"Appena fuori nello spazio virammo seccamente a destra per seguire la traiettoria del Komusai, sfruttando la copertura fornita dal relitto di un nostro incrociatore. Come aveva previsto Char, ci scontrammo contro alcuni detriti, nulla di pericoloso, tuttavia, il fatto che alcuni di essi fossero cadaveri alla deriva nello spazio, fu una sensazione atroce ed ancora oggi ho i brividi a pensarci. Nel frattempo avevo intravisto la Gwazine ingaggiare un furioso combattimmento con un incrociatore pesante federale ed i suoi mobile suit, vidi persino un lampo rosso balenare nel mezzo della battaglia: era il mobile suit del colonnello Char."
"A quanto pare il diversivo stava funzionando."
"Beh, sicuramente se non ci fossero stati loro ad aprire la strada, noi non avremmo avuto alcuna possibilità di farcela."
"Quindi vi stavate allontanando dai combattimenti, dunque eravate in salvo!"
"Lo pensai anch'io, ma mi sbagliavo, eravamo da poco usciti allo scoperto superando il relitto che ci aveva dato copertura, quando una bordata di megaparticelle ci passò molto vicino. Fortunatamente ci mancò, ma quello ci fece capire  che eravamo stati individuati: probabilmente dalla stessa nave che stava combattendo contro la nostra Gwazine o forse un'altra, non saprei, so solo che alcuni secondi dopo, i nostri sensori individuarono un segnale emesso da alcuni mezzi in avvicinamento verso di noi. Capimmo che la loro era una rotta d'intercettazione, ricevemmo conferma di ciò dal Komusai, il capitano Lackoc ci ordinò di prepararci a combattere!"
"Quello che più temeva..."
"... si stava avverando..."
"Cosa accadde?"
"Ci preparammo alla battaglia, non sapendo ancora con esattezza quali e quanti fossero i nostri nemici, continuammo a muoverci nella rotta del Komusai, ma ci spostammo in modo da frapporci tra il nemico e la navetta. Appena i sensori ci indicarono la distanza ideale per sparare aprimmo il fuoco."
"Non avevate ancora identificato il nemico però?"
"No la densità di particelle Minovsky nella zona ce lo impediva, ma capimmo, dal fuoco di risposta che ci arrivò contro, che eravamo in inferiorità numerica. I sensori poi ci diedero conferma del fatto che stavamo combattendo contro tre unità nemiche: due RGm 79 Gm ed un RB 79 Ball. Io ero molto preoccupato, i due mobile suit Gm avevano mediamente prestazioni superiori ai nostri Zaku, e sebbene i nostri mobile suit fossero armati di bazooka, il nemico poteva contare sulla maggiore cadenza di fuoco delle loro pistole a raggi: in pratica per ognuno dei nostri colpi loro ne sparavano due. Le confesso che fui tentato di fuggire, ma a quel punto sarebbe stato un suicidio, decisi di continuare a combattere, anche se purtroppo la nostra poca esperienza in combattimento non ci avrebbe aiutato. I nostri avversari decisero di suddividersi i compiti, i due mobile suit attaccarono me e Sophie mentre il Ball iniziò a sparare contro il Komusai. Nel mezzo della battaglia ci arrivò una comunicazione dal Komusai in cui Lackoc ci ordinava strillando di eliminare il nemico che li stava attaccando, ma noi eravamo già impegnati in una lotta per la sopravvivenza contro i due Gm. Sebbene ce la mettessimo tutta, i nostri colpi non erano abbastanza precisi da colpire direttamente i nostri assalitori, di quella lotta concitata ricordo solo che uno dei miei colpi arrivò abbastanza vicino al bersaglio da danneggiarlo ma gli  procurò solo danni lievi.
Ad un certo punto venni colpito ed andai nel panico, inziai a tremare e mi ricordo che per un attimo lunghissimo pensai al soldato federale che avevo ucciso. Non riuscii più a pilotare in modo efficace e venni colpito una seconda volta, guardai terrorizzato la strumentazione di bordo: alcune telecamere erano saltate ed il computer mi segnalò che la l'integrità strutturale del mio mobile suit era scesa al 30%. In pratica ero spacciato."
"Accidenti una situazione veramente disperata, come riuscì a cavarsela?"
"Fu Sophie a salvarmi la vita, anzi la salvò a tutti noi!"
"Come fece?"
"Ad un certo punto del combattimento, probabilmente rendendosi conto della difficoltà di colpire dei nemici così agili con il bazooka, abbandonò quell'arma ed imbracciò il mitragliatore da 120."
"Ma era un'arma meno potente!"
"Certo ma aveva una cadenza di fuoco superiore e permetteva di sparare raffiche tali da colpire più nemici contemporaneamente."
"Effettivamente..."
"Con una raffica lo Zaku di Sophie colpì e distrusse il Ball che, nonostante gli sforzi di Probst, stava mettendo alle corde il Komusai.  In seguito con una raffica successiva danneggiò irrimediabilmente il Gm che mi stava attaccando, lo vidi cominciare a perdere pezzi nello spazio fino ad esplodere. A quel punto l'ultimo Gm rimasto, si sganciò dal combattimento lasciandoci allontanare. Era finita!"
"Evidentemente al pilota federale non sarà andata a genio l'idea di rischiare la pelle per inseguire dei nemici in fuga, in fondo la battaglia era già vinta!"
"Anche io la penso così, ma dentro di me ringrazio ancora quel pilota che scelse di vivere anzichè lottare insensatamente fino alla morte. In ogni caso subito non riuscii a capacitarmi di essere ancora vivo, dal comunicatore mi arrivarono delle chiamate, ma l'apparecchio di ricezione era danneggiato e non capii nulla, poi vidi sullo schermo il mobile suit di Sophie che si avvicinava, mossi il mio Zaku in modo da farle un cenno e dimostrarle che ero ancora in vita e quindi lei mi trainò fino al Komusai che aveva rallentato la sua corsa, permettendoci di rientrarvi all'interno."

