Gli avventurieri si spingono nelle umide e puzzolenti fogne della città. La luce della torcia sfrigola per l’umidità e sembra farsi sempre più fioca man mano che si inoltrano nel reticolo di passaggi.
Radgar guida il gruppo cercando di orientarsi per quel che ricorda e prendendo cunicoli in salita.
Ad un bivio riconosce una diramazione a gradoni verso l’alto da cui scende un disgustoso rivolo di liquami melmosi. Il tanfo è insopportabile.
“Risaliamo da qui”
“Sarà impossibile non inzaccherarsi i vestiti” osserva Raphael.
“Fattene una ragione. Se non si lamenta Samia non vedo perché debba farlo tu.”
Il cunicolo sovrastante si snoda e si dirama nei sotterranei della città. Radgar fa strada attento, fin quando la luce della fiaccola illumina debolmente tre corpi adagiati in prossimità di un bivio.
Raphael prende la torcia e fa qualche passo avanti. Sente il cuore accelerare per la tensione. Il petto di uno completamente squarciato, bucato da parte a parte da qualcosa di grosso e appuntito. Un movimento improvviso lo mette in allerta, qualcosa disturbato dalla luce. Un topo guizza fuori dal cadavere, seguito da altri che percorrono le costole bianche ripulite dalla carne.
Il movimento allerta altri roditori adagiati tra i corpi, e altri ancora nelle cavità delle pareti. Ratti che cominciano a correre impazziti tra i liquami melmosi, invadendo il cunicolo, passando tra e sulle gambe dei nostri tre.
Topi, topi e ancora topi.
Samia per un istante si paralizza, poi urla, girando istintivamente i tacchi per fuggire.
I topi sono da sempre la sua debolezza.
Radgar guida il gruppo cercando di orientarsi per quel che ricorda e prendendo cunicoli in salita.
Ad un bivio riconosce una diramazione a gradoni verso l’alto da cui scende un disgustoso rivolo di liquami melmosi. Il tanfo è insopportabile.
“Risaliamo da qui”
“Sarà impossibile non inzaccherarsi i vestiti” osserva Raphael.
“Fattene una ragione. Se non si lamenta Samia non vedo perché debba farlo tu.”
Il cunicolo sovrastante si snoda e si dirama nei sotterranei della città. Radgar fa strada attento, fin quando la luce della fiaccola illumina debolmente tre corpi adagiati in prossimità di un bivio.
Raphael prende la torcia e fa qualche passo avanti. Sente il cuore accelerare per la tensione. Il petto di uno completamente squarciato, bucato da parte a parte da qualcosa di grosso e appuntito. Un movimento improvviso lo mette in allerta, qualcosa disturbato dalla luce. Un topo guizza fuori dal cadavere, seguito da altri che percorrono le costole bianche ripulite dalla carne.
Il movimento allerta altri roditori adagiati tra i corpi, e altri ancora nelle cavità delle pareti. Ratti che cominciano a correre impazziti tra i liquami melmosi, invadendo il cunicolo, passando tra e sulle gambe dei nostri tre.
Topi, topi e ancora topi.
Samia per un istante si paralizza, poi urla, girando istintivamente i tacchi per fuggire.
I topi sono da sempre la sua debolezza.
Commenti
Comunque una così numerosa presenza di roditori fa presumenre che nelle fogne non ci siano altri predatori più grossi e pericolosi, non che i ratti siano innocui...
Bella la scena dei ratti che sbucano fuori dal cadavere! ;)
Uhm... mi sa che la parte più brutta deve ancora venire.
Comunque potrebbe essere che la fonte del pericolo sia territoriale e si trovi nella direzione in cui i personaggi si stanno muovendo... no non è una cosa buona... no!