È sera, alla guardiola Mario viene di nuovo fermato.
Il secondo turno è appena uscito, la fabbrica è silenziosa.
“Non può entrare signore, non è un dipendente”.
“Chiami le Risorse Umane, vedrà che sono un dipendente”.
Il sorvegliante compone il numero.
Appena si distrae Mario scivola dentro.
Raggiunge il parcheggio.
Le bisarche piene di auto sono al loro posto.
L’unica auto presente è una macchina sportiva bianca.
Mario si avvicina.
Sul tettuccio c’è una clessidra ad acqua rotta.
Il liquido rossastro ha sporcato la carrozzeria immacolata.
Il secondo turno è appena uscito, la fabbrica è silenziosa.
“Non può entrare signore, non è un dipendente”.
“Chiami le Risorse Umane, vedrà che sono un dipendente”.
Il sorvegliante compone il numero.
Appena si distrae Mario scivola dentro.
Raggiunge il parcheggio.
Le bisarche piene di auto sono al loro posto.
L’unica auto presente è una macchina sportiva bianca.
Mario si avvicina.
Sul tettuccio c’è una clessidra ad acqua rotta.
Il liquido rossastro ha sporcato la carrozzeria immacolata.
Commenti
In questa avventura le abbiamo "stressate" parecchio ma alla fine hanno resistito restituendoci una bella storia.
Certo ci va anche impegno intorno al tavolo.
Far stare il tutto in una sola serata come dice Nicholas può portare a forzare la velocità con cui vengono giocate le scene e costringe ad uno sforzo collettivo per convergere verso il finale, ma anche a me finora non è mai capitato di dire "Questa sera la storia ha fatto schifo". E vi confesso che nell'ultima partita che ho fatto le premesse c'erano tutte, visto che sembrava che ogni giocatore al tavolo andasse un po' per la sua strada. Nonostante ciò nel finale i pezzi principali si sono incastrati magicamente e ci siamo ritrovati con un epilogo davvero raccapricciante! :)
E bisogna anche pensare che l'importante, alla fine, è ottenere una bella storia.