Dov'è sparita quella stronza? pensa Todd, svoltando nell'ennesima laterale e guardandosi attorno alla ricerca della De Soto di Jenny. La pipetta carica di meth si avvicina lentamente alla bocca ed una nuvola di fumo dolciastro riempie l'abitacolo.
La piccola parte ancora lucida del suo cervello gli sussurra che O'Donnell si incazzerà di brutto per quello che è successo al carico, ma Todd la ignora. Non è importante quello che pensa il suo capo, ora che le case cedono il posto alla fitta giungla. Non è più a Wilson. I suoi occhi scrutano tra la fitta vegetazione che cresce sopra alle paludi cariche di zanzare a nord di Nha Trang.
Todd spinge a fondo sul pedale del gas ed il furgone sobbalza lungo la strada sterrata, in direzione di Tan Hiep. Il veterano si tiene basso, aspettandosi una raffica da un momento all'altro. Gli ordini che ha ricevuto sono chiari: stanare quei fottuti musi gialli, costi quel che costi. I suoi compagni sono stati decimati, lui ed il carico che trasporta sono l'unica speranza che hanno i superstiti.
All'improvviso appare una baracca, avvolta nella vegetazione ed immersa nel silenzio. Non è la casa sicura di O'Donnell, è il quartier generale dei vietcong. Todd, pistola in pugno, scende dal furgone e tenendosi basso si muove tra gli alberi. Nessun suono, nessuno sparo. E' arrivato tardi. I suoi compagni sono tutti morti. Nella sua testa una voce sussurra che i vietcong sono ancora dentro. Quei nastri gialli davanti alla porta ne sono la prova.
Todd gira cautamente attorno all'edificio, fermandosi di tanto in tanto ad osservare le tracce sul terreno. Sono fresche, probabilmente di quella stessa mattina.
Brad potrebbe essere ancora vivo... quegli stronzi lo terranno legato e imbavagliato nella baracca, in attesa di portarlo nella giungla. Che cazzo stai aspettando? gli sussurra la voce del suo tenente. Todd appoggia allo stipite, fa un paio di respiri profondi, quindi sfonda con un calcio la porta ed entra.
Merda, i vietcong sono spariti. Nessuna traccia di Brad e degli altri. Ormai saranno lontani, prigionieri di quegli animali. O peggio.
D'improvviso, in lontananza il rombo di un motore.
Cristo santo, stanno tornando! pensa Todd. Il veterano si guarda attorno ed i suoi occhi si fissano su alcune taniche di benzina. Lo sguardo duro si trasforma in un ghigno. Quei fottuti musi gialli possono anche tornare, ma non troveranno nulla ad aspettarli. Solo un cumulo di macerie fumanti. E la nube nera servirà all'Air Force per sapere dove scaricare il loro carico di morte.
Todd afferra le taniche e comincia a spargerle sugli scatoloni pieni di droga, sul tavolino, sulle pareti. Tutto deve bruciare.

17 - DI NUOVO NELLA GIUNGLA

Dov'è sparita quella stronza? pensa Todd, svoltando nell'ennesima laterale e guardandosi attorno alla ricerca della De Soto di Jenny. La pipetta carica di meth si avvicina lentamente alla bocca ed una nuvola di fumo dolciastro riempie l'abitacolo.
La piccola parte ancora lucida del suo cervello gli sussurra che O'Donnell si incazzerà di brutto per quello che è successo al carico, ma Todd la ignora. Non è importante quello che pensa il suo capo, ora che le case cedono il posto alla fitta giungla. Non è più a Wilson. I suoi occhi scrutano tra la fitta vegetazione che cresce sopra alle paludi cariche di zanzare a nord di Nha Trang.
Todd spinge a fondo sul pedale del gas ed il furgone sobbalza lungo la strada sterrata, in direzione di Tan Hiep. Il veterano si tiene basso, aspettandosi una raffica da un momento all'altro. Gli ordini che ha ricevuto sono chiari: stanare quei fottuti musi gialli, costi quel che costi. I suoi compagni sono stati decimati, lui ed il carico che trasporta sono l'unica speranza che hanno i superstiti.
All'improvviso appare una baracca, avvolta nella vegetazione ed immersa nel silenzio. Non è la casa sicura di O'Donnell, è il quartier generale dei vietcong. Todd, pistola in pugno, scende dal furgone e tenendosi basso si muove tra gli alberi. Nessun suono, nessuno sparo. E' arrivato tardi. I suoi compagni sono tutti morti. Nella sua testa una voce sussurra che i vietcong sono ancora dentro. Quei nastri gialli davanti alla porta ne sono la prova.
Todd gira cautamente attorno all'edificio, fermandosi di tanto in tanto ad osservare le tracce sul terreno. Sono fresche, probabilmente di quella stessa mattina.
Brad potrebbe essere ancora vivo... quegli stronzi lo terranno legato e imbavagliato nella baracca, in attesa di portarlo nella giungla. Che cazzo stai aspettando? gli sussurra la voce del suo tenente. Todd appoggia allo stipite, fa un paio di respiri profondi, quindi sfonda con un calcio la porta ed entra.
Merda, i vietcong sono spariti. Nessuna traccia di Brad e degli altri. Ormai saranno lontani, prigionieri di quegli animali. O peggio.
D'improvviso, in lontananza il rombo di un motore.
Cristo santo, stanno tornando! pensa Todd. Il veterano si guarda attorno ed i suoi occhi si fissano su alcune taniche di benzina. Lo sguardo duro si trasforma in un ghigno. Quei fottuti musi gialli possono anche tornare, ma non troveranno nulla ad aspettarli. Solo un cumulo di macerie fumanti. E la nube nera servirà all'Air Force per sapere dove scaricare il loro carico di morte.
Todd afferra le taniche e comincia a spargerle sugli scatoloni pieni di droga, sul tavolino, sulle pareti. Tutto deve bruciare.

4 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Fallo Todd, per i ragazzi di Khe Sahn e di La Drang e per vendicare la proditoria offensiva del Tet! Brucia tutti i maledetti Charlie!

Nicholas ha detto...

LOL
Bellissimo!
Come usare bene il suggerimento "qualcosa va a fuoco".

Ale ha detto...

Questa scena, quel qualcosa che si spezza (grazie alla meth) nella testa di Todd scagliandolo nella sua realtà alternativa è uno dei momenti più esileranti della partita! Qui descritto magistralmente peraltro!

andrea ha detto...

E' stata una scena splendida, io ho cercato solo di darle il giusto colore! =)