Entra nel locale.
Un uomo corpulento è seduto a un tavolo, mangia un
hamburgher.
Adam si siede.
L’uomo si pulisce le labbra con la manica unta.
Quindi tende a Adam un mazzo di chiavi con una
palla da biliardo in miniatura.
“È il furgone bianco dice”.
Adam prende le chiavi e gli da le chiavi della
macchina che ha guidato fin li.
Si alza e esce.
Sale sul furgone e mette in moto immettendosi nel
traffico.
Quanta
cocaina ci sarà qua dentro? Un quintale? Quanti soldi sono?
I cartelli dell’autostrada scorrono lenti, Detroit
si avvicina.
“Ho studiato
dattilografia, potrei cercare lavoro come segretaria, tu hai un lavoro giusto?
Potremmo dividere l’affitto”
La voce di Eva gli torna alla mente.
Si porta nella corsia di destra.
403 - TORONTO indica il cartello.
Fanculo.
Adam prende l’uscita.
Commenti
Il personaggio di Eva dattilografa ma prostituta per necessità mi ha ricordato quello della Muti in un film di Pozzetto, forse era "Un povero ricco".