13 - INSEGUIMENTO NELLO SPAZIO.

"Appena fuori nello spazio virammo seccamente a destra per seguire la traiettoria del Komusai, sfruttando la copertura fornita dal relitto di un nostro incrociatore. Come aveva previsto Char, ci scontrammo contro alcuni detriti, nulla di pericoloso, tuttavia, il fatto che alcuni di essi fossero cadaveri alla deriva nello spazio, fu una sensazione atroce ed ancora oggi ho i brividi a pensarci. Nel frattempo avevo intravisto la Gwazine ingaggiare un furioso combattimmento con un incrociatore pesante federale ed i suoi mobile suit, vidi persino un lampo rosso balenare nel mezzo della battaglia: era il mobile suit del colonnello Char."
"A quanto pare il diversivo stava funzionando."
"Beh, sicuramente se non ci fossero stati loro ad aprire la strada, noi non avremmo avuto alcuna possibilità di farcela."
"Quindi vi stavate allontanando dai combattimenti, dunque eravate in salvo!"
"Lo pensai anch'io, ma mi sbagliavo, eravamo da poco usciti allo scoperto superando il relitto che ci aveva dato copertura, quando una bordata di megaparticelle ci passò molto vicino. Fortunatamente ci mancò, ma quello ci fece capire  che eravamo stati individuati: probabilmente dalla stessa nave che stava combattendo contro la nostra Gwazine o forse un'altra, non saprei, so solo che alcuni secondi dopo, i nostri sensori individuarono un segnale emesso da alcuni mezzi in avvicinamento verso di noi. Capimmo che la loro era una rotta d'intercettazione, ricevemmo conferma di ciò dal Komusai, il capitano Lackoc ci ordinò di prepararci a combattere!"
"Quello che più temeva..."
"... si stava avverando..."
"Cosa accadde?"
"Ci preparammo alla battaglia, non sapendo ancora con esattezza quali e quanti fossero i nostri nemici, continuammo a muoverci nella rotta del Komusai, ma ci spostammo in modo da frapporci tra il nemico e la navetta. Appena i sensori ci indicarono la distanza ideale per sparare aprimmo il fuoco."
"Non avevate ancora identificato il nemico però?"
"No la densità di particelle Minovsky nella zona ce lo impediva, ma capimmo, dal fuoco di risposta che ci arrivò contro, che eravamo in inferiorità numerica. I sensori poi ci diedero conferma del fatto che stavamo combattendo contro tre unità nemiche: due RGm 79 Gm ed un RB 79 Ball. Io ero molto preoccupato, i due mobile suit Gm avevano mediamente prestazioni superiori ai nostri Zaku, e sebbene i nostri mobile suit fossero armati di bazooka, il nemico poteva contare sulla maggiore cadenza di fuoco delle loro pistole a raggi: in pratica per ognuno dei nostri colpi loro ne sparavano due. Le confesso che fui tentato di fuggire, ma a quel punto sarebbe stato un suicidio, decisi di continuare a combattere, anche se purtroppo la nostra poca esperienza in combattimento non ci avrebbe aiutato. I nostri avversari decisero di suddividersi i compiti, i due mobile suit attaccarono me e Sophie mentre il Ball iniziò a sparare contro il Komusai. Nel mezzo della battaglia ci arrivò una comunicazione dal Komusai in cui Lackoc ci ordinava strillando di eliminare il nemico che li stava attaccando, ma noi eravamo già impegnati in una lotta per la sopravvivenza contro i due Gm. Sebbene ce la mettessimo tutta, i nostri colpi non erano abbastanza precisi da colpire direttamente i nostri assalitori, di quella lotta concitata ricordo solo che uno dei miei colpi arrivò abbastanza vicino al bersaglio da danneggiarlo ma gli  procurò solo danni lievi.
