Giulio si siede appoggiandosi a un tronco.
“Avanti!” lo incita Carlo “Non manca molto al villaggio”.
“Si” risponde lui con voce stanca “fammi solo riprendere fiato”.
La fasciatura sul ventre è di nuovo sporca di sangue e emana un cattivo odore.
“Carlo…”
“Cosa c’è?”
“Ti ricordi di quando ci siamo finti veterinari e poi non avevamo idea di come sgravare quella vacca?”
Giulio fa una risata stentata.
Carlo ride anche lui.
Poi si siede vicino a Giulio.
“E invece tu ti ricordi di quando abbiamo detto di essere impresari per il nuovo teatro di Roma e sono arrivati tutti quei tizi strampalati a farci vedere i loro numeri?”
Ridono.
Giulio tossisce.
Carlo continua “Ma come ti venivano in mente le traduzioni?”
“Ah, inventavo sul momento, una volta pericolo una volta no”.
Ridono.
“Ci siamo proprio divertiti, questa poteva essere la nostra uscita di scena, lo spettacolo migliore di sempre…”
“Lo sarà! Appena giunti in paese ci diamo una sistemata, bruciamo questi abiti che ci hanno dato più problemi che altro e ricominciamo!”
“Carlo…”
Carlo guarda l’amico, Giulio ha gli occhi socchiusi.
“Ti ricordi di quando mi hai offerto della cioccolata? Me la ricordo ancora, quella cioccolata…”
Il respiro di Giulio è corto.
“Siamo stati bravi Carlo, tu sei stato bravissimo, ma tu sei sempre stato un grande attore”.
Carlo non risponde.
Giulio apre appena gli occhi.
“Grazie per tutto, ora vai via, prima che mi risvegli”.
Carlo lo abbraccia.
Sta piangendo.
Si alza, guarda l’amico di una vita, seduto sotto un albero, come tante volte l’ha visto fare.
Prende le sue cose e si allontana.
Commenti
Tanti complimenti ancora Nicholas!
Purtroppo Giulio ha pescato il suo ultimo arcano.
Forse alcune scelte differenti durante la missione avrebbero potuto portare a un epilogo diverso, ma così è andata e la storia di Carlo e Giulio si chiude con una nota di tristezza.