Rosco rimane immobile, paralizzato dal terrore; sa che è giunta la sua ora, che non rivedrà più la sua poltrona, il suo letto, che non mangerà più ciambelle seduto nel suo ufficio. Spera solo che la raffica lo uccida sul colpo; una bella pallottola dritta in fronte e poi più nulla. Ha una paura fottuta del dolore: nella sua carriera di poliziotto ha dovuto passare tante, troppe ore in ospedale al capezzale di ragazzi, donne e uomini con gli sguardi carichi di sofferenza ed i corpi martoriati. Molti erano semplici testimoni innocenti, che si erano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Alcuni non ce l'avevano fatta, altri si erano ripresi ma portavano ancora addosso il ricordo del dolore che avevano provato. Molto meglio l'oblio di una rapida morte.
Il rumore dello scoppio, però, tarda ad arrivare. Todd abbassa lo sguardo e nota che la sicura del vecchio fucile si è incastrata. "Vaffanculo" urla, trafficando per far scattare la levetta.
"Brutto idiota, torna dentro" sibila O'Donnell, afferrando la cintura dello sceriffo e trascinandolo di peso nella stanza. "Chiudi quella maledetta porta" ordina poi, voltandosi verso suo figlio. "E' rinforzata, ci proteggerà".
Rick scatta in avanti e si appoggia di peso sull'uscio. I cardini si lamentano con un acuto cigolio, poi la serratura scatta.
Rosco si accascia a terra, mentre perle di sudore gli colano lungo il viso e cascano sulla camicia già abbondantemente pezzata.
"Che... che facciamo?" balbetta il giovane agente, lo sguardo che scatta a destra e a sinistra, osservando prima suo padre e poi il suo grasso ed attonito superiore.
O'Donnell sospira, osservando con disgusto il terrore negli occhi di suo figlio. Il moto d'orgoglio che aveva provato di fronte alla risolutezza di Rick nell'accettare la sua proposta, poco prima, viene spazzato via dalla profonda delusione per l'ennesima dimostrazione di inettitudine. La paura non sfiora nemmeno O'Donnell; ha già affrontato problemi ben più gravi di un ex soldato armato sotto effetto di droghe. Lo sguardo si sposta su Rosco: per il momento lo sceriffo è inutile, un peso di cui non vuole e non gli interessa occuparsi. Ha solo una priorità, ora, salvare la propria pellaccia.
"Brutti stronzi, avete venduto l'America a quegli sporchi musi gialli!" urla Todd. "Vi farò a pezzi!"
O'Donnell sferra un pugno sul muro in preda alla rabbia, poi un'idea gli si materializza in testa.
"Todd, ascoltami" urla attraverso lo spesso strato di legno e metallo della porta. "Brutto idiota, non siamo dei collaborazionisti! I fottuti musi gialli ci hanno fatto prigionieri. So per certo che si sono rintanati nel capanno qui fuori" aggiunge, sperando di deviare l'attenzione del veterano e consentirgli di mettersi in salvo.
Una gragnuola di proiettili si abbatte per tutta risposta sulla porta.
"Maledizione, Todd!" grida O'Donnell. "La meta che ti sei fumato ti annebbia il cervello! Non siamo noi i tuoi nemici!"

Todd sgancia il caricatore vuoto e lo sostituisce con un movimento fluido, scarrellando e inserendo un colpo in canna.
O'Donnell pensa di convincermi con questa stronzata del capanno riflette, aggiustandosi il calcio sulla spalla. Ma nessuno riuscirà a fare fesso Todd!
Un'altra breve raffica colpisce la porta, rimandando nel corridoio un tintinnante suono metallico. I proiettili, deviati dalla spessa lastra d'acciaio, rimbalzano e si insaccano nelle pareti. Todd allontana l'indice dal grilletto ed abbassa il fucile.
E' un fottuto bunker! Ma ho io qualcosa per stanarli! pensa, passandosi la tracolla sulla spalla ed allungando la mano verso una delle granate fissate alla cintura.

"Ha smesso di sparare" mormora Rick, fissando speranzoso suo padre. "Forse sei riuscito a convincerlo".
O'Donnell esita. La risposta di Todd ai suoi appelli è stata una raffica sparata direttamente contro la porta; è una fortuna che i proiettili non si siano insaccati nel muro, decisamente meno protetto, e non li abbiano falciati.
"Todd? Ti sei convinto che non siamo tuoi nemici, idiota di un negro?" esclama O'Donnell, senza riuscire a trattenersi. Nonostante le sue origini e gli insegnamenti di suo padre, non ha mai avuto grossi problemi con le persone di colore. L'unico colore che gli interessava era il verde delle banconote.
Il silenzio viene rotto dalla possente voce del veterano: "Fuoco in buca!"

25 - FUOCO IN BUCA!

