"Appena ricevuto il messaggio il Capitano Lackoc ci ordinò di non tenere conto di quel che era stato trasmesso, la nostra missione sarebbe continuata, nonostante quell'ordine. Sia io che Sophie obiettammo che il codice di identificazione del messagio era valido e l'ordine proveniva dal Primo Ministro del governo del Principato e che quindi noi in quanto soldati eravamo obbligati ad eseguirlo!"
"Come reagì Lackoc?"
"Fece entrare nella cabina di pilotaggio due soldati armati e poi ci fece un discorso molto chiaro: ci disse che comprendeva le nostre obiezioni, in effetti Bakharov aveva tutte le prerogative istituzionali per fare quello che aveva fatto, e che i militari erano tenuti ad obbedirgli; ci spiegò che lui e tutti gli altri uomini sotto il suo comando non avrebbero obbedito a tale ordine, in quanto la loro fedeltà e lealtà andavano prima di tutto agli ultimi membri viventi della famiglia Zabi. Zenna e Mineva Zabi dovevano essere portate il più lontano possibile dalla Federazione almeno per il momento. Il capitano ci informò che il suo gruppo era pronto ad andare fino in fondo e che  noi avremmo dovuto prendere una decisione in base alla quale loro si sarebbero poi comportati di conseguenza. La situazione era molto tesa: Probst si schierò subito dalla parte di Lackoc, com'era comprensibile, Sophie era molto combattuta se rispettare come sempre le regole o meno, mentre io ero pronto a mollare tutto, anche se temevo eventuali ritorsioni, visto che i due soldati assieme a Lackoc avevano il dito sul grilleto del fucile. A sbloccare lo stallo fu l'intervento di Lady Zenna, che entrò nella cabina di pilotaggio e dopo aver discusso alcuni minuti con Lackoc, si rivolse a noi affermando che comprendeva il nostro smarrimento e ci assicurò che a chi avesse deciso di obbedire all'ordine del Primo Ministro, lasciandosi però disarmare e non ostacolando la continuazione della missione, non sarebbe stato fatto alcun male. A quel punto io mi feci avanti ed espressi la mia decisione: avevo combattutto pur odiando la violenza ed avevo anche ucciso. Avevo fatto tutto questo per difendere la gente di Zeon, ora che la mia patria non era più in guerra però volevo smettere di combattere e di uccidere; non avrei ostacolato la missione ma non avrei più preso in mano un'arma!"
"Cosa accadde?"
"Mi lasciai disarmare, e non mi venne fatto nulla, fui comunque allontanato dalla cabina di pilotaggio per precauzione ed inviato in una sezione isolata del Komusai, Sophie nel frattempo aveva deciso di continuare la missione, disobbedendo a quanto ordinato dal messaggio di Bakharov, so che per lei fu una scelta molto sofferta e difficile. La situazione si calmò, io stesso mi sentii sollevato, come non mi sentivo da molto tempo. Dopo qualche minuto ci comunicarono attraverso l'interfono che la Gwazine era finalmente arrivata al punto d'incontro, e ci stava per raccogliere."
"Ce l'avevate fatta, il piano di Char aveva funzionato! Adesso Willy vorrei che lei mi confermasse l'idea che mi sono fatto sulla vostra destinazione segreta."

15 - IL MOMENTO DELLE SCELTE.

"Appena ricevuto il messaggio il Capitano Lackoc ci ordinò di non tenere conto di quel che era stato trasmesso, la nostra missione sarebbe continuata, nonostante quell'ordine. Sia io che Sophie obiettammo che il codice di identificazione del messagio era valido e l'ordine proveniva dal Primo Ministro del governo del Principato e che quindi noi in quanto soldati eravamo obbligati ad eseguirlo!"
"Come reagì Lackoc?"
"Fece entrare nella cabina di pilotaggio due soldati armati e poi ci fece un discorso molto chiaro: ci disse che comprendeva le nostre obiezioni, in effetti Bakharov aveva tutte le prerogative istituzionali per fare quello che aveva fatto, e che i militari erano tenuti ad obbedirgli; ci spiegò che lui e tutti gli altri uomini sotto il suo comando non avrebbero obbedito a tale ordine, in quanto la loro fedeltà e lealtà andavano prima di tutto agli ultimi membri viventi della famiglia Zabi. Zenna e Mineva Zabi dovevano essere portate il più lontano possibile dalla Federazione almeno per il momento. Il capitano ci informò che il suo gruppo era pronto ad andare fino in fondo e che  noi avremmo dovuto prendere una decisione in base alla quale loro si sarebbero poi comportati di conseguenza. La situazione era molto tesa: Probst si schierò subito dalla parte di Lackoc, com'era comprensibile, Sophie era molto combattuta se rispettare come sempre le regole o meno, mentre io ero pronto a mollare tutto, anche se temevo eventuali ritorsioni, visto che i due soldati assieme a Lackoc avevano il dito sul grilleto del fucile. A sbloccare lo stallo fu l'intervento di Lady Zenna, che entrò nella cabina di pilotaggio e dopo aver discusso alcuni minuti con Lackoc, si rivolse a noi affermando che comprendeva il nostro smarrimento e ci assicurò che a chi avesse deciso di obbedire all'ordine del Primo Ministro, lasciandosi però disarmare e non ostacolando la continuazione della missione, non sarebbe stato fatto alcun male. A quel punto io mi feci avanti ed espressi la mia decisione: avevo combattutto pur odiando la violenza ed avevo anche ucciso. Avevo fatto tutto questo per difendere la gente di Zeon, ora che la mia patria non era più in guerra però volevo smettere di combattere e di uccidere; non avrei ostacolato la missione ma non avrei più preso in mano un'arma!"
"Cosa accadde?"
"Mi lasciai disarmare, e non mi venne fatto nulla, fui comunque allontanato dalla cabina di pilotaggio per precauzione ed inviato in una sezione isolata del Komusai, Sophie nel frattempo aveva deciso di continuare la missione, disobbedendo a quanto ordinato dal messaggio di Bakharov, so che per lei fu una scelta molto sofferta e difficile. La situazione si calmò, io stesso mi sentii sollevato, come non mi sentivo da molto tempo. Dopo qualche minuto ci comunicarono attraverso l'interfono che la Gwazine era finalmente arrivata al punto d'incontro, e ci stava per raccogliere."
"Ce l'avevate fatta, il piano di Char aveva funzionato! Adesso Willy vorrei che lei mi confermasse l'idea che mi sono fatto sulla vostra destinazione segreta."

4 commenti:

andrea ha detto...

Nooooo! Interrotto sul più bello!

Mr. Mist ha detto...

Eh certo, altrimenti come la mantengo la suspance! ;P

In ogni caso vi chiedo scusa se non riesco a postare più con regolarità, come ho già spiegato precedentemente ad Ale sono impegnato da qualche tempo nel trasloco di casa, incombenza che si va ad aggiungere al normale carico di lavoro quotidiano, presto però il grosso del lavoro sarà finito e potrò concludere, spero degnamente, la narrazione dell'avventura che ormai è agli sgoccioli. Grazie ancora per la vostra pazienza!

Nicholas ha detto...

Tranquillo, a quanto pare tutti i blog soffrono spostamenti di casa :D

andrea ha detto...

... ehm... già.