La apre.
Il magazzino è pulito, ordinato.
È una vecchia officina.
Gli scaffali sono pieni di pezzi metallici e barre di ferro.
Il tornio meccanico è in un angolo.
Alcuni secchi di vernice sono impilati contro il muro ,vicino a dei fusti di olio.
Fa qualche passo.
Sente un rumore alle sue spalle.
Si gira.
Un uomo con un completo bianco è sulla porta.
“Mario” dice l’uomo con voce gentile “è ora di andare”.
Mario lo spintona buttandolo a terra e corre fuori.
Il piazzale è diverso.
Mancano molti edifici.
Al posto dell’asfalto c’è terra battuta.
Fuori le case popolari sono scomparse e ci sono solo campi e alcune cascine.
E Mario ricorda.
4 commenti:
La tragica rivelazione incombe sul povero Mario e su di noi!
Ancora un paio di post.
Tra l'latro questa scena è proprio finita così, il giocatore ha detto "e Mario ricorda", ma il ricordo l'ha lasciato a quello dopo.
Quel momento in cui il giocatore successivo ti guarda e pensa "Bastardo...."! XD
E' veramente una genialata. Chapeau.
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