Rosco rimane immobile, paralizzato dal terrore; sa che è giunta la sua ora, che non rivedrà più la sua poltrona, il suo letto, che non mangerà più ciambelle seduto nel suo ufficio. Spera solo che la raffica lo uccida sul colpo; una bella pallottola dritta in fronte e poi più nulla. Ha una paura fottuta del dolore: nella sua carriera di poliziotto ha dovuto passare tante, troppe ore in ospedale al capezzale di ragazzi, donne e uomini con gli sguardi carichi di sofferenza ed i corpi martoriati. Molti erano semplici testimoni innocenti, che si erano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Alcuni non ce l'avevano fatta, altri si erano ripresi ma portavano ancora addosso il ricordo del dolore che avevano provato. Molto meglio l'oblio di una rapida morte.
Il rumore dello scoppio, però, tarda ad arrivare. Todd abbassa lo sguardo e nota che la sicura del vecchio fucile si è incastrata. "Vaffanculo" urla, trafficando per far scattare la levetta.
"Brutto idiota, torna dentro" sibila O'Donnell, afferrando la cintura dello sceriffo e trascinandolo di peso nella stanza. "Chiudi quella maledetta porta" ordina poi, voltandosi verso suo figlio. "E' rinforzata, ci proteggerà".
Rick scatta in avanti e si appoggia di peso sull'uscio. I cardini si lamentano con un acuto cigolio, poi la serratura scatta.
Rosco si accascia a terra, mentre perle di sudore gli colano lungo il viso e cascano sulla camicia già abbondantemente pezzata.
"Che... che facciamo?" balbetta il giovane agente, lo sguardo che scatta a destra e a sinistra, osservando prima suo padre e poi il suo grasso ed attonito superiore.
O'Donnell sospira, osservando con disgusto il terrore negli occhi di suo figlio. Il moto d'orgoglio che aveva provato di fronte alla risolutezza di Rick nell'accettare la sua proposta, poco prima, viene spazzato via dalla profonda delusione per l'ennesima dimostrazione di inettitudine. La paura non sfiora nemmeno O'Donnell; ha già affrontato problemi ben più gravi di un ex soldato armato sotto effetto di droghe. Lo sguardo si sposta su Rosco: per il momento lo sceriffo è inutile, un peso di cui non vuole e non gli interessa occuparsi. Ha solo una priorità, ora, salvare la propria pellaccia.
"Brutti stronzi, avete venduto l'America a quegli sporchi musi gialli!" urla Todd. "Vi farò a pezzi!"
O'Donnell sferra un pugno sul muro in preda alla rabbia, poi un'idea gli si materializza in testa.
"Todd, ascoltami" urla attraverso lo spesso strato di legno e metallo della porta. "Brutto idiota, non siamo dei collaborazionisti! I fottuti musi gialli ci hanno fatto prigionieri. So per certo che si sono rintanati nel capanno qui fuori" aggiunge, sperando di deviare l'attenzione del veterano e consentirgli di mettersi in salvo.
Una gragnuola di proiettili si abbatte per tutta risposta sulla porta.
"Maledizione, Todd!" grida O'Donnell. "La meta che ti sei fumato ti annebbia il cervello! Non siamo noi i tuoi nemici!"

Todd sgancia il caricatore vuoto e lo sostituisce con un movimento fluido, scarrellando e inserendo un colpo in canna.
O'Donnell pensa di convincermi con questa stronzata del capanno riflette, aggiustandosi il calcio sulla spalla. Ma nessuno riuscirà a fare fesso Todd!
Un'altra breve raffica colpisce la porta, rimandando nel corridoio un tintinnante suono metallico. I proiettili, deviati dalla spessa lastra d'acciaio, rimbalzano e si insaccano nelle pareti. Todd allontana l'indice dal grilletto ed abbassa il fucile.
E' un fottuto bunker! Ma ho io qualcosa per stanarli! pensa, passandosi la tracolla sulla spalla ed allungando la mano verso una delle granate fissate alla cintura.

"Ha smesso di sparare" mormora Rick, fissando speranzoso suo padre. "Forse sei riuscito a convincerlo".
O'Donnell esita. La risposta di Todd ai suoi appelli è stata una raffica sparata direttamente contro la porta; è una fortuna che i proiettili non si siano insaccati nel muro, decisamente meno protetto, e non li abbiano falciati.
"Todd? Ti sei convinto che non siamo tuoi nemici, idiota di un negro?" esclama O'Donnell, senza riuscire a trattenersi. Nonostante le sue origini e gli insegnamenti di suo padre, non ha mai avuto grossi problemi con le persone di colore. L'unico colore che gli interessava era il verde delle banconote.
Il silenzio viene rotto dalla possente voce del veterano: "Fuoco in buca!"

3 commenti:

Mr. Mist ha detto...

BUM! XD

Nicholas ha detto...

Bellissimo!
FIRE IN THA HOLE!

Ale ha detto...

Sono bei momenti! XD