Alla porta Andrea abbassa il suo Expiator sui nemici.
La lama penetra la spalla di un Morto scendendo verso il petto, la motosega si fa strada tra i tessuti e le ossa della creatura, sangue e carne vengono lanciati tutto intorno.
Il Morto crolla a terra.
Un altro Morto si fa avanti e gli altri pressano da dietro.
Andrea indietreggia mettendo la lama rotante davanti a sé, la prima creatura avanza contro l’Expiator, la motosega si fa strada nel suo ventre, il morto viene scosso da tremiti mentre la catena lo sventra tranciando gli organi marci tra schizzi di sangue e interiora.
Un terzo morto passa a fianco a quello impalato allungando le mani verso il templare.
Andrea da gas, e tira su la lama che si apre la strada liberandosi dalla creatura.
Alza l’arma pronto a colpire ma la motosega colpisce lo stipite sopra la porta in una cascata di polvere e detriti.
Il Morto gli si lancia alla gola stringendo i denti sulla gorgiera.
Andrea barcolla all’indietro scalciando via la creatura, si porta una mano alla gola cercando di fermare l’emorragia.

Nella sala intanto Mauro abbatte un Morto con la sua accetta e si gira verso l’inquisitore.
“Tu come ti chiami?”
“Giulio” gli urla di rimando l’uomo sparando con la Beretta.
Mauro rimane un attimo interdetto, poi un Morto entra dalla finestra e lui lo affronta con la sua accetta.
Jacopo si volta vedendo il suo maestro in difficoltà, abbatte il morto davanti a se con lo scudo e lo scavalca raggiungendo Andrea.
Si frappone tra lui e i Morti calando la spada come una furia.
Andrea indietreggia e si siede su una trave crollata.
L’inquisitore in seconda arriva al suo fianco e lo aiuta a togliersi la gorgiera.
Sul collo c’è una ferita aperta che gronda sangue scuro.
Il templare prende ago e filo da una bisaccia, l’inquisitore versa acqua che si mischia al sangue e poi polvere disinfettante.
Con un grugnito Andrea infila l’ago nei lembi della ferita e tende la carne avvicinando le due estremità.
Jacopo abbatte altri due morti e anche Mauro finisce il suo avversario.
Sulla casetta scende il silenzio.

3 - LA LAMA DELLA FEDE


Alla porta Andrea abbassa il suo Expiator sui nemici.
La lama penetra la spalla di un Morto scendendo verso il petto, la motosega si fa strada tra i tessuti e le ossa della creatura, sangue e carne vengono lanciati tutto intorno.
Il Morto crolla a terra.
Un altro Morto si fa avanti e gli altri pressano da dietro.
Andrea indietreggia mettendo la lama rotante davanti a sé, la prima creatura avanza contro l’Expiator, la motosega si fa strada nel suo ventre, il morto viene scosso da tremiti mentre la catena lo sventra tranciando gli organi marci tra schizzi di sangue e interiora.
Un terzo morto passa a fianco a quello impalato allungando le mani verso il templare.
Andrea da gas, e tira su la lama che si apre la strada liberandosi dalla creatura.
Alza l’arma pronto a colpire ma la motosega colpisce lo stipite sopra la porta in una cascata di polvere e detriti.
Il Morto gli si lancia alla gola stringendo i denti sulla gorgiera.
Andrea barcolla all’indietro scalciando via la creatura, si porta una mano alla gola cercando di fermare l’emorragia.

Nella sala intanto Mauro abbatte un Morto con la sua accetta e si gira verso l’inquisitore.
“Tu come ti chiami?”
“Giulio” gli urla di rimando l’uomo sparando con la Beretta.
Mauro rimane un attimo interdetto, poi un Morto entra dalla finestra e lui lo affronta con la sua accetta.
Jacopo si volta vedendo il suo maestro in difficoltà, abbatte il morto davanti a se con lo scudo e lo scavalca raggiungendo Andrea.
Si frappone tra lui e i Morti calando la spada come una furia.
Andrea indietreggia e si siede su una trave crollata.
L’inquisitore in seconda arriva al suo fianco e lo aiuta a togliersi la gorgiera.
Sul collo c’è una ferita aperta che gronda sangue scuro.
Il templare prende ago e filo da una bisaccia, l’inquisitore versa acqua che si mischia al sangue e poi polvere disinfettante.
Con un grugnito Andrea infila l’ago nei lembi della ferita e tende la carne avvicinando le due estremità.
Jacopo abbatte altri due morti e anche Mauro finisce il suo avversario.
Sulla casetta scende il silenzio.

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