26 - IL VILLAGGIO


Dopo un ampio giro il gruppo torna sulla strada provinciale.
Il sole è alto nel cielo e si sente anche un po’ di tepore.
“Quanto manca?” chiede Giulio a Mauro.
“Di oggi di sicuro non ci arriviamo, ma domani dovremmo esserci”.
La strada fa l’ennesima curva, oltre si vedono alcune case intorno al nastro d’asfalto.
Il villaggio è molto piccolo ma pulito, c’è della legna già tagliata, imposte alle finestre, abiti stesi ad asciugare.
“Al riparo!” urla Mauro.
I cinque si sparpagliano tra gli alberi.
Pochi istanti e una serie di colpi partono dalle case verso il gruppo.
“Deve essere il villaggio dei nostri aggressori” urla Mauro ad Andrea.
“Tu e Jacopo provate ad aggirarli, noi gli spariamo da qua”.
Mauro fa un cenno a Jacopo, poi si alzano e si mettono a correre mentre Andrea e Giulio sparano con i loro fucili verso le case.
Una fucilata passa sopra la testa di Jacopo che si getta al sicuro dietro un tronco insieme a Mauro.
“Seguiamo gli alberi, dovremmo arrivare al villaggio di lato”.

Commenti

Mr. Mist ha detto…
Torniamo al quesito principe di un gioco ad ispirazione apocalittica come questo: "Qual'è la minaccia peggiore: i morti o i vivi?"
andrea ha detto…
"Dai morti sai sempre cosa aspettarti. Dai vivi, invece..."
Mr. Mist ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mr. Mist ha detto…
... ed in più hanno il fucile! =_='
Nicholas ha detto…
Un po' di sana azione e fucilate!
Il problema con i vivi è che è difficile usare l'Expiator.