Radgar fa per trattenere Samia, cerca di afferrarla e metterle una mano alla bocca, ma lei si divincola e scappa, sparendo nell’oscurità del dedalo di gallerie.
Il suo urlo riecheggia a lungo nell’infinità di cunicoli, minacciando di allertare le guardie attraverso le grate che danno in superficie, ma soprattutto di attirare l’attenzione di quello che antiche e oscure leggende narrano si nasconda nelle profondità di questo labirinto mefitico.
I compagni si gettano all’inseguimento della spadaccina, ma ad un certo punto, dove Radgar credeva esserci un passaggio in cui pensava si fosse infilata Samia, trova invece un muro.
Un muro terribilmente strano che era sicuro non dovesse trovarsi lì. Un muro antichissimo.
Il suo urlo riecheggia a lungo nell’infinità di cunicoli, minacciando di allertare le guardie attraverso le grate che danno in superficie, ma soprattutto di attirare l’attenzione di quello che antiche e oscure leggende narrano si nasconda nelle profondità di questo labirinto mefitico.
I compagni si gettano all’inseguimento della spadaccina, ma ad un certo punto, dove Radgar credeva esserci un passaggio in cui pensava si fosse infilata Samia, trova invece un muro.
Un muro terribilmente strano che era sicuro non dovesse trovarsi lì. Un muro antichissimo.
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