È sera, alla guardiola Mario viene di nuovo fermato.
Il secondo turno è appena uscito, la fabbrica è silenziosa.
“Non può entrare signore, non è un dipendente”.
“Chiami le Risorse Umane, vedrà che sono un dipendente”.
Il sorvegliante compone il numero.
Appena si distrae Mario scivola dentro.
Raggiunge il parcheggio.
Le bisarche piene di auto sono al loro posto.
L’unica auto presente è una macchina sportiva bianca.
Mario si avvicina.
Sul tettuccio c’è una clessidra ad acqua rotta.
Il liquido rossastro ha sporcato la carrozzeria immacolata.

SCENA 30

È sera, alla guardiola Mario viene di nuovo fermato.
Il secondo turno è appena uscito, la fabbrica è silenziosa.
“Non può entrare signore, non è un dipendente”.
“Chiami le Risorse Umane, vedrà che sono un dipendente”.
Il sorvegliante compone il numero.
Appena si distrae Mario scivola dentro.
Raggiunge il parcheggio.
Le bisarche piene di auto sono al loro posto.
L’unica auto presente è una macchina sportiva bianca.
Mario si avvicina.
Sul tettuccio c’è una clessidra ad acqua rotta.
Il liquido rossastro ha sporcato la carrozzeria immacolata.

5 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Sono sempre più curioso di sapere come andrà a finire la storia, l'incontro con fuga con l'uomo in bianco e la tessere del 1977, mi hanno riempito di interrogativi!

Rocco ha detto...

Eh già...sono molto curioso anch'io...purtroppo uno dei momenti più "difficili" di questo gioco secondo me è proprio riuscire a dare un filo logico coerente nel finale che riprenda tutti i vari episodi!

Nicholas ha detto...

Secondo me le meccaniche di TbE riescono bene nell'intento, ovviamente non tutto si incastra alla perfezione ma il grosso si.
In questa avventura le abbiamo "stressate" parecchio ma alla fine hanno resistito restituendoci una bella storia.
Certo ci va anche impegno intorno al tavolo.

Ale ha detto...

Concordo, le meccaniche ti portano alla fine ad avere una buona storia anche se non necessariamente tutte le ombre s'incastrano alla perfezione.
Far stare il tutto in una sola serata come dice Nicholas può portare a forzare la velocità con cui vengono giocate le scene e costringe ad uno sforzo collettivo per convergere verso il finale, ma anche a me finora non è mai capitato di dire "Questa sera la storia ha fatto schifo". E vi confesso che nell'ultima partita che ho fatto le premesse c'erano tutte, visto che sembrava che ogni giocatore al tavolo andasse un po' per la sua strada. Nonostante ciò nel finale i pezzi principali si sono incastrati magicamente e ci siamo ritrovati con un epilogo davvero raccapricciante! :)

andrea ha detto...

Il trucco è "seguire il flusso": si analizzano gli elementi presenti e si trova qualcosa che ci stia bene accanto.
E bisogna anche pensare che l'importante, alla fine, è ottenere una bella storia.