Mario piange in ginocchio.
Le lacrime cadono sulla terra battuta.
Davanti lui c’è l’uomo vestito di bianco.
“Mario” dice con voce gentile “basta scappare”.
L’uomo gli tende una mano “Il tempo che avevi chiesto è finito”.
Mario si alza.
Ripensa agli anni bellissimi che ha vissuto, sposato con la ragazza che ha sempre amato, a lavorare con il suo migliore amico.
Sente il cigolare di un carrello dietro di lui.
Si china, si slaccia uno scarponcino e se lo sfila.
Guarda il barbone.
Posa lo scarponcino sul carrello.
Prende la mano dell’uomo vestito di bianco.
E si incammina con lui verso l’alba rossa che sorge.

SCENA 33

Mario piange in ginocchio.
Le lacrime cadono sulla terra battuta.
Davanti lui c’è l’uomo vestito di bianco.
“Mario” dice con voce gentile “basta scappare”.
L’uomo gli tende una mano “Il tempo che avevi chiesto è finito”.
Mario si alza.
Ripensa agli anni bellissimi che ha vissuto, sposato con la ragazza che ha sempre amato, a lavorare con il suo migliore amico.
Sente il cigolare di un carrello dietro di lui.
Si china, si slaccia uno scarponcino e se lo sfila.
Guarda il barbone.
Posa lo scarponcino sul carrello.
Prende la mano dell’uomo vestito di bianco.
E si incammina con lui verso l’alba rossa che sorge.

8 commenti:

Nicholas ha detto...

E con questo il racconto è ufficialmente finito.

Ale ha detto...

E' uscito un racconto forse un po' fuori dagli schemi classici a cui mi sono abituato per TbE, ma non per questo meno interessante. Immagino che abbiate un po' piegato le meccaniche in alcuni passaggi a favore della storia, forse anche perchè per alcuni giocatori era la prima partita.
Però trovo il risultato ottenuto sia lo stesso molto valido, con un taglio più su "the others" che lovecraftiano - che per inciso è citato tra le fonti di ispirazione del gioco eh, per cui tanto di cappello nell'aver replicato quel tipo di horror/thriller!

Nicholas ha detto...

Si, eravamo in 3 al tavolo e solo io avevo già giocato, le meccaniche sono state abbastanza rispettate (con qualche sbavatura) e secondo me hanno dimostrato di reggere perfettamente anche in situazioni meno canoniche.

Alla fine l'orrore era diverso, ma era pur sempre un orrore.
Per i due nuovi giocatori la storia è stata molto bella e il gioco ha convinto molto.

Abbiamo già anche replicato ma questa volta la storia è stata più classica :)

Mr. Mist ha detto...

Una domanda amici, ma voi non pensate che seguire lo stile lovecraftiano canonico possa limitare la narrazione o meglio portare il narratore a scegliere tra una manciata di epiloghi possibili? Non mi riferisco alle varie gradazioni di orrore e follia che sono previste dalla meccanica di gioco, ma al modo in cui queste vengono narrate.
Dico questo perchè sto leggendo un'antologia di racconti di Lovecraft sull'orrore cosmico ed i grandi antichi e devo ammettere che almeno finora (ma sono a metà quindi i fatti potrebbero tranquillamente smentirmi,) i finali che mi sono trovato di fronte sono riconducibili a 3 o 4 casi possibili a prescindere che il romanzo finisca "bene" o meno.

Nicholas ha detto...

Bhe penso sia voluto, nel senso che da quanto vedo i gdr narrativi sono estremamente specifici, per fare un esempio posso usare Don't walk in the winter wood, ten candles o TbE per raccontare una storia horror ma saranno 3 horror diversi.
Quando gioco a TbE mi aspetto anche un certo finale, o meglio, mi aspetto un intero canone narrativo basato su determinate "regole".
Nel nostro caso la storia è venuta un po' fuori dall'ordinario ma neppure troppo, nel senso che ha svoltato completamente nelle ultime scene, poteva benissimo finire con un finale alla Lovecraft.

Poi ovviamente è un gioco quindi fintanto che tutti si divertono va benissimo cambiare qualcosa.
Come detto, abbiamo rigiocato TbE un paio di settimane dopo e la storia è stata classicissima e cmq molto bella.

Ale ha detto...

Credo che la risposta di Nicholas dica già tutto. La focalizzazione dei gdr narrativi è voluta ed è un dato di fatto. Se si gioca a TbE o Lovecraftesque è perchè ci si aspetta di ricreare proprio quel tipo di horror. Idem se si gioca a Ten Candles: lì addirittura sai già che i personaggi moriranno alla fine, non c'è spazio per un finale diverso. Quando si gioca ad uno di questi giochi bisogna sempre aver chiara qual è la finalità e il tipo di storia che si vuole raccontare.
Se non è così, allora meglio deviare su altri sistemi, magari più generici tipo GUS - che ti garantiscono storie più "open" ma non ti aiutano in termini di regole ad ottenere un taglio narrativo specifico.

Mr. Mist ha detto...

Il fatto è che un po' lovecraft lo devi conoscere sennò generi una storia comunque valida e piena di pathos che però non è nel suo stile, che poi non sempre è uguale a se stesso, se uno legge: "Herbert West il rianimatore" allora si trova di fronte ad un horror valido con molta pazzia ma senza l'orrore cosmico ed il mistero metafisico presente nelle storie dei miti.

Nicholas ha detto...

Quello che dici è vero, ma penso che il target siano proprio i giocatori che apprezzano lovecraft e che vogliono ricrearne i toni e le storie.
La meccanica in effetti porta abbastanza a quello e da il suo meglio nel gestire un certo tipo di storia.

Probabilmente chi non apprezza lovecraft non apprezzerà nemmeno TbE e chi non lo conosce probabilmente creerà storie si di orrore, ma meno lovecraftiane.
Non che sia un problema ma la potenzialità del gioco viene un po' ridotta.
Ovviamente è un imho.