La porta è socchiusa e lo sceriffo la apre cautamente con la spalla, la canna del fucile puntata verso l'interno. La casa è silenziosa ed odora di prodotti chimici.
Cristo, il vecchio pazzo produce la sua merda in casa... pensa Rosco, scuotendo la testa. Chissà come mai nessuno dei suoi ospiti se n'è mai accorto.
La tenue luce che entra dalle finestre che danno sulla strada, parzialmente oscurate da tende di seta, delinea il sontuoso mobilio che arreda l'ingresso; sulla parete di fondo, tra le due porte che conducono in soggiorno, un tavolino finemente decorato sorregge un vaso di vetro con alcuni fiori essiccati ed un paio di larghe bacinelle d'argento, piene di trucioli di legno un tempo profumati. Sopra, al centro della parete, è stato appeso un grande quadro dalla cornice dorata che raffigura il vecchio O'Donnell in piedi, con in braccio un fucile da caccia ed una grosso bisonte morto ai suoi piedi.
Chissà se O'Donnell conosce il significato di umiltà pensa Rosco, fissando gli occhi soddisfatti che lo guardano dalla tela.
Il silenzio viene rotto dal suono attutito di una voce provienente dal piano di sopra.
Lo sceriffo imbocca le scale, deciso a trovare Rick ed a chiarire con il vecchio O'Donnell cosa cazzo è successo lungo la strada. Dentro di lui non è ancora morta la speranza di potersi salvare, senza dare spiegazioni sulle attività illecite del vecchio e sul perché abbia dovuto arrestare i funzionari della National Bank.
La voce proviene da una porta sulla sinistra. Rosco afferra la maniglia, la gira ed entra col fucile spianato. E si trova una pistola piantata alla testa.
"Cazzo ci fai qui, Rosco?" esclama il vecchio O'Donnell, senza abbassare l'arma.
Lo sceriffo si guarda attorno con la bocca aperta. Il bagno in cui è entrato, grande quasi quanto la sua cucina, è saturo dell'odore nauseabondi dei fumi di composti chimici; appoggiata alla parete, una pesante vasca di ghisa è piena quasi fino all'orlo di un liquido biancastro che sta sobbollendo. Sotto, un fornello alimentato da un grosso tubo che sparisce nella parete sta riscaldandone il contenuto. Di fronte a lui, a pochi passi da O'Donnell, è stata piazzata una sedia dalla seduta di paglia parzialmente sfondata. Sopra, legato ed imbavagliato, siede Rick, con un occhio pesto e la divisa strappata all'attaccatura della manica.
"Questo è un fottuto casino" mormora Rosco, abbassando lentamente il fucile.

16 - ALLA RICERCA DI O'DONNELL

La porta è socchiusa e lo sceriffo la apre cautamente con la spalla, la canna del fucile puntata verso l'interno. La casa è silenziosa ed odora di prodotti chimici.
Cristo, il vecchio pazzo produce la sua merda in casa... pensa Rosco, scuotendo la testa. Chissà come mai nessuno dei suoi ospiti se n'è mai accorto.
La tenue luce che entra dalle finestre che danno sulla strada, parzialmente oscurate da tende di seta, delinea il sontuoso mobilio che arreda l'ingresso; sulla parete di fondo, tra le due porte che conducono in soggiorno, un tavolino finemente decorato sorregge un vaso di vetro con alcuni fiori essiccati ed un paio di larghe bacinelle d'argento, piene di trucioli di legno un tempo profumati. Sopra, al centro della parete, è stato appeso un grande quadro dalla cornice dorata che raffigura il vecchio O'Donnell in piedi, con in braccio un fucile da caccia ed una grosso bisonte morto ai suoi piedi.
Chissà se O'Donnell conosce il significato di umiltà pensa Rosco, fissando gli occhi soddisfatti che lo guardano dalla tela.
Il silenzio viene rotto dal suono attutito di una voce provienente dal piano di sopra.
Lo sceriffo imbocca le scale, deciso a trovare Rick ed a chiarire con il vecchio O'Donnell cosa cazzo è successo lungo la strada. Dentro di lui non è ancora morta la speranza di potersi salvare, senza dare spiegazioni sulle attività illecite del vecchio e sul perché abbia dovuto arrestare i funzionari della National Bank.
La voce proviene da una porta sulla sinistra. Rosco afferra la maniglia, la gira ed entra col fucile spianato. E si trova una pistola piantata alla testa.
"Cazzo ci fai qui, Rosco?" esclama il vecchio O'Donnell, senza abbassare l'arma.
Lo sceriffo si guarda attorno con la bocca aperta. Il bagno in cui è entrato, grande quasi quanto la sua cucina, è saturo dell'odore nauseabondi dei fumi di composti chimici; appoggiata alla parete, una pesante vasca di ghisa è piena quasi fino all'orlo di un liquido biancastro che sta sobbollendo. Sotto, un fornello alimentato da un grosso tubo che sparisce nella parete sta riscaldandone il contenuto. Di fronte a lui, a pochi passi da O'Donnell, è stata piazzata una sedia dalla seduta di paglia parzialmente sfondata. Sopra, legato ed imbavagliato, siede Rick, con un occhio pesto e la divisa strappata all'attaccatura della manica.
"Questo è un fottuto casino" mormora Rosco, abbassando lentamente il fucile.

2 commenti:

Mr. Mist ha detto...

L'idea del quadro autocelebrativo di O' Donnell in stile Gomorra è un tocco di genio Andrea. Complimenti!

Ale ha detto...

In effetti è perfettamente commisurato al suo ego!