L’interno è buio e fumoso, il pavimento coperto di
segatura.
Adam si siede al bancone e guarda stanco il suo
riflesso nello specchio polveroso della scansia dei liquori.
Il barista si avvicina.
“Un whisky” dice Adam.
L’uomo versa da bere.
“Conosci un certo Russel?”
Il barista non risponde.
Una giovane ragazza si avvicina a lui e gli
sorride.
È molto truccata e indossa una minigonna scura e
un top argentato.
“Vuoi un po’ di compagnia straniero?” chiede con
voce cristallina.
“No”.
La ragazza si siede lo stesso vicino ad Adam e fa
cenno al barista di lasciare la bottiglia.
“Mi chiamo Eva” dice e riempie il suo bicchiere e
quello di Adam.
“Adam”.
“Adam e Eva, era destino che ci incontrassimo”
dice la ragazza sorridendogli “e sai cosa hanno fatto Adam e Eva nel giardino
dell’Eden no?”
“Ti ho già detto che non mi interessa”.
La ragazza non si da per vinta e posa una mano sul
braccio di Adam.
“Cosa ti porta a Detroit?”
Adam non risponde.
La ragazza riempie di nuovo i bicchieri e riprende
a parlare.
“Sei un bel tipo tu, misterioso, mi piace, magari
dopo puoi fare un salto a casa mia”.
“Non mi interessa”.
La ragazza mette su un finto broncio mentre
continua a riempire i bicchieri.
“Dove abiti?”
“Da nessuna parte sono appena arrivato”.
Dopo una mezz’ora di chiacchiere inconcludenti i
due sono ubriachi.
“Almeno accompagnami a casa” dice la ragazza “è un
brutto quartiere e io sono ubriaca”.
Adam cede.
Commenti
Chissà se a casa di Eva Adam dormirà e basta ... ma, la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni!
Eva mi pare appartenesse al diavolo.