Un’estate assolata, Mario e Paolo, entrambi quattordicenni, si sono introdotti in una officina meccanica, inseparabili come sempre.
Con loro c’è anche Sara, la ragazzina che abita vicino a Paolo, di cui Mario è innamorato da quando l’ha vista.
Girano tra gli scaffali, giocano con le parti meccaniche.
Poi il ricordo si tinge di rosso.
Di urla.
Di follia.
Mario è in piedi con in mano una barra di metallo con la quale ha appena colpito i due amici.
I giovani corpi giacciono sul pavimento di cemento, il sangue si mischia con gli oli dei fusti rovesciati.
Mario lascia cadere la barra di metallo.
Corre fuori terrorizzato.
Attraversa la strada senza vedere la macchina che arriva ad alta velocità.
Lo stridere dei freni.
L’impatto.
Il mondo che si capovolge.
Il suo corpo che vola nell’aria.
Il suo scarponcino che si staglia contro il sole.
Con loro c’è anche Sara, la ragazzina che abita vicino a Paolo, di cui Mario è innamorato da quando l’ha vista.
Girano tra gli scaffali, giocano con le parti meccaniche.
Poi il ricordo si tinge di rosso.
Di urla.
Di follia.
Mario è in piedi con in mano una barra di metallo con la quale ha appena colpito i due amici.
I giovani corpi giacciono sul pavimento di cemento, il sangue si mischia con gli oli dei fusti rovesciati.
Mario lascia cadere la barra di metallo.
Corre fuori terrorizzato.
Attraversa la strada senza vedere la macchina che arriva ad alta velocità.
Lo stridere dei freni.
L’impatto.
Il mondo che si capovolge.
Il suo corpo che vola nell’aria.
Il suo scarponcino che si staglia contro il sole.
Commenti
Wow finalone alla: "Il sesto senso", e s'incastra molto bene con quasi tutte le ombre!
Complimenti a quello che ha ideato questa scena, soprattutto dopo che quello di prima gli ha sganciato addosso la patata bollente del ricordo in sospeso!