. La docking bay si affacciava sul settore dove era più facile l'esfiltrazione, in quanto i federali stavano circondando la base ma non avevano ancora terminato la manovra, per cui uno shuttle provvisto di una buona copertura avrebbe potuto fuggire.
Per contro nessuno sapeva quante navi federali c'erano nel settore o quanto i federali penetrati nella fortezza fossero realmente vicini. Il rischio maggiore era, una volta usciti dalla docking bay, di trovarsi addosso molti più nemici di quanto Char e la Gwazine avessero potuto affrontare; (finendo ancor prima di cominciare) o, peggio che le truppe federali all'interno della fortezza avessero fatto irruzione nel momento in cui le astronavi erano in fase di lancio, quindi in un momento di grossa vulnerabilità!

andrea ha detto...

Tensione a mille!

Mr. Mist ha detto...

Esattamente Andrea!