Ad un certo punto venni colpito ed andai nel panico, inziai a tremare e mi ricordo che per un attimo lunghissimo pensai al soldato federale che avevo ucciso. Non riuscii più a pilotare in modo efficace e venni colpito una seconda volta, guardai terrorizzato la strumentazione di bordo: alcune telecamere erano saltate ed il computer mi segnalò che la l'integrità strutturale del mio mobile suit era scesa al 30%. In pratica ero spacciato."
"Accidenti una situazione veramente disperata, come riuscì a cavarsela?"
"Fu Sophie a salvarmi la vita, anzi la salvò a tutti noi!"
"Come fece?"
"Ad un certo punto del combattimento, probabilmente rendendosi conto della difficoltà di colpire dei nemici così agili con il bazooka, abbandonò quell'arma ed imbracciò il mitragliatore da 120."
"Ma era un'arma meno potente!"
"Certo ma aveva una cadenza di fuoco superiore e permetteva di sparare raffiche tali da colpire più nemici contemporaneamente."
"Effettivamente..."
"Con una raffica lo Zaku di Sophie colpì e distrusse il Ball che, nonostante gli sforzi di Probst, stava mettendo alle corde il Komusai.  In seguito con una raffica successiva danneggiò irrimediabilmente il Gm che mi stava attaccando, lo vidi cominciare a perdere pezzi nello spazio fino ad esplodere. A quel punto l'ultimo Gm rimasto, si sganciò dal combattimento lasciandoci allontanare. Era finita!"
"Evidentemente al pilota federale non sarà andata a genio l'idea di rischiare la pelle per inseguire dei nemici in fuga, in fondo la battaglia era già vinta!"
"Anche io la penso così, ma dentro di me ringrazio ancora quel pilota che scelse di vivere anzichè lottare insensatamente fino alla morte. In ogni caso subito non riuscii a capacitarmi di essere ancora vivo, dal comunicatore mi arrivarono delle chiamate, ma l'apparecchio di ricezione era danneggiato e non capii nulla, poi vidi sullo schermo il mobile suit di Sophie che si avvicinava, mossi il mio Zaku in modo da farle un cenno e dimostrarle che ero ancora in vita e quindi lei mi trainò fino al Komusai che aveva rallentato la sua corsa, permettendoci di rientrarvi all'interno."

7 commenti:

andrea ha detto...

Anche i piloti PNG sono esseri umani... e tremano di paura!

Bel post!

Mr. Mist ha detto...

Soprattutto non sono pazzi! ;)

andrea ha detto...

Succede, ogni tanto, che il master utilizzi dei PNG come "carne da cannone" e non pensi al loro profilo psicologico... anche i PNG sentono la paura, la rabbia, il terrore, il dubbio, etc.

Mr. Mist ha detto...

Beh certo poi io ho fatto questa considerazione: un soldato ha appena combattuto una battaglia terribile ed è sopravvissuto, deve morire per inseguire dei nemici che sono ormai praticamente sconfitti? La risposta mi è sembrata scontata!

andrea ha detto...

E infatti è un pensiero che apprezzo molto! =)

Nicholas ha detto...

Confermo, è una buona pratica, come è una buona pratica che il nemico che scappa magari se la lega al dito per la prossima.

Mr. Mist ha detto...

Eh eh infatti nelle vicende di Gundam sono in molti ad avercela legata al dito...